Il film storico stasera in TV: “Suffragette” domenica 6 febbraio 2022 alle 21:10 su Rai Storia (Canale 54)
Suffragette è un film del 2015 diretto da Sarah Gavron. Con protagonisti Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Brendan Gleeson, Anne-Marie Duff, Ben Whishaw, Romola Garai e Meryl Streep, il film racconta gli inizi del movimento suffragista femminile del Regno Unito.
Londra, 1912. Maud è una giovane donna dell’East End londinese che lavora dall’età di sette anni in una grande lavanderia, un luogo malsano dove ogni giorno rischia di ferirsi e ammalarsi. Benché sotto la costante minaccia di subire gli abusi del suo capo, il signor Taylor, Maud vive in una condizione di relativa sicurezza per aver sposato un collega della lavanderia, Sonny. I due hanno un figlio di nome George.
Un giorno, durante una consegna di lavoro, Maud si ritrova nel bel mezzo di una manifestazione violenta nel centro di Londra. Un gruppo di suffragette sta spaccando alcune vetrine nel corso della loro prima protesta militante, esasperate dal diniego della loro decennale rivendicazione del diritto di voto alle donne da parte di tutti i governi via via succedutisi. Maud rimane scossa e stupita nel vedere anche una collega della lavanderia, Violet, nella folla delle militanti. Percependo il suo interesse, Violet cerca di persuadere Maud ad unirsi alla lotta e a diventare un’attivista del movimento delle suffragette. Benché spaventata dai rischi che questo comporta, Maud inizia a rendersi conto che, senza il voto, le speranze per un futuro migliore sono molto scarse. Maud conosce poco dopo Edith, una farmacista locale che, insieme al marito, gestisce una base segreta delle suffragette nel retrobottega del loro negozio.
Quando un’attivista dell’alta borghesia, Alice, invita le donne della lavanderia del signor Taylor in Parlamento a rendere testimonianza delle loro condizioni di lavoro Maud comincia ad abbracciare la causa delle suffragette. Violet avrebbe dovuto fare l’intervento, ma, essendo stata picchiata dal marito, non potrà parlare e Maud prenderà il suo posto facendo a David Lloyd George, un rappresentante della Camera dei Comuni, un resoconto della sua vita lavorativa. L’uomo promette di prendere in considerazione la testimonianza di Maud nell’imminente dibattito parlamentare sulla concessione del diritto di voto alle donne.
Alcuni mesi dopo, però, una calca di suffragette in attesa davanti alla Camera dei Comuni, si sente annunciare che il suffragio non è stato approvato. Mentre dalla folla si leva il clamore della protesta, la polizia parte alla carica, picchiando e arrestando molte donne, tra cui Maud, in un’aggressione non provocata.
Maud viene detenuta in carcere per una settimana. Le suffragette che incontra in prigione, tra cui Emily Davison, mostrano un livello di coinvolgimento nella causa che la spaventa.
Quando torna in libertà, Maud trova Sonny furente perché si vergogna per il suo arresto. La donna cerca di prendere le distanze dal movimento, ma ormai si sente coinvolta. Si unisce a Violet ed Edith per recarsi a un discorso clandestino reso davanti a un raduno di donne dalla leader del movimento delle suffragette Emmeline Pankhurst, latitante. La signora Pankhurst incita la folla di donne all’azione militante. Ma la polizia fa irruzione e, mentre Mrs. Pankhurst riesce a fuggire, Maud e altre donne vengono di nuovo portate via dalla polizia. Sonny stavolta sbatte la moglie fuori di casa e, esercitando un suo diritto, le vieta di vedere il figlio. La giovane donna è costretta a rifugiarsi in una pensione, con il sostegno economico delle altre suffragette.
