sabato, Aprile 20, 2024
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Pasquale Cardillo Cupo, (Fratelli d’Italia Latina): “Sicurezza stradale, repressione da sola non basta”

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Così Pasquale Cardillo Cupo, fondatore, presidente dell’associazione Cesare Beccaria e consigliere provinciale di Fratelli d’Italia a Latina: “Nell’incidente di Ferrara, tre giorni fa, dopo una notte in discoteca un auto con a bordo quattro ragazzi si è schiantata contro un platano. Dagli accertamenti è risultato che il giovane alla guida, rimasto ferito, aveva un tasso alcolemico quasi tre volte superiore al limite consentito.

Ma per gli altri tre poco più che ventenni non c’è stato nulla da fare, lasciando interamente famiglie distrutte dal dolore. Le loro morti si aggiungono ad una strage quotidiana nelle strade, un caso simile stanotte a Napoli dove è rimasta coinvolta l’influecer Elena Rocchini, per cause in corso di accertamento. Molto è stato proposto e fatto sul tema della sensibilizzazione e prevenzione. Continuo a pensare che la presenza di un guidatore responsabile in gruppo di amici deve essere fondamentale. Chi si siede alla guida deve essere in condizione di farlo. Ci vuole più consapevolezza e responsabilità.

Quando il sinistro stradale integra l’aggravante del reato di guida in stato di ebbrezza, non rileva solo lo scontro tra due auto ma anche la fuoriuscita dalla strada, l’urto con un palo della luce o un albero. I costruttori di automobili potrebbero sfruttare l’alto livello di tecnologia a cui siamo arrivati: tramite una proposta di legge sarebbe opportuno valutare l’adozione nelle auto di sistemi di sicurezza idonei ad impedirne l’uso a persone palesemente ubriache rilevandone il tasso alcolemico attraverso la strumentazione di bordo. Si fa un gran parlare di 5G e delle sue applicazione ma il vero “internet delle cose” deve compiere il salto evolutivo nell’apportare benefici concreti alla società che vadano oltre l’infotainment e l’intrattenimento.

Non credo sia complesso da fare, soprattutto per i nuovi modelli di auto in fabbricazione e l’adozione di una legge che imponga alle case costruttrici l’adozione di un sistema di sicurezza in grado di valutare lo stato psico fisico del conducente aiuterebbe certamente a salvare vite umane ed evitare che intere famiglie vengano distrutte da un perenne dolore. La repressione da sola non basta e non sta producendo grandi risultati, serve un provvedimento coraggioso che consenta al nostro Paese di fare un salto in avanti importante a tutela della vita e della sicurezza di chi ogni giorno si mette al volante”. 

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