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Spadafora “archivia” il ddl Pillon. L’Associazione ADIANTUM in rivolta: “Si dimetta”

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Un documento denuncia verra’ trasmesso al Parlamento dall’Associazione Adiantum (Associazione di Aderenti Nazionali per la Tutela dei Minori) per segnalare il comportamento di Vincenzo Spadafora, sottosegretario di Stato con delega alle Pari Opportunita’ e per chiederne le dimissioni. Questo in relazione alla posizione recentemente esplicitata riguardo al ddl Pillon. Il disegno di legge, che prende il nome dal Senatore che l’ha elaborata, prevede una revisione del diritto di famiglia per cio’ che concerne i genitori separati e l’affido dei figli con una ripartizione equa delle ore e delle spese. Secondo Spadafora servirebbe un nuovo testo che andrebbe scritto insieme alle opposizioni e giustifica la propria posizione affermando che, non essendo il ddl Pillon l’unica proposta in materia, andrebbe scritto un testo base. Il disegno di legge viene quindi archiviato per andare oltre. “Chiediamo le dimissioni di Spadafora – dichiara Alessio Cardinale, portavoce di Adiantum-, in  quanto soggetto politico evidentemente influenzato da un gruppo di interesse”.

“E’ chiaro  – aggiunge – come le norme contenute nel ddl Pillon abbiano dato fastidio a queste lobby. Noi padri separati lottiamo da tempo nella speranza di un riequilibrio della situazione. La sua posizione e’ inconciliabile con le esigenze della maggior parte della societa’ civile”.

E ancora: “Stiamo preparando un atto che invieremo al Parlamento, in cui denunceremo il suo comportamento, che tra l’altro stride con il contratto di governo. E, fino alle elezioni europee, martelleremo sui social perche’ non si voti per il M5S. Chiederemo le dimissioni di Spadafora per incompatibilita’ tecnica con il contratto di governo. Oltre ad Adiantum ci saranno altre associazioni che firmeranno il documento denuncia”

“Il M5S ha firmato  – spiega invece Edmondo Sena, Delegato e Segretario Nazionale Adiantum – all’art. 24 del contratto di governo l’affido condiviso e riteniamo un fatto molto grave da parte di componenti del M5S l’aver ritirato la propria sottoscrizione dal disegno di legge Pillon. L’attuale legge sull’affido condiviso non funziona e non pensavamo davvero ci potessero essere battaglie su una norma firmata dai due partiti di governo. Per quanto riguarda l’Onorevole Spadafora, tengo a precisare che la sua nomina non e’ passata per la piattaforma Rousseau e si tratta certamente di un fatto anomalo. Noi non accettiamo lezioni da chi non e’ genitore, da chi non ha figli. Bisogna trattare i problemi sociali con la dovuta correttezza. Non puo’ archiviare il decreto Pillon”.

Di seguito il post pubblicato su Facebook dall’Associazione Adiantum relativo ai recenti fatti e con riferimento alle prossime elezioni europee:

“A distanza di un anno dalle elezioni politiche, è evidente come l’art. 24 del Contratto di Governo, recante un preciso indirizzo riguardo ad alcune importanti modifiche dell’Affido Condiviso, sia stato tradito.
Il MOVIMENTO CINQUE STELLE, prima per bocca del Sottosegretario on. Vincenzo Spadafora (già distintosi fino al 2016 per la sostanziale vacuità con cui ha condotto l’importante ufficio di Garante Nazionale Infanzia e Adolescenza), e poi con un comunicato del suo capo politico on. Luigi Di Maio, ha manifestato la chiara intenzione di voler disattendere un impegno che certamente aveva illuso centinaia di migliaia di genitori separati in difficoltà a causa di un sistema giurisprudenziale da troppo tempo vessatorio e gravemente discriminatorio per gli standard sociali di un Paese civile.
Questo inaccettabile voltafaccia, probabilmente dettato da ciniche motivazioni politiche e da inconfessabili scenari di future alleanze, spinge adesso migliaia di genitori italiani, interessati dal fenomeno del c.d. falso condiviso, a reagire con veemenza, utilizzando una delle poche armi a disposizione del cittadino: IL VOTO.
È auspicabile, infatti, che i singoli padri e le madri d’Italia, i membri delle associazioni a tutela dei minori, i volontari e tutti gli attivisti che avevano concesso la propria preferenza a chi oggi li ha traditi senza alcuna vergogna, volgano altrove le proprie decisioni di voto già in occasione delle prossime elezioni europee”.
Lucia Mosca
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