martedì, Dicembre 10, 2024
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Il film d’autore stasera in TV: “Parasite” venerdì 25 marzo 2022 alle 21:20 su Rai 3

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Il film d’autore stasera in TV: “Parasite” venerdì 25 marzo 2022 alle 21:20 su Rai 3
Parasite 2019.png Parasite (기생충?寄生蟲?GisaengchungLRKisaengch’ungMR ɡ̊i.sʰɛ̝ŋ.t͡ɕʰuŋ) è un film del 2019 diretto da Bong Joon-ho ed interpretato da Song Kang-ho, Lee Sun-kyun e Cho Yeo-jeong. È stato presentato alla 72ª edizione del Festival di Cannes, dove ha vinto la Palma d’oro, diventando il primo film sudcoreano ad aggiudicarsi tale riconoscimento.[1][2] È stato anche il primo film sudcoreano a venire candidato ai Premi Oscar, vincendone quattro, tra cui quello per il miglior film[3][4], mai assegnato fino a quel momento a un lungometraggio non in lingua inglese (non considerando i film muti). La famiglia Kim, composta dal padre Ki-taek, la madre Chung-sook, il figlio Ki-woo e la figlia Ki-jung, vive di un sussidio di disoccupazione in un piccolo e sudicio appartamento seminterrato, tirando avanti con piccoli lavoretti e lottando per far quadrare i conti. Una sera un amico di Ki-woo, Min-Hyuk, che si sta preparando per andare a studiare all’estero, regala alla famiglia Kim una roccia della collezione del nonno, la quale dovrebbe portare loro ricchezza: la famiglia Kim è entusiasta del regalo. I due amici escono insieme e Min-Hyuk suggerisce che Ki-woo si finga studente universitario per prendere il suo posto come docente di inglese per la figlia adolescente della ricca famiglia Park, Da-hye. Ki-woo viene così assunto e in breve tempo approfitta dell’ingenuità della madre di Da-hye per fare assumere anche la sorella Ki-jung, spacciandola per un’affermata artista in grado di applicare l’arteterapia sul loro irrequieto e vivace figlio, Da-song. Con l’obiettivo di far assumere suo padre al posto dell’autista dei Park, la ragazza fa credere ai Park che questi abbia utilizzato l’auto di servizio come luogo per i suoi personali incontri a sfondo sessuale: il signor Park trova, infatti, un paio di mutandine sotto il tappetino del sedile, messe di proposito da Ki-jung. Ki-taek viene allora presentato al signor Park e diviene il suo nuovo autista. Quanto alla governante Moon-gwang, scoperto che ha un’allergia molto seria alle pesche, Ki-Jung ne approfitta, servendosi di un banale escamotage, per far credere alla signora Park che la donna soffra di tubercolosi. Al suo posto viene quindi assunta Chung-sook. Così, tutti i famigliari ottengono un nuovo lavoro, mentendo sulla loro parentela. Una sera in cui i Park lasciano la casa per andare in campeggio, i Kim occupano completamente la villa festeggiando i successi ottenuti, godendosi la bellezza del giardino e ubriacandosi in salotto fino a sera. A quel punto la calma viene rotta dal citofono: è l’ex governante, Moon-gwang, che li supplica di lasciarla entrare per recuperare qualcosa dimenticato nello scantinato, affermando di essere ancora in contatto con Da-Song tramite WhatsApp e di aver tagliato i cavi della telecamera posta a sorveglianza dell’ingresso per tenere segreta la sua visita. L’ex governante, essendo stata la governante dell’architetto costruttore della villa, rivela la presenza e l’ingresso di un bunker segreto, che nemmeno la famiglia Park conosce: nel bunker si trova suo marito Geun-sae, che si è recluso lì da anni per fuggire dai numerosi debiti e nascondersi dagli usurai. Mentre supplica Chung-sook di mantenere il segreto, la donna scopre la parentela dei Kim e minaccia di rivelare ai Park il loro imbroglio grazie ad alcune riprese fatte con il suo telefonino. Tra i sei scoppia ben presto una rissa. Improvvisamente i Park comunicano che stanno per rincasare a causa di un nubifragio. I Kim sistemano freneticamente la casa, per farla apparire in ordine, e imprigionano la coppia nel bunker: Moon-gwang riesce a fuggire, quasi raggiungendo la signora Park seduta a tavola, ma viene colpita da Chung-sook, che la fa cadere dalle scale e subire una commozione cerebrale che le sarà fatale. La medesima sera la signora Park spiega a Chung-sook che da piccolo suo figlio era rimasto traumatizzato dalla visione di un “fantasma” che emergeva dallo scantinato (in realtà Geun-sae, salito furtivamente per rubare cibo dal frigo domestico). Costretti in casa da una serie di situazioni grottesche, Ki-taek e i figli riescono a lasciare la casa a tarda notte, trovando però la propria abitazione allagata dal nubifragio; sono perciò costretti a trascorrere la notte assieme a centinaia di altri sfollati in una palestra. Il giorno dopo la signora Park organizza una festa di compleanno per suo figlio e richiede così anche i servigi dell’intera famiglia Kim. Durante la festa Ki-woo torna al bunker con la pietra regalatagli dall’amico per uccidere i due prigionieri. Il ragazzo fa però una mossa incauta e Geun-sae si accorge della sua presenza, anticipandolo e colpendolo alla testa con la pesante pietra. Libero e furibondo per la morte della moglie, Geun-sae afferra un coltello e corre alla festa, dove pugnala Ki-jung al petto. Nel frattempo il moribondo Ki-woo viene portato fuori dalla villa dalla fidanzatina Da-hye. Alla vista di Geun-sae, Da-song lo riconosce come il “fantasma” del trauma ed ha un attacco epilettico; i genitori ordinano perciò a Ki-taek di accompagnarli in ospedale, ma questo è intenti a tentare di salvare la figlia, gravemente ferita. Mentre Geun-sae viene trafitto con uno spiedo da Chung-sook, il ricco Park ordina in modo perentorio di salvare suo figlio ma Ki-Taek, iracondo per l’arroganza di Park, la pessima opinione dell’uomo nei suoi confronti e per il totale disinteresse ostentato verso la situazione e la figlia morente, lo pugnala a morte e fugge dalla scena. Alcune settimane dopo Ki-woo e la madre, pur condannati dal tribunale, vengono beneficiati dalla libertà vigilata. Ki-jung è invece morta, mentre di Ki-taek si sono completamente perse le tracce. Una sera d’inverno, mentre osserva con un binocolo la casa dei Park da una collina, Ki-woo nota un lampadario che si accende e spegne a intervalli irregolari: è il padre Ki-taek che sta comunicando con l’alfabeto Morse. L’uomo è riuscito a nascondersi nel bunker della casa, ora acquistata da una famiglia tedesca, ed è ridotto a vivere furtivamente come il defunto Geun-sae; Ki-woo gli manda a sua volta un messaggio, in cui scrive che troverà un lavoro per pagarsi l’università e laurearsi, guadagnando poi abbastanza denaro da poter comprare la casa e riabbracciare finalmente il padre, pur sapendo in cuor suo che sarà un’impresa impossibile da portare a termine. Regia di Bong Joon-ho Con: Song Kang-ho, Lee Sun-kyun e Cho Yeo-jeong Fonte: WIKIPEDIA