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Il film epico stasera in TV: “Il primo re” martedì 16 febbraio 2021

il primo re

Il film epico stasera in TV: “Il primo re” martedì 16 febbraio 2021 alle 21:20 su Rai 4

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Il primo re è un film del 2019 diretto da Matteo Rovere. Il film si è aggiudicato il premio David di Donatello per il migliore autore della fotografia nell’edizione 2020 del premio.

Ambientata nel 753 a.C., anno di fondazione di Roma secondo la tradizione, la pellicola è una rivisitazione del mito di Romolo e Remo, interpretati rispettivamente da Alessio Lapice e Alessandro Borghi.[1]

Latium vetus753 a.C.: i due fratelli pastori Romolo e Remo vengono travolti da un’improvvisa e violenta esondazione del fiume Tevere, perdendo così tutti i capi di bestiame e finendo spiaggiati nel territorio della potente città di Alba Longa, i cui abitanti li prendono come schiavi. Ribellatisi ai loro carcerieri, i due fratelli liberano anche gli altri prigionieri latini e sabini e, avuta la meglio nella battaglia, riescono a fuggire per raggiungere il Tevere, prendendo in ostaggio, sotto richiesta di Romolo, la sacerdotessa della dea Vesta Satnei, portatrice del sacro fuoco, così da conservare il favore degli dei. Durante la fuga, si manifesta un dissidio tra il capo latino Tefarie da una parte e Remo dall’altra, per l’insistenza di Remo a portare con sé il fratello Romolo, rimasto gravemente ferito nella ribellione. Remo uccide in duello Tefarie, diventando di fatto capo della neo-costituita tribù.

Guidata da Remo, la tribù tende un’imboscata vittoriosa ad un gruppo di guerrieri del clan Testa di Lupo e raggiunge il loro pago, abitato ormai soltanto da vecchi, donne e bambini, di cui Remo si nomina re. Questi, nel corso di un sacrificio, chiede a Satnei un’aruspicina per conoscere il proprio futuro. La sacerdotessa predice che uno dei due fratelli diventerà un grande re e fonderà un impero più grande di ogni immaginazione; per diventare tale, però, dovrà uccidere l’altro fratello. Remo e la sua tribù interpretano la divinazione vedendo in Romolo colui che dovrà morire per la grandezza del fratello.

Remo, rifiutandosi di accettare un tale ordine divino che gli impone di sacrificare il fratello, inveisce contro gli dei, spegne il sacro fuoco di Vesta, uccide il vecchio sacerdote del pago e incatena Satnei nel mezzo della foresta, preda inerme degli animali selvatici. Tornato nel villaggio, gli dà fuoco e riduce tutti gli abitanti a suoi schiavi. Ben presto Romolo, ormai completamente guarito, affronta il fratello che, resosi conto dei suoi eccessi, tenta invano di liberare Satnei, ormai morente dopo esser stata aggredita dagli animali selvatici. Satnei rivela a Remo che entrambi hanno svolto inconsapevolmente la loro parte nella profezia e che il fratricida designato ora è Romolo, in quanto risparmiato da suo fratello. Prima di spirare, la sacerdotessa incita infine Remo a fuggire.

Romolo diviene il capo degli abitanti del pago poiché riesce a riaccendere il sacro fuoco e incarica una giovane del villaggio di sorvegliarlo perché rimanga sempre acceso, creando così la prima vestale. Remo e la sua tribù tentano di raggiungere il Tevere, ma vengono assaliti e decimati dalla cavalleria albana. Remo e pochi altri si salvano grazie all’intervento a loro difesa della tribù di Romolo.

Nonostante Romolo sia disponibile a riappacificarsi col fratello, Remo rivendica per sé la sua tribù, ritenendoli suoi schiavi. Ormai isolato, Remo minaccia di spegnere il sacro fuoco custodito dalla tribù di Romolo, superando la linea che il fratello aveva tracciato per terra intimandogli di non superarla. Tra i due incomincia quindi un combattimento mortale in cui Remo, consapevole di non avere più seguito nella tribù, decide di compiere l’estremo sacrificio, inducendo il fratello ad ucciderlo per far sì che la profezia si compia. In punto di morte Remo si riappacifica col fratello, riconoscendolo come suo re e incoraggiandolo ad attraversare il fiume e a fondare là una città sicura.

Romolo e la sua tribù superano così il Tevere e allestiscono una pira per il fratello, come richiesto da quest’ultimo prima di morire. Romolo giura di costruire sulle sue ceneri la città più grande e potente che il mondo abbia mai visto, in grado di spodestare il dominio della spietata Alba Longa e di qualunque tiranno, e dove tutti i latini possano trovare casa senza distinzioni e pregiudizi, dando a questa città il nome di Roma.

Nei titoli di coda, una mappa animata mostra l’espansione del territorio soggetto a Roma nel corso dei secoli, fino al suo culmine nel 117 sotto l’imperatore Traiano.

Regia di Bethany Ashton Wolf

Con: Alex Roe eJessica Rothe

Fonte: WIKIPEDIA