mercoledì, Maggio 15, 2024
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Santa Maria Capua Vetere, sequestrati 12 pozzi contaminati da arsenico

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La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha emesso il 7 febbraio un decreto d’urgenza (convalidato dal G.i.p. in data 8.2.2019), con il quale sono stati sequestrati dodici pozzi utilizzati per uso domestico e fertirrigazione, su cui è stata riscontrata una severa contaminazione da metalli pesanti, in primis da arsenico, sostanza nota per la sua elevata tossicità, con valori che in un pozzo sono giunti asuperare di 850 volte i valori previsti per tale sostanza.

Nella giornata dell’11.2.2019 i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Caserta e quelli del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale nonché della Sezione di Polizia Giudiziaria, hanno dato esecuzione al decreto e conseguente convalida apponendo i sigilli volti a precludere l’utilizzo dei detti pozzi, contemporaneamente svolgendo un’ulteriore attività di accertamento – unitamente a personale qualificato dell’Arpac – mediante carotaggi.

Detti carotaggi hanno avuto termine con esito positivo, dato il rinvenimento di materiale che appare essere scarto di produzione industriale, salve le successive analisi a compiere da parte dei laboratori abilitati del TARPAC per la classificazione certe del tipo di materiale rinvenuto.

L’assoluto allarme destato da tali valori accertati – catastrofici ed incompatibili conqualsia sia origine diversa da quella umana – ha, peraltro, comportato la necessità di approfondire la storia del sito. Partendo da un’analisi storica, è emerso che l’area oggetto dell’indagine, denominata “Piscina Rossa”,(denominazione che si è tramandata tra gli abitanti del luogo che serbavano memoria di un originario invaso di raccolta di acque di tale colore) era utilizzata in passato quale recapito delle acque di processo delle attività industriali dell’ex Opificio Saint Gobain. Tali pozzi, infatti, sono stati individuati all’interno del perimetro dell’area ubicata all’interno della ed. “Area Vasta” e, precisamente, nella porzione ricompresa nel comune di San Nicola la Strada. La storia del sito trae origine dalla omonima fabbrica di produzione del vetro ivi insediata a partiredal 1958, “quale uno dei primi esempi di grande industria inseriti in una più ampia area di tradizione evocazione agricola”. Detta industria, nel dedicarsi alla produzione del vetro, seguiva un processo produttivo che prevedeva che alla fusione seguisse una fase di “affinamento” e, in ultimo, di “ricottura”, al fine di avere un prodotto privo di impurità e difetti, nonché dotato di buone proprietà di resistenza meccanica.

La disastrosa situazione riscontrata, secondo la Procura, comporta la necessità di approfondirne i profili di responsabilità. Dalle indagini in corso è emerso un quadro (allo stato) parziale che, sebbene non consenta di attribuire precise responsabilità in capo a singoli soggetti, in ogni caso evidenzia come la situazione fosse nota dal 2010 ai livelli locali di governo del territorio. Infatti, dall’attività d’indagine è emerso che nell’anno 2010, il Dipartimento dell’AEPAC di Caserta aveva condotto accertamenti preliminari sull’area in argomento al fine di verificare se la presenza di arsenico (As) nelle acquesotterranee prelevate dalla cosiddetta “piscina rossa”, accertando un inquinamento da attribuire al pregresso utilizzo daparte della Saint Gobain, dell’invaso per il recapito finale dei propri scarichi liquidi e scarti di produzione.

Il fascicolo al momento è stato aperto contro ignoti, in cui sono contestati i reati di disastro ambientale e avvelenamento delle acque. In alcuni pozzi è stata accertata la presenza di circa 9000 milligrammi per litro di arsenico, una “quantità abnorme” per il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone (la soglia legale è di 10 mg); acqua utilizzata per anni per irrigare alcune colture ma anche per i giardini di complessi residenziali; non arriva invece nelle case, che sono allacciate alla normale condotta idrica. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Arsenico-nell-acqua-sequestrati-12-pozzi-nel-Casertano-dd39435b-08fe-42a8-bdfd-2afe68869e43.html
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