Anticipazioni per “Il mondo della luna” di Paisiello del 24 marzo alle 10 su Rai 5: con la regia di Mario Ferrero e la direzione di Massimo Pradella dal Teatro di Corte di Napoli
Per la Grande Lirica in TV oggi mercoledì 24 marzo alle 10 su Rai 5 va in onda l’opera “Il mondo della luna” di Giovanni Paisiello, nello storico allestimento andato in scena al Teatro di Corte di Napoli nel 1966 con la regia di Mario Ferrero e la direzione di Massimo Pradella per l’interpretazione di Lajos Kozma, Adriana Martino, Paolo Pedani, Edda Vincenzi e Mario Boriello.
Il mondo della luna è un dramma giocoso in tre atti scritto da Carlo Goldoni per essere musicato da Baldassarre Galuppi, il quale lo rappresentò per la prima volta il 29 gennaio 1750 a Teatro San Moisè di Venezia. Successivamente il libretto fu ripreso da altri compositori, tra i quali Giovanni Paisiello e Franz Joseph Haydn, che lo musicò nel 1777 in occasione di una festa di nozze dei principi Esterházy.[1]
Il testo narra di un astrologo truffaldino, Ecclitico, che mette in scena un’elaborata farsa con finti abitanti della Luna per sposare una delle figlie di Buonafede e far sposare l’altra figlia con l’amico Ernesto.
Trama
Don Tammaro Promontorio da Modugno, un ricco possidente pugliese, ha perso la testa a causa delle troppe letture sui filosofi antichi e ora si crede lui stesso un filosofo. Prende così a modello la vita del suo prediletto Socrate, imitandone le abitudini e la vita. Dà nomi greci alle persone che lo circondano, è felice di essere maltratto dalla moglie, come lo era il suo idolo, e per lo stesso motivo decide di avere una seconda moglie e di far sposare la figlia al barbiere, che finge di essere suo seguace. Per impedire che egli porti a compimento i suoi folli progetti, i parenti stanno al gioco: fingono un’apparizione di Furie al fine di spaventarlo e poi gli fanno bere del sonnifero, facendolo passare per la famosa cicuta che uccise Socrate. Dopo il suo risveglio, la follia di Don Tammaro è scomparsa.
L’opera è stata recentemente rappresentata il 23 settembre 2005 al Teatro San Carlo di Napoli sotto la direzione di Antonino Fogliani, in una versione rielaborata da Roberto De Simone, il quale ne ha riscritto la drammaturgia e revisionato la musica.