sabato, Aprile 20, 2024
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Omicidio Cianfrone, un mese dal delitto

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SPINETOLI – “Cuore mio, eri rimasto l’amore più bello e incondizionato mio e di mia sorella. Per mamma, papà e noi sorelle eri la nostra gioia più grande… mamma e papà ti avevano desiderato tanto, più di me e mia sorella. Sei stato il figlio e il fratello che tutti avrebbero voluto. Ci volevamo un gran bene e qualcuno purtroppo ha pianificato con freddezza e determinazione come strapparti barbaramente a noi”.

E’ trascorso un mese dalla morte di Antonio Cianfrone, ex carabiniere, freddato con tre colpi di arma da fuoco lungo la ciclopedonale di Pagliare del Tronto il 3 giugno scorso. L’omicidio si è configuarto a tutti gli effetti come una vera e propria esecuzione. Dopo l’agguato, sono stati immediatamente allertati i soccorsi ed è stata fatta levare in volo una eliambulanza per il trasporto d’urgenza presso l’ospedale regionale di Torrette ad Ancona.

Ma l’uomo, purtroppo, non ce l’ha fatta. Cianfrone non era più in servizio nell’Arma presso la stazione di Monsampolo dal 2015, dopo essere rimasto coinvolto in un’inchiesta per concussione e truffa ad un’assicurazione che ne aveva provocato la sospensione.

Arrestati, in relazione al delitto, due coniugi di Spinetoli, contro i quali esistono testimonianze, intercettazioni telefoniche e riscontri degli impianti di videosorveglianza.

Di recente sono stati disposti dalla Procura ed effettuati ulteriori accertamenti sugli abiti e sul casco di uno dei due indagati, questo per riscontrare l’eventuale presenza di residui di polvere da sparo.

Il dolore della comunità di Spinetoli è ancora molto forte, e ancor più nei familiari dell’ex carabiniere, che ora attendono che la giustizia faccia il proprio corso.

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