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Il film consigliato stasera in TV: “STAR WARS: LA VENDETTA DEI SITH” lunedì 15 aprile 2019

Il film consigliato stasera in TV: “STAR WARS: LA VENDETTA DEI SITH” lunedì 15 aprile 2019 alle 21:25 su ITALIA 1 

Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (Star Wars: Episode III – Revenge of the Sith) è un film del 2005 scritto e diretto da George Lucas. La pellicola è la sesta in ordine di produzione (terza in ordine di cronologia interna della serie) della saga fantascientifica di Guerre stellari ideata da Lucas. Al film presero parte Ewan McGregor, Natalie Portman, Hayden Christensen, Ian McDiarmid, Samuel L. Jackson, Anthony Daniels e Frank Oz.

Il film racconta lo svolgersi delle guerre dei cloni, che vedono opporsi l’esercito della Repubblica Galattica, guidato dai Jedi, e i Separatisti. Il maestro Obi-Wan Kenobi viene incaricato di trovare e uccidere il Generale Grievous, a capo dell’armata dei droidi, la cui cattura potrebbe porre fine alla guerra. Nel frattempo, Anakin Skywalker, compagno ed ex allievo di Kenobi, stringe un rapporto filiale con il cancelliere Palpatine, che lo porterà a soccombere al Lato Oscuro, cambiando le sorti della galassia e portando alla nascita dell’Impero Galattico.

Lucas ha cominciato a scrivere la sceneggiatura del film, dopo la produzione di Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni. Le riprese de La vendetta dei Sith iniziarono nel settembre 2003 in Australia, Thailandia, Svizzera, Cina,Italia e Regno Unito. Il film, che è uno dei maggiori incassi nella storia del cinema,[1] ricevette critiche generalmente positive, e venne considerato il migliore dei tre prequel, anche per il modo in cui si riallaccia senza sfasature a Guerre stellari.[2][3][4]

Fu presentato, fuori concorso, al 58º Festival di Cannes, il 15 maggio 2005, per poi essere distribuito nelle sale negli Stati Uniti d’America e nel resto del mondo a partire da mercoledì 19 maggio 2005. In Italia il film uscì nelle sale il 20 maggio 2005, con l’unica anteprima nazionale che si svolse presso il Cinema Arcadia di Melzo la sera precedente.[5] Al momento dell’uscita nei cinema, ha infranto diversi record guadagnando un totale di 848 milioni di dollari in tutto il mondo rendendolo, a quel tempo, il terzo film con il maggior incasso della saga di Guerre stellari. È stato il film di maggior incasso del 2005 negli Stati Uniti e il secondo maggior incasso cinematografico dietro a Harry Potter e il calice di fuoco. Si tratta dell’ultimo film della saga di Guerre stellari ad essere distribuito dalla 20th Century Fox prima dell’acquisizione della Lucasfilm da parte della The Walt Disney Company nel 2012.

Sono trascorsi tre anni dalla Battaglia di Geonosis e la Repubblica Galattica ha subito gravi danni durante le guerre dei cloni contro i Separatisti. Infatti, il Conte Dooku e il malvagio Generale Grievous, il comandante cyborg dei droidi, sono riusciti a rapire il Cancelliere Supremo Palpatine e sfidano le forze della Repubblica sui cieli di Coruscant. Lo Jedi Anakin Skywalker e il suo maestro Obi-Wan Kenobi sono incaricati di salvarlo.

Penetrati nell’Invisible Hand, la nave ammiraglia dei Separatisti, i due Jedi raggiungono il prigioniero Palpatine, affrontando in duello il conte Dooku. Quest’ultimo riesce a mettere fuori gioco Obi-Wan e ad atterrare Anakin, il quale però, facendosi sopraffare dalla rabbia, riesce a riprendere il combattimento, tagliando le mani del conte e inaspettatamente, sotto gli incitamenti del Cancelliere, lo decapita a sangue freddo. Anakin, turbato, ammette che l’atto che ha appena compiuto non è degno di un Jedi, ma Palpatine lo giustifica facendogli notare come il conte fosse troppo pericoloso per essere lasciato in vita.

