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Abruzzo, analisi della vittoria del centrodestra a trazione Leghista

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Con un distacco schiacciante rispetto agli avversari Marco Marsilio del centrodestra unito (Fdi, Lega, Forza Italia, Udc-Dc-Idea e Azione Politica) conquista le Regionali in Abruzzo: a scrutinio chiuso, vince con il 48% dei consensi la corsa a Governatore.
Seguono il candidato del centrosinistra Giovanni Legnini con il 31,3% e quella del M5Se Sara Marcozzi con il 20,2 per cento.  In coda il candidato di Casapound allo 0,46 per cento.
Affluenza in forte calo al 53,11%, -8% rispetto alle precedenti Regionali (61,55%), addirittura -22,14% sulle Politiche del 4 marzo 2018 (75,25%) ma c’è da considerare una grande attenuante infatti, era una tornata elettorale singola mentre le regionali precedenti sono state in “election day” con le Europee e alcune amministrative quindi comunque un buon risultato di affluenza.
Matteo Salvini, leader della Lega e Vice-Premier ha scritto su Twitter:
«Grazie Abruzzo! Grazie Italia. Più forti degli attacchi, delle bugie e delle polemiche: da domani al lavoro!».
La Lega si afferma come il primo partito dell’Abruzzo raddoppiando i voti, in percentuale, rispetto alle elezioni politiche del 2018, dal 13,9 al 27,5 per cento.
Il Movimento 5 Stelle dimezza il proprio consenso, dal 39,8 al 19,7 per cento. Nel centrodestra Forza Italia, che alle Politiche ancora superava la Lega, col 15,8% dei voti (al Senato), è ora al 9,1%, mentre Fratelli d’Italia, che esprime il neo Governatore Marsilio sale al 6,5%, dal 5% delle ultime Politiche. In discesa il Partito democratico, all’11,2% dal 13,9% delle Politiche.
Enrico Bolzan
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