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Anticipazioni per il Grande Teatro di Peppino De Filippo in TV del 30 dicembre alle 16 su Rai 5: “Non è vero… ma ci credo”

non è vero ma ci credo

Anticipazioni per il Grande Teatro di Peppino De Filippo in TV del 30 dicembre alle 16 su Rai 5: “Non è vero… ma ci credo”

Non è vero ma ci credo (1959) - YouTube

Per l’omaggio al teatro di Peppino De Filippo, attore, comico e commediografo italiano, e celebre spalla di Totò, Rai Cultura propone la commedia “Non è vero… ma ci credo” autentico cavallo di battaglia di Peppino,, in onda giovedì 30 dicembre alle 16 su Rai 5 per “Stardust Memories” nella storica versione – restaurata – che venne trasmessa dalla Rai nell’agosto 1959 con la regia teatrale di Peppino De Filippo e l’interpretazione sua e del figlio Luigi De Filippo.

Non è vero… ma ci credo è una commedia in tre atti del 1942, scritta da Peppino De Filippo. Dalla commedia fu tratto un film omonimo, nel 1952, con la regia di Sergio Grieco.

Trama

Il commendatore Gervasio Savastano è tormentato dalla superstizione; i suoi affari non vanno bene e lui ritiene che la colpa sia di un suo impiegato, Belisario Malvurio, cui attribuisce un influsso malefico.

Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata di un giovane impiegato, che il commendatore ritiene non all’altezza della ragazza. All’improvviso, però, la fortuna sembra ricordarsi del commendator Savastano; in azienda arriva un giovane, Alberto Sammaria, gobbo, e con il suo arrivo gli affari cominciano di colpo ad andar bene.

Anche la figlia del commendatore sembra aver ritrovato la serenità, il giovane di cui era perdutamente innamorata è diventato un lontano ricordo. Tutto sembra filare liscio, ma il diavolo ci mette lo zampino: Alberto Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di Rosina, e per questo motivo è costretto a dare le dimissioni.

Il commendatore è disperato, ma troverà una soluzione: convincerà sua figlia a sposare Sammaria. Dopo un’iniziale resistenza, la ragazza si convince; ma un incubo sconvolge i sogni del commendatore: che i suoi nipotini ereditino il difetto fisico di Sammaria. Il matrimonio si celebra, ma il commendatore non riesce ad allontanare i suoi timori e comunica ai ragazzi la sua intenzione di invalidare le nozze; ma a questo punto scoprirà di essere stato raggirato.

Sammaria non è altri che il giovane di cui Rosina era sempre stata innamorata e la gobba era solo un artificio per consentirgli di entrare nelle grazie del futuro suocero. Il commendatore cede all’amore dei due giovani, anche perché, pure se non è gobbo, Sammaria ha portato bene.

Peppino De Filippo, a volte chiamato anche solo Peppino, all’anagrafe Giuseppe De Filippo (Napoli24 agosto 1903 – Roma26 gennaio 1980), è stato un commediografoattore e comico italiano. È stato uno dei più importanti e apprezzati attori comici italiani, sia in ruoli di protagonista che di coprotagonista. Grande popolarità ebbe la sua presenza accanto a Totò in molti film di successo degli anni cinquanta e sessanta.

Scritta da Armando Curcio, in questa commedia Peppino De Filippo lavora sul personaggio di Gaetano Esposito, cuoco del barone Ottavio del Duca, bugiardo matricolato, ma soprattutto prototipo di quel Pappagone che, anni dopo, regalerà proprio a Peppino uno straordinario successo televisivo.

Regia teatrale di Peppino De Filippo, regia Tv di Fernanda Turvani. Con Peppino De Filippo e Luigi De Filippo.