La nave frattanto ha subito gravi danni e sta per precipitare attratta dalla forza di gravità del pianeta vicino; Grievous, dopo essere stato sconfitto e quasi catturato da Anakin e Obi-Wan, ne approfitta per scappare attraverso un guscio di salvataggio rimasto. Anakin, eseguendo un pericoloso atterraggio di fortuna, riesce ad atterrare su Coruscant. Mentre Palpatine si ricongiunge al Senato galattico e Obi-Wan torna al Consiglio dei Jedi, il giovane Jedi ritorna di nascosto dalla moglie Padmé Amidala, che gli rivela di essere incinta.

Nonostante l’iniziale gioia per la notizia, Anakin è in seguito tormentato da incubi in cui vede Padmé morire a causa del parto. Palpatine inserisce Anakin come suo rappresentante al Consiglio Jedi. Il Consiglio, però, a sua volta gli ordina di sorvegliare il Cancelliere e gli nega il rango di “Maestro” nonostante le sue imprese. Frustrato dagli avvenimenti e turbato dal pensiero di perdere Padmé, Anakin inizia ad avere meno fiducia verso i Jedi. La sua continua frequentazione del Cancelliere lo conduce ad interessarsi al Lato Oscuro della Forza, quando Palpatine gli racconta la tragedia di Darth Plagueis, un Sith che era capace di prevenire la morte, ma che fu ucciso dall’apprendista. Intanto, mentre Yoda si reca suKashyyyk per combattere i droidi separatisti al fianco dei suoi amici Wookiee, Obi-Wan si dirige verso Utapau, dove i cloni hanno localizzato il rifugio personale di Grievous e, dopo un lungo duello, riesce ad eliminarlo.

Il Cancelliere si offre di insegnare ad Anakin come prevenire la morte con il Lato Oscuro, gettando allora la maschera e rivelando infine al giovane che egli è l’Oscuro Signore dei Sith che tutti cercavano. Anakin gli punta la spada laser alla gola, ma pur volendolo fare non lo uccide (ancora preoccupato per la sorte di Padmé e tentato dalla possibilità di riuscire a prevenirne la morte tramite l’apprendimento delle tecniche del Lato Oscuro) e si limita a riportare la clamorosa scoperta aMace Windu. Quest’ultimo, insieme a Kit Fisto, Agen Kolar e Saesee Tiin, tenta di arrestare il Cancelliere, che ingaggia un duello e in breve uccide Kolar, Tiin e Fisto, mentre Windu gli tiene testa. Darth Sidious (questo è infatti il nome Sith di Palpatine) prova ad uccidere lo Jedi con i Fulmini di Forza, ma Windu li reindirizza contro di lui con la sua spada laser, deformandogli orribilmente il volto e riuscendo a sopraffarlo. Proprio quando il maestro sta per dare il colpo di grazia, Anakin si intromette mozzandogli il braccio destro e consentendo a Sidious di eliminarlo, scaraventandolo fuori dalla vetrata con un’ultima micidiale scarica di fulmini.

Il Cancelliere sottomette quindi Anakin al Lato Oscuro, ribattezzandolo Dart Fener, e lo inganna dicendogli che solo la loro cooperazione avrebbe permesso di scoprire il segreto di Darth Plagueis e salvare Padmé. Poi Sidious, dopo aver mandato il suo nuovo apprendista e i cloni al Tempio Jedi con l’incarico di uccidere ogni singolo cavaliere, emana l’Ordine 66 su tutta la galassia: i cloni iniziano allora a rivoltarsi contro i loro comandanti Jedi, sterminandoli tutti. Per questo Yoda, nel pianeta Kashyyyk dei Wookie, sente in quel momento un grande disturbo nella Forza, percependo che qualcosa di orribile stava succedendo.

In una seduta speciale del Senato, Palpatine accusa i Jedi di alto tradimento: secondo la sua ricostruzione uno di loro, Dooku, ha guidato la guerra civile appena terminata e un altro, Windu, ha cercato di ucciderlo. Per una maggiore efficienza delle istituzioni, Sidious trasforma la Repubblica nel primo Impero Galattico, autoproclamandosene Imperatore. Sotto lo sguardo esterrefatto e impotente di Padmé, l’intero Senato accetta la proposta, rivelando così la propria natura corrotta.

