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Sevel, la Fiom: “Allarmisti? No, realisti”

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Sevel, la Fiom: “Allarmisti? No, realisti”

ATESSA – Riceviamo e pubblichiamo: “Come FIOM, da quando abbiamo appreso la notizia della realizzazione di uno stabilimento gemello a Gliwice e da quando è avvenuta la fusione tra FCA e PSA, abbiamo iniziato ad analizzare le situazioni e ci siamo posti degli interrogativi sul futuro della Sevel e dell’indotto.

Crediamo che un sindacato debba studiare, conoscere, porre delle domande e se necessario sollevare dubbi. Queste azioni si rendono necessarie con il fine di evitare che si inneschino percorsi di crisi.

Il DNA FIOM ci porta a non fidarci a prescindere delle aziende e delle loro strategie. Non serve a nulla gridare quando ormai le decisioni sono state prese.

Analizzata la situazione del nostro territorio e studiato cosa sta accadendo in Polonia, abbiamo iniziato a sollevare dei dubbi e delle domande legittime per capire cosa potrà accadere nei prossimi anni alle decine di migliaia di lavoratori che nella nostra regione lavorano nel settore dell’automotive e in particolare per Stellantis.

A differenza dei “non allarmisti” in questi due anni siamo stati gli unici a fare assemblee con i lavoratori per spiegare i nostri dubbi e capire gli umori dei lavoratori.

Siamo convinti che se non esiste un piano certo di investimenti per la Sevel, si aprirà un percorso che metterà in difficoltà le Lavoratrici e i Lavoratori.

Tutti i nostri dubbi e tutte le nostre domande sono rivolti a chiedere investimenti per garantire un lungo futuro a questo territorio.

In questi anni, la FIOM, ha sollevato legittimi dubbi e nel contempo ha fatto proposte.

Dopo esserci posti la domanda su come convincere Stellantis ad investire nel nostro territorio, abbiamo capito che il nuovo gruppo ha la necessità di avere un sistema di forniture efficienti. Per questo abbiamo chiesto alla Regione Abruzzo di attivare un Accordo di Programma che preveda un percorso che consenta alle imprese dell’indotto di poter fare degli investimenti per modernizzare i propri impianti, così come riteniamo fondamentale finanziare la formazione che consenta ai lavoratori di formarsi per approcciarsi alle nuove tecnologie.

Come FIOM, coscienti che la partenza di Gliwice metterà in competizione i due territori con una ricaduta diretta sui lavoratori dell’indotto e della Sevel, continueremo a chiedere interventi al fine di preservare e sviluppare l’occupazione nei nostri territori.

Come FIOM continueremo a sollevare il problema dell’assetto societario di Stellantis che, a differenza dello stato francese, penalizza la nostra nazione. Anche su questa tematica siamo stati capaci di intuire la discussione e di proporre un intervento diretto dello Stato per preservare un settore importante come quello dell’automotive.

Tempo fa abbiamo avviato un percorso per scrivere un documento unitario, progetto naufragato perché gli altri sindacati ritenevano impossibile chiedere la partecipazione dello stato e non ritenevano così grave quello che stava accadendo in Polonia. Noi non ci siamo arresi e per questo motivo abbiamo prodotto un nostro documento e lo abbiamo presentato all’assemblea dei lavoratori Sevel il 2 dicembre 2021.

Nei giorni successivi, attraverso i media, le altre OO.SS. hanno sminuito e deriso le nostre richieste affermando che non era possibile richiedere un intervento diretto dello stato in Stellantis.

Ora persino il Copasir si è reso conto del rischio che stiamo correndo come nazione e sta chiedendo di intervenire come da noi auspicato.

Dopo l’intervento del Copasir, speriamo che le altre sigle sindacali, la regione Abruzzo e i parlamentari abruzzesi aprano una riflessione per poter condurre un percorso unitario a salvaguardia delle Lavoratrici e dei Lavoratori dei nostri territori”.

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