Anticipazioni per “La Bayadere” con Svetlana Zakharova e Roberto Bolle del 28 marzo alle 10 su Rai 5
Dal Teatro alla Scala, due étoiles come Svetlana Zakarova e Roberto Bolle in uno spettacolo carico di atmosfere esotiche: è il balletto “La bayadère”, che Rai Cultura propone lunedì 28 marzo alle 10 su Rai 5, nell’ambito dell’omaggio alla danza che accompagna tutto il mese di maggio.
Considerato uno dei balletti cardine del repertorio classico, è andato in scena nel 2006 al Teatro alla Scala con le coreografie di Natalia Makarova dall’originale di Marius Petipa, la direzione musicale di David Coleman e la regia tv di Tina Protasoni, “La bayadère” ha visto la sua prima assoluta a San Pietroburgo nel 1877.
La Bayadere (La danzatrice del tempio) (in russo Баядерка – Bayaderka) è un balletto in 4 atti e 7 scene con apoteosi, la coreografia è di Marius Petipa, la musica è di Ludwig Minkus. Il libretto è di Serghei Khudekov. Le scene e i costumi sono di I. Andreev, M. Bocharov, P. Lambin, A. Roller, M. Shishkov, H. Wagner.
La prima rappresentazione avvenne a San Pietroburgo, Russia, presso il Teatro Imperiale Bolshoi Kamenny il 23 gennaio per il calendario giuliano (o il 5 febbraio per il calendario gregoriano) del 1877. In quell’occasione, la ballerina Ekaterina Vazem danzò nella parte di Nikya, Pavel Gerdt in quella di Solor, Lev Ivanov era il Rajah, Maria Gorshenkova interpretava Aiya, Maria M. Petipa era Gamzatti.
Una scena del balletto “La Bayadere”, il famoso Grand Pas Classique noto con il titolo di Il regno delle ombre è uno dei pezzi più celebrati del balletto classico e spesso è rappresentato come pezzo a sé stante.
“La Bayadere” è stata allestita e rivisitata molte volte nella sua lunga storia. Oltre allo stesso Petipa nel (1900), da Alexander Gorsky e Vasily Tikhomirov (1904), Agrippina Vaganova (1932), Vakhtang Chabukiani e Vladimir Ponomarëv (1941), Rudolf Nureyev (solo la scena de Il regno delle ombre nel 1963), Natalia Makarova (solo la scena de Il regno delle ombre nel 1974) e tutto il balletto nel 1980), Rudolf Nureyev (tutto il balletto e fu la sua ultima coreografia) (1992), e Sergei Vikharev (in una ricostruzione dell’ultimo revival di Petipa). Attualmente, La Bayadère è presentata soprattutto in due versioni differenti, quelle derivate dalla messa in scena per il balletto del Kirov da parte di Vakhtang Chabukiani e Vladimir Ponomarev nel 1941 e quelle derivate dalla produzione del 1980 di Natalia Makarova per l’American Ballet Theatre.
Il balletto fu uno dei primi trionfi di Petipa al Teatro Imperiale a San Pietroburgo. La trama tratta temi particolarmente cari alle platee ottocentesche: esotismo, promesse amorose tradite, sentimentalismo, romanticismo, gusto per il soprannaturale.
Riassumendo l’esilissima trama, nel primo atto veniamo a conoscenza del guerriero Solor, innamorato della baiadera Nikiya a sua volta amata dal Bramino. Nikiya costringe Solor ad un giuramento d’amore eterno. A Solor viene offerta la mano di Gamzatti, la figlia del Rajah, ed egli accetta dimenticandosi la promessa fatta a Nikiya. Durante i festeggiamenti per il fidanzamento, Gamzatti dice a Nikiya il nome del suo fidanzato e lei si oppone inutilmente a questo fidanzamento. Una schiava, Aya, propone a Gamzatti di uccidere Nikiya.
Nel secondo atto vi è la danza delle baiadere alla quale partecipa anche Nikiya. Aya dà a Nikiya un cesto di fiori nel quale è nascosto un serpente velenoso che la morde. Il bramino le propone di salvarla, a patto che lei accetti di sposarlo. Nikyia rifiuta e danza fino a quando muore.
Nel terzo atto, Solor per dimenticare il dolore della morte di Nikiya, fuma un particolare veleno, si addormenta e si ritrova nel regno delle ombre e tra esse ritrova anche l’amata Nikiya alla quale giurerà fedeltà eterna.
Nel quarto atto durante le nozze tra Solor e Gamzatti, il tempio crolla seppellendoli sotto le macerie.