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Quanti sono senza un diploma. I numeri dei maggiori comuni delle Marche

Quanti sono senza un diploma. I numeri dei maggiori comuni delle Marche

Nel 2020 si è consolidato il legame tra difficoltà economiche e bassi livelli di istruzione. Oltre una famiglia su 10 si trova in povertà assoluta quando la persona di riferimento non ha il diploma. Lo studio effettuato dal sito openpolis sui dati Istat più recenti, conferma in generale questo legame.

Abbiamo estrapolato i dati relativi ai maggiori centri delle Marche. In questo caso con le percentuali di quanti non hanno un diploma di scuola superiore o laurea. Naturalmente non è sempre automatico associare la povertà alla mancanza di istruzione. In questo caso la tabella mostra dati statistici elencati principalmente  per informazione generale.

ComunePercentuale senza diploma
Camerino39,9%
Ascoli Piceno41,2%
Ancona41,9%
Urbino42,5%
Macerata42,7%
San Benedetto del Tronto43,0%
Fano  – Porto San Giorgio43,2%
Senigallia43,7%
Pesaro44,0%
Jesi45,7%
Fabriano45,8%
Grottammare46,2%
Falconara Marittima46,4%
Osimo48,3%
Civitanova Marche48,4%
Fermo49,8%
Recanati51,4%
Castelfidardo51,8%
Porto Potenza Picena52,6%
Tolentino53,0%
Porto Sant’Elpidio55,9%
Sant’Elpidio a Mare60,0%
Elaborazione openpolis – Dai Istat- Ultimo aggiornamento 15 dicembre 2020

In Italia le percentuali più basse di diplomati o laureati si registrano in alcuni piccoli comuni della Sardegna dove si raggiunge oltre il 70% della cittadinanza che non ha il classico ‘pezzo di carta’.

Le Marche sono una regione italiana a statuto ordinario dell’Italia centrale di 1 501 406 abitanti[3], con capoluogo Ancona, affacciata verso est sul mar Adriatico. L’Appennino umbro-marchigiano segna ad ovest il confine con la Toscana e l’Umbria; a nord la regione confina con l’Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino, a sud con l’Abruzzo e il Lazio. Sono parte dell’Euroregione Adriatico Ionica il cui forum (Iniziativa Adriatico Ionica) ha la sede del segretariato ad Ancona.

La regione si distingue con i suoi Comuni per una forte omogeneità[6]: gran parte del territorio è collinare, i centri abitati sono per lo più posti sulle sommità dei rilevi e il paesaggio agrario, derivato dalla mezzadria, è ovunque caratterizzato da numerosi piccoli appezzamenti, bordati da querce secolari e segnati da case coloniche; la percentuale di popolazione sparsa è a tal proposito tra le più alte d’Italia[7]. Dal punto di vista antropico la regione è altrettanto omogenea: nonostante la notevole varietà dei dialetti, l’indole degli abitanti è descritta nei testi come uniforme in tutto il territorio[8]. Inoltre, la Storia marchigiana è stata caratterizzata da una serie di autonomie parallele in ogni zona; lo stesso plurale del nome ne sancisce infatti l’unità fondamentale pur nella ricchezza di aspetti locali. La vocazione all’autonomia di ogni zona è anzi paradossalmente il fattore maggiormente unificante. L’economia si caratterizza per un modello economico-imprenditoriale peculiare, definito “modello marchigiano[9].

La regione si caratterizza anche per una singolare ricchezza di artisti e studiosi celebri a livello internazionale: Raffaello Sanzio (1483 – 1520), il genio urbinate che fu uno tra i maggiori interpreti della pittura del Rinascimento[10]Gioachino Rossini (1792 – 1868), uno dei più grandi compositori operisti della storia della musica[11]Giacomo Leopardi (1798 – 1837), tra i maggiori poeti dell’Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale[12]Maria Montessori (1870 – 1952), nota per il suo rivoluzionario metodo didattico, applicato in migliaia di scuole in tutto il mondo[13]Gentile da Fabriano (1370 – 1427), pittore tra i più rappresentativi del Gotico internazionale[14]Ciriaco d’Ancona (1391 – 1452), padre dell’Archeologia[15]Donato Bramante (1444 – 1514), architetto e pittore, tra i principali artisti del Rinascimento[16]Padre Matteo Ricci (1552 – 1610), tra i più grandi divulgatori della cultura occidentale in Cina e studioso della civiltà orientale[17]; infine i due celebri compositori Giovanni Battista Pergolesi (1710 – 1736)[18] e Gaspare Spontini (1774 – 1851)[19].

Roberto Guidotti

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