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Mes, la maggioranza va in pezzi. Zingaretti: “Ecco 10 ragioni per dire sì”

lazio

Il Mes spacca la maggioranza. Ma il dibattito infiamma anche il centrodestra. Pd e M5S a questo proposito hanno visioni diametralmente opposte. E Zingaretti tuona: “No alla danza immobile delle parole”.

“Oggi – scrive su Facebook – possiamo avere le risorse per fare quei grandi investimenti che ci permetteranno di migliorare la qualità di assistenza e cura. Ecco 10 ragioni concrete per dire sì ai soldi europei senza condizionalità da investire per il sistema sanitario italiano

1. Investire nella ricerca
2. Rivoluzionare e digitalizzare il settore sanitario
3. Dare più centralità a medicina territoriale e distretti
4. Dare più forza alla medicina di base
5. Riformare i servizi per anziani e malati cronici
6. Modernizzare e adeguare gli ospedali
7. Aumentare gli investimenti nel personale sanitario
8. Garantire l’accesso alle terapie
9. Ampliare le borse di studio
10. Aumentare i posti finanziati per gli specializzandi

Il Mes è stato criticato e combattuto da molti, ma ora è uno strumento finanziario totalmente diverso da quello del passato. Le destre sono abituate a cavalcare i problemi e non a trovare soluzioni per risolverli.
Il motivo? È semplice: sui problemi delle persone ci campano.

Chi sta governando l’Italia ha il compito opposto. Io non credo possiamo permetterci ancora di tergiversare”.

 Nel frattempo i pentastellati chiariscono che non intendono cambiare rotta. “Ad oggi la posizione del M5S sul Mes non cambia. E’ la stessa di ieri,di una settimana fa e di un mese fa”.Così fonti del Movimento confermano la contrarietà sul Fondo salva stati, ribadita anche dal ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli ad Affaritaliani.it.

“La maggioranza – commenta il leader della Lega, Matteo Salvini – litiga su Mes, Decreti sicurezza, caso Regeni, nomine, Stati generali, taglio delle tasse, scuola: il risultato è che il governo è in ritardo su Irpef e Ires. Il termine dei versamenti di saldi e acconti scade domani ma non c’è ancora il DPCM con i venti giorni di proroga annunciati. Imprese, artigiani, commercianti, professionisti, dipendenti e pensionati non possono essere trattati in questo modo indegno. Il governo pretende il rispetto delle scadenze ma è il primo a non rispettarle. Serve la proroga a settembre come previsto dell’emendamento della Lega a prima firma Gusmeroli. Questo governo mette in pericolo l’Italia”.

“L’Europa – gli fa eco Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia – lascia intendere che se l’Italia non accederà al Mes, la trattativa sul recovery fund sarà più difficile. L’ennesima conferma che il Mes è in realtà uno strumento per controllare la nostra economia. È una trappola, e l’Italia non deve caderci dentro”.

LM

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