lunedì, Giugno 17, 2024
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Protezione Civile, come è nata. Storia e funzioni

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Sabato (come oggi) 13 giugno di 39 anni fa si consuma nel nostro bel paese una piccola/grande tragedia italiana. Protezione Civile, come è nata. Storia e funzioni.

Nel pomeriggio del 10 giugno 1981 Alfredino (Alfredo Rampi di 6 anni) è con il padre a Vermicino, in provincia di Roma, a trascorrere le vacanze estive, ma poco prima di cena percorre a piedi, da solo, la strada di casa per i campi come facevano tanti altri bambini e arriva nei pressi di una grande buca coperta da un esile lamiera (dal proprietario che poi verrà denunciato).

Il piccolo scivola e la sua caduta è arrestata da una strozzatura del cunicolo, un pozzo artesiano profondo poco più di 60 mt. dove il piccolo Alfredo si fermò con gambe e braccia incastrate a 36 mt. Di profondità in un ambiente umido (melma) e completamente buio. Poco dopo il padre da l’allarme e si mobilitano in tanti. I vigili del fuoco lo tengono sveglio ma il pozzo è stretto ed irregolare e i primi tentativi vanno tutti a vuoto: necessità la ricerca immediata di persone esili e coraggiose per potersi calare nel “maledetto” pozzo. La celere diretta RAI tiene col fiato sospeso oltre 50 milioni di italiani.

I tentativi di susseguono aumentando ansia e dolore nel cuore degli italiani e non solo. Due giorni dopo un giovane fattorino di una tipografia di origine sarda, il nuorese Angelo Licheri (classe ’44) dopo aver detto alla moglie “Vado a comprar le sigarette” si precipita a Vermicino e si propone come volontario ai Vigili del Fuoco che dapprima lo fanno comunicare con Alfredino promettendogli una bici e di portarlo con lui in Sardegna e poi alle 23:50 del 12 giugno coadiuvato anche dagli auguri del presidente Sandro Pertini si cala a testa in giù per ben 46 min. nel pozzo dove Angelo teme quasi più di incrociare ragni o serpenti che fin da piccolo odia rispetto all’impresa eroica che rimarrà nella storia.

Purtroppo dopo 5/6 tentativi è tutto invano con Alfredino che coscente emette, intervallati, rantolii di dolore e disperazione e prima di risalire esausto il soccorritore gli manda un bacio dicendo: “Ciao piccolo!”. Il bimbo cadrà ancora più giù forse a causa delle trivellazioni (ultimi tentativi estremi per salvarlo) e morirà, appunto, sabato 13 giugno dopo 72 ore di diretta Tv. Da questa tragica vicenda, che ebbe eco nel mondo, si mobilitarono organizzazioni, dibattiti e per un decennio si discussero e analizzarono anche altre vicende similari perché non potessero più accadere tragedie simili valutando un EFFICIENTE ED EFFICACE PRONTO INTERVENTO qualora si riproponesse la necessità e in molti asseriranno che proprio da questo fatto nacque la PROTEZIONE CIVILE ITALIANA istituita successivamente dalla legge n. 225 del 24 febbraio 1992, che a tutt’oggi si occupa a livello nazionale della previsione, prevenzione, gestione e superamento di disastri, calamità, umane e naturali, di situazioni di emergenza inoltre si occupa anche di settori quali antincendio boschivo e rischio idrogeologico.

L’attuale capo del Dipartimento è Angelo Borrelli. Vogliamo sottolineare la particolarità della Protezione Civile italiana: In tanti Paesi europei, la protezione civile è un compito assegnato ad una sola istituzione o a poche strutture pubbliche. In Italia, invece, verte in questa importante funzione tutta l’organizzazione dello Stato, al centro e in periferia, dai Ministeri alla più piccola frazione comunale e come abbiamo visto ai tempi del covid-19 anche la società civile partecipa a pieno titolo al Servizio nazionale della protezione civile, soprattutto attraverso le organizzazioni di volontariato.

Le ragioni di questa scelta, che caratterizza la struttura della protezione civile italiana, si possono individuare nell’incontro tra una motivazione istituzionale ed una esigenza operativa legata alle caratteristiche del nostro territorio. Dal punto di vista dell’ordinamento amministrativo, è in corso da anni un processo di riforma orientato ad aumentare il peso, le competenze e le responsabilità delle istituzioni regionali e locali, attuando e sviluppando in forme adeguate alle esigenze di oggi gli orientamenti al regionalismo e alla valorizzazione delle istituzioni locali già presenti nella Carta costituzionale. Anche a Pesaro la protezione civile è molto attiva su tutti i settori.

RD Leo

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