Gli unici Jedi sopravvissuti all’Ordine 66 sono Obi-Wan, andatosene da Utapau a bordo della navetta di Grievous, e Yoda, fuggito da Kashyyyk grazie ai suoi compagni Wookie, Tarfful e Chewbecca. Arrivati agli archivi del distrutto Tempio Jedigrazie all’aiuto del senatore Bail Organa, i due maestri trovano, con molto dolore di Kenobi, una registrazione che mostra Anakin uccidere i Jedi senza risparmiare nemmeno i giovani Padawan.

Obi-Wan è scioccato per ciò che il suo vecchio allievo ha fatto, e rifiuta l’idea di affrontarlo chiedendo a Yoda di occuparsi del cancelliere Palpatine. L’altro Jedi però respinge questa richiesta, poiché non lo ritiene abbastanza forte per affrontare l’Imperatore. Dopo un discorso tra i due, Yoda decide di affrontare personalmente Darth Sidious, mentre Kenobi si sarebbe diretto verso il pianeta vulcanico Mustafar sul quale il Signore dei Sith aveva inviato Anakin per uccidere i Separatisti rimasti. Yoda si scontra così con Sidious nella sala del Senato galattico: il duello tra i due massimi Maestri nella Forza è quasi completamente in stallo ma alla fine, proprio dopo aver disarmato l’avversario e aver respinto i suoi fulmini, Yoda è costretto a scappare, con l’aiuto di Bail Organa, dall’arrivo delle guardie dell’imperatore. Su Mustafar, intanto, Anakin viene raggiunto dalla sconvolta Padmé, la quale ha scoperto da Obi-Wan che il marito è passato al Lato Oscuro e tenta di farlo ragionare, ma quando Anakin vede il suo maestro che si era nascosto sulla nave, crede che la moglie l’avesse portato con sé per ucciderlo e arriva addirittura a strangolarla, facendola svenire. Kenobi, perso ogni affetto per il suo allievo, ingaggia con lui un feroce duello e, alla fine, gli taglia le gambe e il braccio sinistro. Anakin rotola e viene a contatto con un fiume dilava vicino, che lo arde vivo. Obi-Wan raccoglie la spada laser dell’allievo e si allontana dalla scena, distrutto dal dolore e convinto che ormai il giovane sia morto. Giunto alla navetta con Padmé, scopre che la stessa è sul punto di partorire.

La nascita di Dart Fener in una scena del film.

Padmé viene portata dal Jedi nella base medica dell’asteroide Polis Massa. I robot medici spiegano che, benché lo stato fisico sia sano, la donna sta lentamente morendo per avere perso la voglia di vivere. I medici la operano al più presto per salvare i due gemelli: Luke e Leila. Nonostante il successo del parto Padmé muore, sopraffatta dal dolore per la svolta e la conseguente perdita del marito. Intanto, l’Imperatore arriva a Mustafar in soccorso di Anakin, scoprendo che è miracolosamente sopravvissuto, e lo trasporta in un laboratorio suCoruscant. Qui dei droidi gli applicano delle protesi meccaniche senza anestesia, dovendogli far indossare subito l’armatura che da quel giorno avrebbe controllato le sue attività respiratorie e protetto tutte le ustioni e le ferite avute su Mustafar. Sidious mente poi a Fener dicendogli che Padmé è morta uccisa dalla sua ira. Fener si alza in piedi e distrugge ogni cosa con i poteri della Forza, per poi urlare disperatamente dal dolore e dalla rabbia. Sulla Tantive IV, Yoda, Organa e Obi-Wan decidono i propri destini: il vecchio Jedi decide di andare in esilio suDagobah, il senatore adotta Leila portandola con sé su Alderaan, R2-D2 e C-3PO (al quale viene cancellata la memoria) vengono affidati al capitano Raymus Antilles, mentre Kenobi torna su Tatooine e affida Luke agli zii Owen Lars e Beru Whitesun.

Nel frattempo il Governatore Tarkin, Dart Fener e l’Imperatore osservano la costruzione della Morte Nera.

