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Il film di animazione stasera in TV: “L’Illusionista” martedì 14 luglio 2020

film l'illusionista

Il film di animazione stasera in TV: “L’Illusionista” martedì 14 luglio 2020 alle 21:15 su RAI 5

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L’illusionista (L’Illusionniste) è un film d’animazione del 2010 diretto da Sylvain Chomet.

Il film è basato su una sceneggiatura inedita scritta nel 1956 dal mimoattore e regista francese Jacques Tati, da cui il personaggio principale trae aspetto fisico e nome (Tatischeff era infatti il suo vero cognome).

La storia, che inizia nella Francia del 1959, illustra la dura carriera artistica di un anziano illusionista francese che non riesce mai a raggiungere il successo. I suoi spettacoli non sono in grado di meravigliare il pubblico sempre più esigente delle grandi metropoli. L’unico vero riconoscimento gli viene dato dagli spettatori di un pub in un piccolo villaggio delle Highlands scozzesi. Qui i numeri di magia catturano l’animo di una giovanissima ragazza che viveva e lavorava nel pub, la quale, credendolo un vero mago, decide di seguirlo fino a Edimburgo. Trasferitisi nella metropoli l’uomo cercherà in tutti i modi di continuare a farla credere nella sua magia, trovandosi però a fare grossi sacrifici e davanti a situazioni imbarazzanti. Intanto la ragazza cresce e il mondo intorno a loro inesorabilmente cambia.

La sceneggiatura originale della pellicola fu scritta da Jacques Tati in collaborazione con il suo collaboratore di lunga data Henri Marquet a partire dal 1956, tra la lavorazione dei suoi film Mio zio e Tempo di divertimento.[9][10][11][12][13][14]

Sulla sceneggiatura de L’illusionista sono sorte alcune controversie,[15][16][17] inerenti alle voci che riportavano di come “Tati avesse scritto la storia nel tentativo di riconciliarsi con la figlia maggiore, Helga Marie-Jeanne Schiel, concepita con una ballerina tedesca in tempo di guerra, che aveva abbandonato da piccola. E che nonostante la donna sia oggi ancora in vita e possa effettivamente essere l’unica parente vivente di Tati, non sia menzionata da nessuna parte nelle dediche del film”.[18]

Nel gennaio 2010 il The Guardian pubblicò un articolo dal titolo Jacques Tati’s lost film reveals family’s pain (“Il film perduto di Jacques Tati rivela gravi problemi famigliari”), nel quale veniva asserito che “nel 2000 la sceneggiatura venne data a Chomet dalla figlia di Tati, Sophie Tatischeff, due anni prima della sua morte. Ora, tuttavia, la figlia illegittima di Tati, Helga Marie-Jeanne Schiel, che risiede nel nord-est dell’Inghilterra, sta facendo pressione sul regista francese affinché egli le dia il giusto credito come vera musa ispiratrice della pellicola”. Lo script de L’illusionniste, si dice nell’articolo, fu la risposta di Tati al rimorso provato per aver abbandonato la primogenita [Schiel] e rimane l’unica attestazione dell’esistenza di lei da parte del comico francese. Chomet fu accusato di voler sminuire questo fatto non dando il giusto risalto alla faccenda.[19]

Il 26 maggio 2010 il rinomato critico cinematografico Roger Ebert del Chicago Sun-Times pubblicò una lunga lettera scritta da un nipote di Jacques Tati, Richard McDonald, la quale rivelò retroscena amari della vita privata di Tati, che la famiglia crede essere alla base del rimorso e della malinconia insita nel soggetto di L’Illusionniste, che lo resero impossibile da realizzarsi in vita per Tati.[20]

Chomet ha invece un’opinione differente in materia circa l’origine del soggetto: “Non ho mai incontrato Sophie, e nemmeno mai discusso con lei dello script”[21][22] disse Chomet, “Penso che Tati scrisse la sceneggiatura per Sophie Tatischeff. Credo che si sentisse in colpa per il poco tempo passato con lei a causa dei suoi impegni di lavoro”.[23] Nel corso di un’intervista del giugno 2010 concessa al The National, Chomet diede il suo personale punto di vista del perché fosse rimasto così colpito dalla sceneggiatura di Tati: “Ho due figli piccoli, uno di 4 anni ed uno di 2 anni. Ma ho anche una figlia di 17 anni con la quale non vivo perché io e sua madre siamo separati da anni. Aveva 12 anni quando iniziai il progetto del film e vidi la situazione del nostro rapporto evolversi di anno in anno”.[24]

Regia di Sylvain Chomet

Fonte: WIKIPEDIA