CAMERINO – È stato rinvenuto, intorno alle 16.40 di ieri, il corpo senza vita di Daniele Catorci, l’alpinista 27enne che sabato mattina è precipitato in un crepaccio, mentre stava scalando la parete nord del Gran Paradiso a circa 3.400 metri di quota, insieme al suo amico originario di Monte San Giusto, Sasa Polimanti.
L’alpinista, che si era da poco laureato in Chimica presso l’Università di Camerino, è stato ritrovato a 30 metri di profondità, ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio e neve, elementi presenti anche sullo stesso ponte, che purtroppo ha ceduto per via del peso dei due alpinisti.
Inutili i tentativi del suo amico Sasa, che ha provato in tutti i modi a salvare la vita di Daniele, bruciandosi addirittura la mano per aver tenuto le sue forze la corda che lo sorreggeva.
Daniele viveva a Trento per un dottorato di ricerca.
La tragica notizia della sua scomparsa ha scosso tutti, in particolare l’intera comunità universitaria, che insieme al Rettore si stringe ai genitori del 27enne, che insegnano nella stessa facoltà. Invece, il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia, in segno di rispetto e vicinanza alla famiglia, ha proclamato il lutto cittadino. In questo momento, la salma di Daniele si trova a Courmayeur dove saranno svolte tutte le rituali procedure per l’identificazione.
Elisa Cinquepalmi
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