venerdì, Marzo 29, 2024
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Riduzione del pescato italiano al 22% malgrado 7mila km di coste nazionali

pescato

La flotta nazionale relativa al pescato italiano, sulla base delle politiche economiche del nostro Governo, negli ultimi anni è stato assai ridotto a quasi 1/5 (22%) del totale venduto sul mercato nazionale a favore dei mercati ittici stranieri (ben 78% a Novembre 2019). Ben minime invece le  differenze fra gli altri dati pervenuti sui consumi: l’allevato è al 48% contro il 52% del pescato, mentre il pesce fresco si attesta al 49% rispetto al 51% del pesce conservato.
Il numero di giornate annuali in cui è possibile andare a pescare nella nostra penisola sono state sensibilmente ridotte favorendo appunto il pesce estero, che è sempre sottoposto ad attenti controlli. Va ricordato che più vicine sono le aree di pesca e più il pesce importato è ovviamente fresco e migliore.

Il pesce, innanzitutto,  possiede proteine molto digeribili (anche rispetto alle proteine della carne) e ha dei “grassi buoni” come gli Omega 3 che certamente sono migliori di quelli artificiali che si trovano nelle pillole/integratori ma ricordiamo che il pesce nazionale è migliore anche dal punto di vista della freschezza rispetto, ad esempio, ad un Pangasio che viene dal Mekong. Il migliore pesce qualità/prezzo che quindi fa bene ed è “alla porta un po’ di tutte le tasche” è da sempre il pesce azzurro, che oltre ad avere abbondante Omega 3 è un pesce “sodo” e facile da cucinare anche se molti tra coloro che acquistano il pesce azzurro “di piccola taglia” non gradiscono le spine.

Tuttavia va ricordato che come la carne ha gusto per l’osso così la spina è quella che dà gusto al pesce. Fa bene anche il pesce bollito come il nasello e un consiglio per il Natale può essere la Bottarga (le uova di pesce pressate e salate come quelle del tonno accostate ad un pesce fresco).

RD Leo

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