giovedì, Marzo 28, 2024
Home > Arte, Cultura e Spettacoli > Anticipazioni per “MUTI PROVA LA TRAVIATA” del  7 novembre alle 21.15 su RAI 5: in prima TV

Anticipazioni per “MUTI PROVA LA TRAVIATA” del  7 novembre alle 21.15 su RAI 5: in prima TV

Anticipazioni per “MUTI PROVA LA TRAVIATA” del  7 novembre alle 21.15 su RAI 5: in prima TV (none) Una magistrale lezione d’opera tenuta dal Maestro Riccardo Muti, dove la tecnica diventa arte ai massimi livelli. Si intitola “Muti prova La traviata” la nuova serie in otto puntate che Rai Cultura trasmette in prima tv da giovedì 7 novembre alle 21.15 su Rai5. Uno straordinario percorso formativo che guiderà il pubblico anche più inesperto alla scoperta dei tre atti dell’opera di Giuseppe Verdi, concentrandosi sui momenti chiave del dramma, attraverso lo sguardo e l’esperienza di uno dei più grandi direttori d’orchestra del mondo. Il programma, prodotto da RMMusic Records, racconterà le due intense settimane di prove del Maestro Muti con i cantanti e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, avvalendosi della partecipazione di Renata Scotto, che interpretò Violetta sotto la sua direzione. Quattro appuntamenti da due puntate ciascuno che mostreranno anche l’aspetto didattico del Maestro, con il carisma che lo contraddistingue sul palco, suo habitat naturale in cui esprime rigore e severità, stemperandoli puntualmente con ironia. Il grande direttore metterà a fuoco le sfumature della partitura di Verdi avvalendosi di citazioni, aneddoti e testimonianze di grandi artisti del passato. «Questo progetto si basa sull’insegnamento del repertorio operistico italiano ai giovani direttori, cantanti e maestri collaboratori – dice il Maestro Muti – È la possibilità di trasmettere agli altri, alle nuove generazioni, ciò che ho avuto la fortuna di apprendere dall’incontro con grandi cantanti, grandi direttori, grandi solisti. Ho visto i massimi interpreti all’opera. Sia chiaro, non è che io possegga la verità, ma ho avuto come insegnante Antonino Votto, il grande assistente di Toscanini alla Scala negli anni ’20, che mi ha dato indicazioni, suggerimenti, che non voglio far sparire con me, ma trasmettere ai giovani direttori, non solo in Italia. Lo sento come un dovere». Regia televisiva a cura di Gabriele Cazzola.