venerdì, Aprile 19, 2024
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VI Migrazione Guidata dall’Uomo degli ibis eremita

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Dalle Alpi austriache a Thiene (VI), sorvolando il Lago di Caldonazzo: è stata questa la tappa che ha condotto nei cieli italiani lo stormo di uccelli e uomini della VI Migrazione Guidata dall’Uomo degli ibis eremita, con l’obiettivo di raggiungere l’Oasi di Orbetello alla fine di questo mese. Centosessantatrè chilometri in tre ore e quarantadue minuti, al di sopra e al di sotto delle nuvole, compreso un incontro ravvicinato con un’aquila che li ha accompagnati per un breve tratto.
Per il sesto anno consecutivo, i ricercatori austriaci del Waldrappteam stanno affrontando uno dei momenti più delicati del progetto europeo LIFE+ “Reason for hope”, che vede come unico partner italiano il Parco Natura Viva di Bussolengo: a bordo di due ultraleggeri a motore, mostrare a 29 esemplari di ibis eremita (specie migratoria estinta in Europa 4 secoli fa) la rotta da seguire fino al sito di svernamento, in modo che possano memorizzarla, tornare autonomamente nei quartieri riproduttivi d’oltralpe in vista della prossima stagione calda e ripopolare i cieli con la propria prole.

Già ieri mattina la VI Migrazione Guidata dall’Uomo si è trovata nuovamente in viaggio per la seconda tappa italiana, che condurrebbe lo stormo alle porte della Pianura Padana, in Valle Gaffaro. Poi li attende la difficile traversata degli Appennini, oltre i quali già si stenderà la Toscana. “Buona parte del segreto di questa missione – spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva – sta nell’allevamento dei 29 pulcini da parte delle due mamme adottive che si sono occupate di loro dal momento della schiusa al Tierpark Rosegg (Carinzia), durante l’addestramento al volo e in questi giorni, a bordo dei due ultraleggeri che guidano gli ibis in volo”. Da quel 12 aprile, quando le due mamme adottive Anne-Gabriela Schmalstieg e Helena Wehner hanno preso in carico i neonati pulcini, li hanno nutriti, cresciuti, stabilito un legame necessario per farsi seguire in volo, proprio in previsione di questi giorni. “Una volta raggiunta Orbetello – prosegue Avesani Zaborra – i 29 giovani affronteranno la vita selvatica non più con l’aiuto dell’uomo, ma insieme ai circa 120 esemplari che le precedenti edizioni della Migrazione Guidata hanno condotto sul suolo italiano”.

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