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Il film d’autore stasera in TV: “Detroit” venerdì 23 ottobre 2020

film Detroit

Il film d’autore stasera in TV: “Detroit” venerdì 23 ottobre 2020 alle 21:10 su Rai Movie

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Detroit è un film del 2017 con John BoyegaWill Poulter e Hannah Murray, diretto da Kathryn Bigelow e scritto da Mark Boal, alla loro terza collaborazione dopo The Hurt Locker e Zero Dark Thirty.

La pellicola narra gli scontri di Detroit del 1967 avvenuti dal 23 al 27 luglio, scatenati dall’intervento della polizia in un bar privo di licenza; alla fine il risultato fu di 43 morti, 1.189 feriti, oltre 7.200 arresti e più di 2.000 edifici distrutti.[1] In particolare viene ricostruita, in forma romanzata, la vicenda accaduta all’Algiers Motel che portò al processo contro tre poliziotti accusati dell’omicidio di tre afroamericani.[2]

Nel 1967 a Detroit, in piena epoca delle battaglie per i diritti civili degli afroamericani, in un ghetto della città una notte scoppia la rivolta a seguito di una retata della polizia in un club dove si vendevano alcolici senza permesso. Il giorno dopo, con l’arrivo delle forze di polizia speciali del governatore, un ragazzo di colore viene ucciso con un colpo alle spalle dal poliziotto bianco Krauss, mentre fuggiva dopo un furto in un supermarket.

Larry è un ragazzo afroamericano che sogna di sfondare nel mondo della musica pop. Lui e il suo gruppo hanno in programma un’importante esibizione a teatro davanti ad un vasto pubblico, ma l’evento va in fumo a causa degli scontri in strada e del conseguente sgombero del locale. Il gruppo di cantanti si allontana, ma a causa degli scontri e del coprifuoco imposto, si separa; Larry e suo fratello minore si rifugiano per la notte al Motel Algiers, dove fanno conoscenza di due ragazze bianche, che già alloggiavano nella struttura.

Nel frattempo, poco lontano, la polizia di ronda chiede informazioni sulla situazione locale a Melvin Dismukes, afroamericano assunto come guardia giurata presso un esercizio commerciale. Questi collabora con le forze di polizia nella repressione delle sommosse, ma allo stesso tempo cerca di limitare le tensioni evitando che un giovane venga perquisito ed arrestato. Dismukes cerca un approccio amichevole con le forze di polizia, offrendo caffé ai militari della guardia nazionale di ronda. Dei colpi di pistola fanno però allarmare i militari che, individuatane la provenienza, si dirigono verso il Motel Algiers. Infatti è da qui che uno dei vari ospiti, amico delle due ragazze, e alla presenza di loro, di Larry, del fratello e di altri ospiti, ha esploso dei colpi in direzione della pattuglia con una pistola scacciacani.

In seguito alla minaccia avvertita i militari, affiancati dalla Polizia di Stato e dalla pattuglia di polizia locale comandata da Krauss, irrompono nella struttura per scoprire chi abbia esploso i colpi. Durante l’irruzione viene ucciso subito, mentre cercava di fuggire, il responsabile dell’esplosione dei colpi. Gli altri ospiti dell’albergo, timorosi di essere malmenati o uccisi a loro volta, non indicano il responsabile. Benché Dismukes cerchi di allentare la tensione, Krauss e i colleghi mostrano ferocia, picchiando e insultando i sospettati e minacciando i presenti di morte, incluse le due ragazze, giudicandole ree del tradimento della razza di appartenenza. Alcuni dei sospetti vengono prelevati e portati in stanze chiuse, dove viene esploso un colpo, per fare credere agli altri fermati che la persona è stata eliminata, allo scopo di intimidirli e farli confessare.

Tuttavia la situazione non trova la soluzione auspicata da Krauss, che non individua né il responsabile, né l’arma da cui sono stati esplosi i colpi. Anzi, viste le modalità di gestione dell’operazione, sia la polizia di Stato che i militari abbandonano il luogo, lasciando soli gli agenti della polizia municipale. Krauss comunque continua a procedere, affidando al suo collega più giovane il compito di “freddare” l’ultimo sospettato. Il poliziotto però non aveva capito la tattica di Krauss e uccide davvero il ragazzo; Krauss, preso dal panico, decide di chiudere l’azione e andarsene via, sincerandosi però che nessuno dei testimoni ancora presenti possa raccontare quanto avvenuto. Solo il fratello di Larry non comprende e non si piega alle minacce, venendo ucciso a sangue freddo.

Tempo dopo Larry, dopo essere stato ricoverato in ospedale, parteciperà al processo che viene intentato contro Krauss, i due suoi colleghi e Dismukes, che però vede l’assoluzione degli imputati. Larry è profondamente cambiato e abbandona la band, anche se finalmente prossima al successo, e decide di dimenticare e di cambiare vita, cantando in una parrocchia del quartiere per continuare a sopravvivere.

Regia di Kathryn Bigelow

Con: John BoyegaWill Poulter e Hannah Murray

Fonte: WIKIPEDIA