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Open Arms, è scontro frontale tra Conte e Salvini

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La Open Arms per il momento resta a largo di Lampedusa. Dopo la sentenza del TAR che ha accolto il ricorso dell’ong, la nave è entrata in acque italiane. Concesso lo sbarco per motivi di salute a 9 migranti. Ma alla ong non basta e va in pressing su Conte.

“La nostra azione di obbedienza civile   -scrive su Facebook Mediterranea Saving Humans – e disobbedienza morale ha ridato coraggio a migliaia e migliaia di persone che sono diventate i nostri equipaggi di terra e hanno sostenuto Mediterranea Saving Humans anche nei momenti più difficili, riportandoci in mare ogni volta.

La sentenza del TAR Lazio sul caso Open Arms getta una luce di verità e giustizia in questo quadro confuso in cui i poteri giocano al massacro del diritto e la società civile, dal mare, cerca di tenere ancora aperto quel margine sempre più stretto di salvezza per tutte e tutti.

Oltre “la situazione di eccezionale gravità ed urgenza” in cui si sono trovati i naufraghi e l’equipaggio di Open Arms, bloccati per giorni dal divieto di ingresso in acque territoriali italiane, infatti, la decisione del TAR muove altre considerazioni e attacca al cuore il decreto, rinvenendo un “vizio di eccesso di potere per travisamento dei fatti e di violazione delle norme del diritto internazionale del mare in materia di soccorso”: se si salva qualcuno in distress non si può poi essere considerati come un natante che opera un “passaggio non inoffensivo”.”

Sulla questione Open Arms è scontro tra il premier Conte, che affida ad una lettera aperta pubblicata sui social le proprie riflessioni ed il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Gentile Ministro  – scrive il Presidente del Consiglio – dell’Interno, caro Matteo, ti scrivo questa lettera aperta perché il caso della nave Open Arms domina ormai le prime pagine dei giornali e perché sono costretto a constatare che anche la corrispondenza d’ufficio tra la Presidenza del Consiglio e il Viminale viene poi riportata sui giornali e allora tanto vale renderla pubblica all’origine, per migliore trasparenza anche nei confronti dei cittadini.

Ti ho scritto ier l’altro una comunicazione formale, con la quale, dopo avere richiamato vari riferimenti normativi e la giurisprudenza in materia, ti ho invitato, letteralmente, “nel rispetto della normativa in vigore, ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell’imbarcazione”.
Con mia enorme sorpresa, ieri hai riassunto questa mia posizione attribuendomi, genericamente, la volontà di far sbarcare i migranti a bordo.
Comprendo la tua fedele e ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula “porti chiusi”. Sei un leader politico e sei legittimamente proteso a incrementare costantemente i tuoi consensi. Ma parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa. È un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare.

Come ho sempre pubblicamente rappresentato, il tema dell’immigrazione è un tema complesso. Va affrontato con una politica di ampio respiro, come ho provato a fare sin dal primo Consiglio Europeo al quale ho partecipato, a fine giugno 2018, evitando di lasciarci schiacciare dai singoli casi emergenziali.

Mi batterò sino all’ultimo giorno perché si affermi un meccanismo europeo, da applicare in via pressoché automatica, per operare una redistribuzione che veda tutti i Paesi dell’Unione pienamente coinvolti, in modo da evitare che i Paesi di primo sbarco, come l’Italia, siano abbandonati a se stessi.
Questo è il momento di insistere in direzione di una soluzione sempre più europea, altrimenti l’Italia si ritroverà completamente isolata in una situazione che diventerà, nuovamente, via via sempre più ingestibile. La nuova Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, nei colloqui sin qui avuti, mi è sembrata molto determinata a percorrere questa strada e a darci una mano risolutiva.
In definitiva, se davvero vogliamo proteggere i nostri “interessi nazionali”, non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza. Abbiamo chilometri di coste e siamo a una manciata di ore di navigazione dall’Africa e dal Medio Oriente. Da ultimo tu stesso hai constatato come è difficile contrastare i quotidiani, minuti sbarchi clandestini.
Non possiamo agire da soli. Dobbiamo continuare a insistere in Europa, come peraltro hai fatto Tu, di recente a Helsinki. E’ questa la direzione giusta.
E poi non oscuriamo quello che abbiamo fatto di buono. Se mai rammarichiamoci per quello che ci riproponevamo di ottenere e ancora non abbiamo ottenuto.
Un ultimo aggiornamento sulla vicenda Open Arms.
Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti. Ancora una volta, i miei omologhi europei ci tendono la mano.
Siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo. Abbiamo lavorato fianco a fianco per molti mesi e ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignità del ruolo che ricopriamo e la sensibilità per le istituzioni che rappresentiamo.
La tua foga politica e l’ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare “slabbrature istituzionali”, che a tratti sono diventati veri e propri “strappi istituzionali”. Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l’associano al potere. Io l’associo a una enorme responsabilità.

“Carissimo Presidente Conte – questa la risposta di Salvini sempre attraverso i social -, leggo con stupore che Lei mi rimprovera una “ossessione” per i “PORTI CHIUSI”, parla di rabbia, slealtà, ansia, foga e altro ancora. Sono stato leale e sempre lo sarò nel pieno rispetto di ogni carica istituzionale e, prima di tutto, nei confronti dei cittadini che incontro e che mi chiedono di intervenire. Peraltro leggo queste accuse mentre presiedo da ore a Castel Volturno i lavori del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza.

Lotta alla mafia, alla camorra e alla ‘ndrangheta, lotta allo spaccio di droga e allo sfruttamento della prostituzione. Calo dei delitti del 12% in questo 2019, fortissimo calo di omicidi (-18%), furti (-17%), rapine in casa o in strada (-21%) e violenze sessuali (-24%). E soprattutto crollo degli sbarchi dell’80% rispetto all’anno scorso (da 20.000 a 4.000) e del 90% rispetto all’anno prima, con molti morti in meno e un risparmio per gli Italiani di miliardi di euro, che serviranno per assumere entro un anno 8.000 donne e uomini delle Forze dell’Ordine. Stiamo anche lavorando per riordinare le “scorte” che ogni giorno tolgono dalle strade oltre 2.000 uomini in divisa: si valuterà se queste 565 scorte sono ancora tutte giustificate.

Quindi confesso la mia “colpa”, caro Presidente, la mia “ossessione” nel contrastare ogni tipo di reato compresa l’immigrazione clandestina.
Faccio il Ministro per difendere i confini, la sicurezza, l’onore, la dignità del mio Paese.

Con me i porti sono e rimarranno CHIUSI ai trafficanti e ai loro complici stranieri. Ed è chiaro che, senza questa fermezza, l’Unione Europea non avrebbe mai mosso un dito, lasciando l’Italia e gli Italiani soli come ha fatto negli anni dei governi di Renzi e del Pd. Buona festa dell’Assunzione a Lei e a tutti gli Italiani, caro Presidente, soprattutto ai 56.698 donne e uomini in divisa che anche oggi garantiscono la nostra sicurezza, che sono il mio orgoglio. La lotta alla criminalità, di ogni colore, tipo e nazionalità, è lo scopo del mio lavoro”.

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