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Anticipazioni per “Suor Angelica” di Puccini del 18 febbraio alle 11 su Rai 5: dal Teatro Comunale di Firenze

Suor Angelica

Anticipazioni per “Suor Angelica” di Puccini del 18 febbraio alle 11 su Rai 5: con la regia di Franco Piavoli e la direzione del Maestro Bruno Bartoletti dal Teatro Comunale di Firenze

Teatro comunale (Firenze) - Wikipedia

Per la Grande Lirica in TV oggi giovedì 18 febbraio alle 11 su RAI 5 va in onda “Suor Angelica” di Giacomo Puccini dal Teatro Comunale di Firenze nella storica versione del 1983 ,con la regia di Franco Piavoli, la direzione del Maestro Bruno Bartoletti e la partecipazione di Catherine Malfitano.

Suor Angelica è un’opera lirica in un atto di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano. Fa parte del Trittico. La prima assoluta ebbe luogo il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York con Geraldine FarrarFlora Perini e Minnie Egener e fino al 2009 ha avuto 74 rappresentazioni.

È tra le poche opere a contenere solo personaggi femminili. Le voci maschili compaiono solo alla fine, nel coro di angeli che portano suor Angelica in cielo. Fra le tre opere che compongono il Trittico era la preferita da Puccini. Il 1º maggio 1917 Puccini scrisse al suo amico Pietro Panichelli (un frate domenicano che già lo aveva aiutato per le sonorità religiose di Tosca): «Scrivo un’opera claustrale o monacale. Mi occorrono dunque diverse parole latine ad hoc. La mia scienza non arriva fino… al cielo vostro». Puccini aveva una sorella di nome Iginia, che era diventata madre superiora del convento delle monache agostiniane della frazione di Vicopelago di Lucca, alle quali il maestro fece ascoltare l’opera al pianoforte, lasciandole profondamente commosse. Grazie alla sorella, a cui era molto legato, Puccini ha appreso com’era la vita nel convento, che ritrasse con grande realismo nella sua opera.

La prima europea è stata al Teatro Costanzi di Roma l’11 gennaio 1919 (all’interno de “Il trittico”) diretta da Gino Marinuzzi (1882-1945) con Gilda Dalla Rizza alla presenza del compositore che aggiunse l’aria Senza mamma che in seguito divenne famosa.

«La grazia è discesa dal cielo…
Già tutta, già tutta mi accende!
Risplende, risplende!
Già vedo, sorelle, la meta!»
(Suor Angelica)

Trama

L’azione si svolge verso la fine del XVII secolo, tra le mura di un monastero nei pressi di Siena.

Da sette anni Suor Angelica, di famiglia aristocratica, ha forzatamente abbracciato la vita monastica per scontare un peccato d’amore. Durante questo lungo periodo non ha saputo più nulla del bambino nato da quell’amore, che le era stato strappato a forza subito dopo la nascita.

L’attesa sembra finalmente terminata: nel parlatorio del monastero Angelica è attesa a colloquio dalla zia principessa. Ma la vecchia signora, algida e distante, non è venuta a concederle il sospirato perdono, bensì a chiederle un formale atto di rinuncia alla sua quota del patrimonio familiare, allo scopo di costituire la dote per la sorella minore Anna Viola, prossima ad andare sposa. Il ricordo di eventi lontani ma mai cancellati dalla memoria e la possibilità di avvicinare una persona di famiglia spingono Angelica a chiedere insistemente notizie del bambino.

Ma con implacabile freddezza la zia le annuncia che da oltre due anni il piccolo è morto, consumato da una grave malattia. Allo strazio della madre, caduta di schianto a terra, la vecchia non sa porgere altro conforto che una muta preghiera. Il pianto di Angelica continua, soffocato e straziante, anche dopo che la zia, ottenuta la firma, si allontana. Nel suo animo si fa strada l’idea folle e disperata di raggiungere il bambino nella morte per unirsi a lui per sempre. È scesa intanto la notte e Suor Angelica, non vista, si reca nell’orto del monastero: raccoglie alcune erbe velenose e con esse prepara una bevanda mortale.

D’improvviso, dopo aver bevuto pochi sorsi del distillato, Angelica è assalita da un angoscioso terrore: conscia di essere caduta in peccato mortale, si rivolge alla Vergine chiedendole un segno di grazia. E avviene il miracolo: la Madonna appare sulla soglia della chiesetta e, con gesto materno, sospinge il bambino fra le braccia protese della morente. Suor Angelica cade riversa dolcemente e muore. Il miracolo sfolgora.