Treia festeggia la scrittrice Dolores Prato a 130 anni dalla sua nascita

Treia festeggia la scrittrice Dolores Prato a 130 anni dalla sua nascita

di Maurizio Verdenelli

TREIA – Dolores ritorna in citta’. Centotrenta anni dopo la sua nascita romana, rientra a Treia cui ‘non apparteneva’ ma che ora le appartiene per sempre. Non ci sara’ lo zio prete ansioso perche’ lei, quella bambina gracile affidatagli ad appena 5 anni (era nata da incerto padre il 10 aprile 1892) non ‘gli’ morisse in casa. No, non lo ascoltera’ piu’ con il cuore in gola, seminascosta sotto il tavolo del salotto. “Treia fu il mio spazio, il panorama che la circonda, la mia visione, terra del cuore e del sogno…”.

Giu’ la piazza ad attendere Dolores ci sono stavolta  tutti. La sua citta’ lasciata a 18 anni, mai dimenticata, la fonte della sua vocazione di grande narratrice, come Recanati per Giacomo. “E lei il nostro Marcel Proust” disse nel Duemila poco prima di morire a Lucia Tancredi, la grande Lalla Romana che Cesare Pavese aveva nel suo giro stretto delle scrittrici piu’ apprezzate. Gia’ Pavese, gia’ Natalia Ginzburg curatrice (un po’ impietosa) di “Giu’ la piazza non c’e’ nessuno” che strappata dai cassonetti romani di Prima Porta,  grazie ad Ines e Filippo provvidenziali e benemeriti vicini di casa, diventa la nostra proustiana Recherche.

Lucia Tancredi curera’ dal 2 al 4 settembre per l’associazione EV) il ‘Giu’ la piazza festival’. Oggi, Giornata della Donna -coincidenza assolutamente non casuale- e’ stato presentato in Provincia l’intero pacchetto di celebrazioni. Che prevede inoltre un convegno di studi il 22 aprile e, il 3 settembre, il Premio letterario ‘Dolores Prato – Citta’ di Treia’ a cura della giornalista Lucrezia Sarnari riservato a ‘firme’ al femminile.All’incontro con la stampa, accompagnato dal vice Davos Buschittari e dalla dirigente Liliana Palmirri, il sindaco Franco Capponi cui si deve non pochissimi anni addietro (allora affiancato da Fabio Macedoni) l’intera meritoria di recupero dell’opera e della figura della Prato. E se c’e’ oggi in Italia il caso di una grande scrittrice figlia ‘in toto della ‘sua’ citta’ questo e’ costituito dal binomio Dolores-Treia.

“Ed oggi noi le restituiamo per il suo 130° anniversario, tutto cio’ incassato con i diritti d’autore delle edizioni del suo capolavoro, poi pubblicato integralmente da Mondadori e tradotto in francese ed olandese” dichiara il sindaco. Soddisfatto per il ‘lavoro di squadra’ (definito cosi’ da Buschittari) delle tante associazioni che collaborano al festival: “E’ motivo di grande soddisfazione perche’ finalmente c’e’ un progetto strutturato dopo il grande lavoro portato avanti nel corso degli anni”.

Dice Stefania Monteverde (gia’ vicesindaco di Macerata) a nome di EV: “La comunita’ si riappropria con Dolores di un suo grande patrimonio culturale. Per questo chiederemo il patrocinio Unesco”.

E sul programma: “Mostre, passeggiate patrimoniali (leggi: trekking urbano ndr), eventi culturali e il convegno”. Lucia Tancredi: “E speriamo che la scrittura delle donne, quella alta della Prato irrompa a buon diritto pure nell’Universita’ e nell’Accademia finora un po’ resistenti”.

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