Cast

Ewan McGregor, nel 2003.
Ewan McGregor, nel 2003.
Natalie Portman, nel 2010.
Natalie Portman, nel 2010.
Hayden Christensen, nel 2005.
Hayden Christensen, nel 2005.
  • Ewan McGregor è Obi-Wan Kenobi; l’attore, che interpreta il maestro Jedi, dovette seguire, come Christensen, degli intensivi addestramenti. Al riguardo, McGregor affermò che: «Non bisognava pensarci sopra. Arriva un punto in cui non puoi pensare “Adesso arriva qui, poi sulla spalla”. Deve diventare fluido».[19] McGregor dovette subire dei ritocchi al viso, al colore dei capelli e della barba in modo da assomigliare ad Alec Guinness; per uniformarsi all’interpretazione dell’attore, inoltre, studiò a fondo le scene di Guinness in modo da essere aderente alla sua recitazione.[12]
  • Natalie Portman è Padmé Amidala che, ormai adulta, teme che il suo legame con Anakin possa compromettere le carriere di entrambi; secondo l’attrice, Padmé «Possiede una personalità equilibrata, il suo ruolo è quello che per me rappresenta il vero significato del femminismo: invece che essere consumata dalla sete di potere ha fiducia nella democrazia e nell’umanità».[20] Il film mise in luce la relazione del personaggio con Obi-Wan, sottaciuta nella precedente pellicola e sviluppatasi nel periodo che intercorre tra i due episodi.[21] Portman descrisse la scena in cui il Jedi rivela a Padmé la natura del marito «Un momento di forte intimità, anche per il fatto che ci sono delle questioni sotterranee che scorrono: quanto si frequentavano i due? Sono amici solo attraverso Anakin? È stato bello sviscerare la cosa con George».[21]
  • Hayden Christensen interpreta Anakin Skywalker / Dart Fener. Christensen apprezzò che la discesa del suo personaggio sia causata dall’amore che nutre per la moglie: «La loro relazione lo spinge a commettere questi orribili atti. Crede di farlo per Padmé, lei ovviamente non lo vede così e la cosa si sfascia. Ma è quello che colpisce tutti, me e credo la maggior parte del pubblico. La sua trasformazione è spinta dall’amore, è una cosa che mi piace molto»,[22] arrivando a definire la componente politica del film «Una cosa che nemmeno mi sfiora, capisco sia importante ai fini della storia, ma preferisco il contesto emotivo dei personaggi».[21] Christensen dovette allenarsi per tre mesi, più di quanto non avesse dovuto fare per le precedenti pellicole, per poter essere in grado di eseguire i vari duelli con la spada laser presenti nella pellicola;[12] ottenne inoltre di poter recitare anche le scene nel costume di Dart Fener, nonostante McCallum avesse già iniziato a contattare giocatori di basket abbastanza alti per la parte: «L’ho chiesto io ed è stato bello, ma molto faticoso. Faceva caldo, hanno provato a montare un sistema per l’aria condizionata ma non ha funzionato. È claustrofobico e la visione è limitata».[22]
  • Ian McDiarmid è Palpatine / Darth Sidious. L’attore si disse trepidante di lavorare sulla pellicola: «Sapevo che sarebbe stato il mio momento alla Dr. Jekyll e Mr. Hyde, alla Dorian Gray, dove un bene esteriore viene sovvertito da un male interiore. George [Lucas] durante le riprese si avvicinava sempre di più con la cinepresa, con questi primi piani molto intensi, quindi sapevo che dovevo dare del mio meglio per renderle giustizia».[23] Diametralmente opposti i suoi sentimenti nei confronti dello scontro fisico che Palpatine ha con Windu: «Non era un momento che attendevo con ansia, ma sapevo che sarebbe successo».[19] Venne brevemente istruito da Nick Gillard, il supervisore degli stunt, per poter riuscire a filmare i primi piani; per le altre riprese subentrò una controfigura, il cui volto venne in seguito sostituito al computer.[19]
  • Samuel L. Jackson interpreta Mace Windu; Jackson si disse entusiasta nel filmare la sequenza della propria morte, in quanto «Windu merita una morte degna di lui. E i duelli sono divertenti da preparare e da girare»;[17] appassionato della saga, l’attore descrisse il proprio personaggio come «In costante evoluzione, è stata un’esperienza grandiosa vedere il suo percorso nei tre film».[17]
