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Il film storico stasera in TV: “Delitto e Castigo” domenica 31 gennaio 2021

delitto e castigo

Il film storico stasera in TV: “Delitto e Castigo” domenica 31 gennaio 2021 alle 21.30 su TV 2000 (Canale 28)

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Delitto e castigo è un film drammatico americano per la TV girato nel 1998  diretto da Joseph Sargent e basato sul romanzo 1866 Delitto e castigo da Fyodor Dostoyevsky .

 È interpretato da Patrick Dempsey, Julie Delpy e Ben Kingsley.

Le riprese si sono svolte a Budapest, in Ungheria .

Delitto e castigo (in russo: Преступление и наказание?Prestuplénie i nakazànie/prʲɪstup’lʲɛnɪɪ i nəkʌ’zanɪɪ/) è un romanzo pubblicato nel 1866 dallo scrittore russo Fëdor Dostoevskij e ambientato a San Pietroburgo.

Insieme a Guerra e pace di Lev Tolstoj, fa parte dei romanzi russi più famosi e influenti di tutti i tempi. Esso esprime i punti di vista religiosi ed esistenzialisti di Dostoevskij, con una focalizzazione predominante sul tema del conseguimento della salvezza attraverso la sofferenza.

Lo svolgimento dei fatti è quasi tutto a Pietroburgo, nel corso di un’estate afosa. L’epilogo invece si svolge nella prigione-fortezza di una località non espressamente nominata, sulle rive del fiume Irtyš (fiume del bassopiano della Siberia occidentale). Dovrebbe trattarsi di Omsk, dove era presente una struttura per lavori forzati, conosciuta bene da Dostoevskij per avervi scontato egli stesso una condanna dal 1850 al 1854.

Il romanzo ha il suo evento chiave in un duplice omicidio dettato dall’ostilità sociale: quello premeditato di un’avida vecchia usuraia e quello imprevisto della sua mite sorella più giovane, per sua sfortuna comparsa sulla scena del delitto appena compiuto. L’autore delle uccisioni è il protagonista del romanzo, uno studente pietroburghese indigente, chiamato Rodion Romanovič Raskol’nikov. Il romanzo narra la preparazione dell’omicidio, ma soprattutto gli effetti psicologici, mentali e fisici che ne seguono.

Dopo essersi ammalato di febbre cerebrale ed essere stato costretto a letto per giorni, Raskòl’nikov viene sopraffatto da una cupa angoscia, frutto di rimorsi, pentimenti, tormenti intellettuali e soprattutto la tremenda condizione di solitudine in cui l’aveva gettato il segreto del delitto; presto subentra anche la paura di essere scoperto, che logora sempre di più i già provati nervi del giovane: per lui è troppo gravoso sostenere il peso dell’atto scellerato. Il delitto era stato compiuto: il castigo non era stata la Siberia, ma la desolazione emotiva e le peripezie che passò Raskol’nikov per arrivare infine, grazie a una povera giovane, Sonja, al pentimento della coscienza morale e alla confessione.

Fondamentale è infatti l’inaspettato incontro con Sonja, un’anima pura e pervasa di una fede sincera e profonda, costretta però a prostituirsi per mantenere la matrigna tisica e i fratellastri. La giovane offre la speranza e la carità della fede in Dio alla solitudine del nichilismo di Raskòl’nikov. Questo incontro sarà determinante per indurre il protagonista a costituirsi e ad accettare la pena. Ma il vero riscatto avverrà per l’amore di Sonja, che lo seguirà anche in Siberia.

Raskòl’nikov reputa di essere un “superuomo” e che avrebbe potuto commettere in modo giustificato un’azione spregevole – l’uccisione della vecchia usuraia – se ciò gli avesse portato la capacità di operare dell’altro bene, più grande, con quell’azione. In tutto il libro vi sono esempi di ciò: menziona Napoleone molte volte, pensando che, per tutto il sangue che versava, faceva del bene. Raskòl’nikov pensa di poter trascendere questo limite morale uccidendo l’usuraia, guadagnando i suoi soldi, ed usandoli per fare del bene. Sostiene che se Newton o Keplero avessero dovuto uccidere un uomo, o addirittura un centinaio di uomini, per illuminare l’umanità con le loro leggi e le loro idee, ne sarebbe valsa la pena.

Il vero castigo di Raskòl’nikov non è il campo di lavoro a cui è condannato, ma il tormento che sopporta attraverso tutto il romanzo. Questo tormento si manifesta nella suddetta paranoia, come anche nella sua progressiva convinzione di non essere un “superuomo”, poiché non ha saputo essere all’altezza di ciò che ha fatto. Oltre al destino di Raskòl’nikov, il romanzo, con la sua lunga e varia lista di personaggi, tratta di temi comprendenti la carità, la vita familiare, l’ateismo e l’attività rivoluzionaria, con la pesante critica che Dostoevskij muove contro la società russa coeva. Sebbene rifiutasse il socialismo, il romanzo sembra criticare anche il capitalismo che si stava facendo strada nella Russia di quel tempo.

Regia di  Joseph Sargent

Con Nicolas CageTom Sizemore, Cody Walker e Weronika Rosati

Fonte: WIKIPEDIA