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Pescasseroli, falò rituali all’Immacolata e alla Vigilia di Natale

Falò

PESCASSEROLI – La sera della vigilia di Natale, prima della messa di mezzanotte e il giorno dell’Immacolata (8 dicembre), viene acceso nella piazza della chiesa madre di Pescasseroli (AQ), centro abitato sede del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), un grande falò alto più di dieci metri con enormi tronchi.

Questo rito tradizionale che si perde nella notte dei tempi, affonda le sue radici nelle religioni precristiane ed è una usanza tipica di borghi sia italiani, sia europei.

Probabilmente il rituale è stato introdotto nel mondo delle celebrazioni cristiane in Italia da Goti e Longobardi.

Infatti, i contadini di tutta Europa, fin dall’antichità, per una funzione che possiamo definire purificatrice, propiziatoria, di un’annata in cui il sole avrebbe dovuto far maturare un buon raccolto, usavano accendere questi fuochi, anche in concomitanza dell’arcaica celebrazione del solstizio d’inverno che cade vicino al Natale (22 dicembre).

Il rito popolare dell’accensione dei falò  è stato poi ripreso dal Cristianesimo per catechizzare le masse popolari, soprattutto nelle aree più interne, dove gli antichi culti religiosi è magici, nei primi secoli della cristianità, erano ancora molto forti.

Nella tradizione del Presepe italiano, questi fuochi servono anche ad indicare la via della capanna di Betlemme ai pastori e ai magi.

Tratto da Discovery Abruzzo Magazine