  • Anthony Daniels è C-3PO; come nel precedente episodio, alcune scene sono state interpretate da una versione in grafica computerizzata, in quanto il costume del droide permetteva movimenti limitati all’attore. Ulteriori modifiche sono state effettuate in post produzione sul costume, in quanto, essendo lucidato, rifletteva l’immagine dei set circostanti e delle telecamere.[12]
  • Frank Oz è Yoda. Come per il precedente episodio, il personaggio venne creato al computer dagli animatori supervisionati da Rob Coleman, mentre Oz si limitò a prestare la propria voce. L’attore spese parole di encomio per il passaggio al digitale: «È bellissimo vedere Yoda fare cose impensabili prima d’ora, vedi la crescita del personaggio grazie a queste libertà di manovra. Certo, si perde la fisicità del pupazzo, ma è una minima perdita rispetto a quello che si guadagna».[24] Secondo Oz, gli animatori ebbero un compito ancora più arduo rispetto a L’attacco dei cloni: «Quello che dovevano fare in quel caso era mimare il mio lavoro, qui dovevano superare quello che avevo fatto io, c’è una vera transizione perché, oltre a rispettare il personaggio, gli dovevano conferire un po’ più di vita».[24]
  • Jimmy Smits è Bail Organa; Smits descrisse la lavorazione del film in maniera positiva, affermando che «È bello poter fare di più in questa storia, sapevo di essere un politico e che avrei interagito con i personaggi per far muovere la trama molto di più che negli altri episodi, essendo la politica una parte integrante del film».[21]
  • Kyle Rowling è Grievous; Rowling interpretò il personaggio durante le riprese, fungendo da guida per gli animatori, che avrebbero poi sostituito l’attore in fase di post-produzione.[25] Grievous venne in seguito doppiato da Matthew Wood, fonico e sound design sul film. Wood rimpiazzò Gary Oldman, il quale, in trattative per fornire la sua voce al personaggio – arrivando perfino a registrare un provino vocale, venendo a sapere che il film sarebbe stato realizzato al di fuori dello Screen Actors Guild, interruppe le negoziazioni.[26] Il fonico era stato incaricato di registrare i provini e inserì anche il suo in mezzo agli altri, sotto le iniziali “A.S.”, che stavano per Alan Smithee (pseudonimo che usano i registi quando disconoscono il proprio lavoro).[26]
  • Christopher Lee è Dooku / Darth Tyranus. L’attore poté tornare a interpretare il braccio destro di Palpatine per un breve periodo di tempo, appena tre giorni: la lavorazione del film coincise con le riprese aggiuntive effettuate per Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re e tutte le scene con Lee vennero girate di fronte a uno schermo verde, in quanto il set dell’Invisible Hand non era ancora stato costruito.[27]
  • Silas Carson veste i panni di Nute Gunray e Ki-Adi-Mundi; grazie agli avanzamenti tecnologici intercorsi tra i precedenti episodi, Carson poté registrare anticipatamente i propri dialoghi, che vennero in seguito sincronizzati ai movimenti della bocca della maschera animatronica grazie al computer.[28] In questo modo, durante le riprese sul set, l’attore si concentrò soltanto sul movimento corporeo dei due personaggi.[28] Differenziò i loro caratteri attraverso la prossemica: Gunray, viscido e codardo, venne interpretato con movimenti sgraziati e inarcuati, mentre il Jedi Ki-Adi-Mundi risultò nobile ed elegante.[28]
  • Bruce Spence è Tion Medon. Nonostante il piccolo ruolo, l’attore australiano studiò a lungo la parte e le motivazioni del personaggio: «Per un po’ ho riflettuto sulla saggezza dei gorilla, anche se sono animali enormi, in grado di schiacciarti, posseggono molta tenerezza e un’atavica saggezza».

Regia di George Lucas

Fonte: WIKIPEDIA