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Anticipazioni per il Grande Teatro di Goldoni in TV del 24 maggio alle 15.45 su Rai 5: “Bettina – La putta onorata”

la putta onorata

Anticipazioni per il Grande Teatro di Goldoni in TV del 24 maggio alle 15.45 su Rai 5: “Bettina – La putta onorata” con Renzo Montagnani

Bettina (tv) - Luca Ronconi

Oggi pomeriggio 24 maggio su RaiI 5 alle 15.45 per il Grande Teatro di Goldoni sulle reti RAI, va in onda la commedia “Bettina – La putta onorata” nell’adattamento televisivo che Luca Ronconi realizzò nel 1976. Commedia in tre atti composta nel 1748, anno della riforma goldoniana. Nella commedia recitano, tra gli altri, Renzo Montagnani (Ottavio, marchese di Ripaverde), Michela Martini (Bettina), Anna Bonaiuto (Catte), Giancarlo Maestri (Messer Menego Cainello), Remo Girone (Lelio), Bruno Zanin (Pasqualino). Scene di Nicola Rubertelli, costumi Giovanna La Placa, Musiche Giancarlo Chiaramello. 
L’opera narra le vicende della veneziana Bettina che s’innamora di Pasqualino, un giovane ritenuto dalla ragazza il figlio di un gondoliere, Messer Menego. Anche il giovane crede di esserlo, ma non sa che da piccolo è stato adottato e che il suo vero padre è il mercante Pantalone. Anche Pantalone è inconsapevole di avere come figlio il pargolo del gondoliere: Lelio. A questo intreccio di equivoci, che verrà risolto solo alla fine della commedia, si aggiunge anche il marchese Ottavio, follemente innamorato di Bettina, il quale la fa rapire e condurre nel suo palazzo ove ci sarà la resa dei conti fra gli innamorati, i gondolieri e Pantalone. L’omaggio si chiuderà sabato 29 febbraio in prima serata su Rai5 con il documentario “Luca Ronconi. Lo scandalo della parola” di Felice Cappa e, a seguire, l’ultimo spettacolo di Luca Ronconi “Lehman Trilogy”: “I parte – Tre fratelli” e “II parte – Padri e figli” (2015) con Massimo Popolizio, Fabrizio Gifuni, Massimo De Francovich, Paolo Pierobon.

La putta onorata è un’opera teatrale in tre atti di Carlo Goldoni in dialetto veneziano scritta nel 1748, l’anno della riforma goldoniana. Fu rappresentata per la prima volta dalla compagnia Medebach al Teatro Sant’Angelo per il Carnevale del 1749. Le intenzioni riformatrici sono evidenti nella sostanza psicologica tutta nuova dei caratteri.

La commedia ebbe una continuazione ne La buona moglie, del 1751[1].

«Bettina: Tanti se marida per quela poca de dota, i la magna in quatro zorni, e la mugier, in vece de pan, tonfi maledeti.»

Trama

Nella città di Venezia la bella Bettina s’innamora di Pasqualino, un giovane ritenuto dalla ragazza il figlio di un gondoliere, Messer Menego. Anche il giovane crede di esserlo, ma non sa che da piccolo è stato adottato e che il suo vero padre è il mercante Pantalone. Anche Pantalone è inconsapevole di avere come figlio il pargolo del gondoliere: Lelio. A questo intreccio di equivoci, che verrà risolto solo alla fine della commedia, si aggiunge anche il marchese Ottavio, follemente innamorato di Bettina, il quale la fa rapire e condurre nel suo palazzo ove ci sarà la resa dei conti fra gli innamorati, i gondolieri e Pantalone.