Intanto Maud è stata attentamente studiata dall’ispettore Steed, funzionario del Met (Metropolitan Police Service), incaricato dell’operazione segreta di sorveglianza. Il governo inglese prende seriamente la minaccia militante delle suffragette tant’è che ricorre per la prima volta a fotografie scattate di nascosto per ottenere delle sentenze di condanna penale di alcune donne del movimento. Steed ritiene che riuscirà a trasformare in un’informatrice Maud, perché la considera isolata e vulnerabile.
Dopo la pubblicazione sui giornali delle fotografie di suffragette militanti, tra le quali ce n’è una di Maud, il signor Taylor licenzia la giovane donna dalla lavanderia. Per l’ingiustizia subita, Maud schiaccia con un ferro da stiro bollente la mano di Taylor e si rassegna a una denuncia penale. In questa occasione Steed la avvicina, convinto che crollerà e collaborerà con lui. Le annuncia che non sporgerà denuncia se, in cambio, Maud lo aiuterà ad infiltrarsi nel movimento e lo informerà delle attività della cellula a cui appartiene.
Maud ha un breve momento di tentennamento, ma alla fine respinge le offerte di Steed. Si unisce a Edith e Violet nel pianificare una serie di attacchi alle linee di comunicazione, tagliando i fili del telegrafo, piazzando bombe incendiarie nelle cassette della posta, per sensibilizzare l’opinione pubblica. Ma la classe dirigente riesce a contenere la copertura stampa dei loro gesti eclatanti e il sostegno al movimento comincia a venir meno quando alcune suffragette, compresa Violet che è di nuovo incinta, contestano gli eccessi dell’azione della polizia. Violet abbandona la cellula, spaventata per le conseguenze. Maud invece non rinuncia alla lotta soprattutto quando Sonny dà in adozione il loro figlio. Si schiera con Edith ed Emily nell’audace tentativo di far saltare in aria la casa di villeggiatura di Lloyd George. Ma ancora una volta l’establishment riesce a minimizzare l’eco dell’evento sui mezzi di informazione. Maud viene nuovamente arrestata e stavolta, come moltissime suffragette prima di lei, inizia lo sciopero della fame. Dopo cinque giorni di digiuno, viene brutalmente costretta ad alimentarsi. Una prassi dalla quale rifugge persino Steed poiché sa che può essere fatale: se, infatti, una delle suffragette dovesse morire nelle mani dei secondini, il movimento avrebbe la sua martire e l’interesse dei media sarebbe incontrollabile.
Maud sopravvive e non appena viene rilasciata insieme a Emily ed Edith, le tre donne intraprendono il loro piano più audace per attirare l’attenzione pubblica sulle loro rivendicazioni. Edith, però, è troppo debole per via dell’alimentazione forzata, così Maud ed Emily si recano da sole a Epsom, sede del famoso ippodromo dove il cavallo del re gareggerà di fronte ai mezzi di informazione di tutto il mondo. Steed intanto scopre il loro piano e le insegue fino a Epsom, temendo un gesto sconsiderato da parte di Maud. Arriva troppo tardi per impedire il fatale tentativo di Emily di interrompere la corsa e bardare dei colori delle suffragette il cavallo del re: ora il movimento delle suffragette ha la sua martire. Al funerale di Emily cui Maud, Edith, Violet e le altre suffragette partecipano l’atmosfera è di dolore e di speranza: i funerali, infatti, sono una notizia da prima pagina e il vento del cambiamento sta soffiando.
Il parlamento britannico concesse il diritto di voto alle donne al di sopra dei 30 anni nel 1918, a condizione che fossero già iscritte al registro degli elettori provinciali o che lo fosse il loro marito, oppure che avessero delle proprietà, o che fossero studentesse universitarie in una circoscrizione universitaria, come Oxford e Cambridge. Nel 1928 tutte le donne al di sopra dei 21 anni ottennero il diritto di votare come i coetanei maschi, pur senza obblighi di leva, come invece previsto per il sesso maschile
Regia di Sarah Gavron
Con Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Brendan Gleeson, Anne-Marie Duff, Ben Whishaw, Romola Garai e Meryl Streep
Fonte: WIKIPEDIA