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Anticipazioni per il balletto “I sette peccati capitali dei piccolo borghesi” di Brecht del 24 aprile alle 10 su Rai 5: omaggio a Milva

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Anticipazioni per il balletto “I sette peccati capitali dei piccolo borghesi” di Brecht del 24 aprile alle 10 su Rai 5: omaggio a Milva

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A un anno dalla scomparsa, Rai Cultura rende omaggio Milva con “I 7 peccati capitali dei piccolo borghesi”, balletto con canto da Brecht su musiche di Kurt Weill dirette da Ferruccio Scaglia, in onda domenica 24 aprile alle 10.00 su Rai 5.

Nel cast, oltre ai ballerini guidati da Alfredo Raino, Milva, Taina Beryl, Carlo Gaifa, Ernesto Gavazzi, Gastone Sarti e Leonardo Monreale. Coreografie di Ugo Dell’Ara, regia di Vito Molinari.

Milva, pseudonimo di Maria Ilva Biolcati[1] (Goro17 luglio 1939[2][3][4] – Milano23 aprile 2021[5][6]), è stata una cantante e attrice teatrale italiana.

Dotata di una voce da contralto molto duttile, capace di sonorità timbriche peculiari, nonché di un solido vibrato e di un melisma preciso e personalissimo, era soprannominata la Pantera di Goro; fu infatti una delle protagoniste della musica italiana negli anni sessanta e settanta, assieme a Ornella Vanoni[7]Patty Pravo (la Civetta di Venezia), Mia MartiniMina (la Tigre di Cremona), Iva Zanicchi (l’Aquila di Ligonchio) e Orietta Berti (l’Usignolo di Cavriago).

Molto popolare in Italia e in Germania, ha calcato i più grandi palcoscenici del mondo, dalla Scala al Piccolo Teatro di Milano dallo Châtelet all’Opéra di Parigi e dallo Schauspielhaus di Zurigo alla Konzerthaus di Berlino, dal Concertgebouw di Amsterdam alla Suntory Hall a Tokyo, fino alla Carnegie Hall a New York.

Ha pubblicato con successo dischi anche in FranciaGiapponeCorea del SudGreciaSpagnaRussiaMessicoArgentinaPerùUruguayTurchiaRegno UnitoAustriaPortogalloJugoslaviaPaesi BassiSvizzera e Stati Uniti.

In totale, ha venduto oltre 80 milioni di dischi in tutto il mondo[8].

Ad oggi detiene il record di artista italiana con il maggior numero di album realizzati in assoluto: ben 173 tra album in studioalbum live e raccolte, di cui 39 per il solo mercato italiano e 126 singoli. Il suo repertorio spaziava fra generi molto diversi fra loro: infatti, è una delle poche cantanti italiane ad aver lavorato sia nel mondo della musica leggera che nell’impegnato teatro di Brecht e Strehler.

La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle Repubbliche ItalianaFrancese e Tedesca, che le hanno conferito alcune tra le più alte onorificenze; Milva infatti è stata: Ufficiale dell’Ordre des arts et des lettres (ordine conferitole nel 1995), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (conferitole nel 2006), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (conferitole nel 2007) e Cavaliere della Legion d’onore della Repubblica Francese (conferitole nel 2009).

Per il colore dei suoi capelli era anche nota come La Rossa (titolo di una famosa canzone scritta per lei da Enzo Jannacci, al quale dedicò l’omonimo album La Rossa del 1980); il colore caratterizzava anche la sua fede politica di sinistra, rivendicata in numerose occasioni[9].

Fra i numerosi successi di Milva occorre ricordare: Milord (cover italiana dell’omonima canzone di Édith Piaf, alla quale la cantante dedicò un intero LP); La filanda, cover del brano É ou não é della cantante di fado Amália RodriguesAlexander Platz, di Franco BattiatoGiusto Pio e Alfredo CohenCanzone, di Don Backy, presentata al Festival di Sanremo 1968, dove si classificò terza; Da troppo tempo, una delle sue più rappresentative e celebri interpretazioni, in seguito tradotta (come altri brani del repertorio di Milva) anche in giapponese.