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“25 Aprile 2022: è davvero una Giornata della Liberazione?”

25 aprile

“25 Aprile 2022: è davvero una Giornata della Liberazione?”

“È la prima volta che non mi sono presentata al Corteo a Genova che anche quest’anno si sarebbe dovuto svolgere per ricordare l’Anniversario della Liberazione d’Italia contro il regime dittatoriale fascista e nazista”, dichiara Aleksandra Matikj, Presidentessa del “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione” .

“Ieri mattina invece ero a ricordare mio nonno partigiano, che stava per essere fucilato nella ex Jugoslavia, appunto dai nazifascisti, durante la seconda guerra mondiale: la stessa che ha visto anche il leader ucraino e il collaboratore dei nazisti Stepan Bandera deportare, torturare e massacrare milioni innocenti ed inermi civili di etnia Russa, Polacca ed Ebrea. 

Bandera giurò fedeltà a Hitler. Non me la sentivo di sfilare accanto a chi invece aveva paragonato la Resistenza dei Partigiani a quella ucraina, a chi aveva elogiato l’attuale presidente ucraino Volodymyr Zelensky che aveva definito lo stesso Bandera come un eroe, come una di quelle persone che hanno difeso la libertà dell’Ucraina.

Sia chiaro, non ho niente contro i Civili Ucraini e Russi che in questo attuale conflitto sono parimenti le vittime. Entrando invece nel merito della guerra in Ucraina, è da sottolineare che è iniziata già nel 2014 nel Donbass a causa del regime violento ucraino contro la Popolazione Russa. Non si può oggi non rendersi conto che lo Stato ucraino è rappresentato anche dal battaglione nazista Azov integrato alla Guardia Nazionale Ucraina.

Quello che oggi dispiace è vedere quasi inesistenti pressioni all’Ucraina dall’Unione Europea affinché si arrivi alla Pace con la Russia anziché inviare le armi che non soltanto ostacolano sempre di più le pacifiche trattative ma mettono a rischio di guerra anche l’Italia per cui anche noi oggi, come l’ANPI, ci appelliamo al Presidente Mario Draghi e al suo Governo di dare un valido esempio anche alla Commissione Europea, ricordando anche quella che è stata la situazione in Jugoslavia quando nel 1999 fu colpita con le bombe “intelligenti” della NATO, con l’uranio impoverito. Lo dico perché io sono Profuga di quella guerra lì, che portò via anche mio padre insieme a milioni di vittime innocenti ed anche in quella guerra ci fu l’approvazione da parte dell’Italia con Massimo D’Alema, attualmente accusato per le eventuali trattative proprio delle armi…

Oggi si parla molto di una NATO buona e giusta ma erano loro ad uccidere la gente innocente in Jugoslavia e, francamente non ricordo nemmeno un corridoio umanitario per noi. Oggi, il risultato è un Paese come Kosovo che la NATO e il mondo ha “liberato” dai “cattivi” Jugoslavi: oggi, dopo poco più di vent’anni, Kosovo è il principale paese di pericolo per l’Europa con a testa l’ISIS, con diversi crimini di cui sono stati accusati tra cui il traffico di organi. È da chiedersi a che punto è l’indagine per quel che è successo in Kosovo alla fine della guerra quando nell’estate del 1999 scomparvero nel nulla 400 persone, uomini e donne di etnia Serba, Rom e Albanesi considerati traditori. Vittime della rappresaglia di alcune frange dell’UCK, finite in fosse comuni oppure, in alcuni casi, predate dei propri organi in sale operatorie dell’orrore nel nord dell’Albania. Fatti che vedrebbero protagonisti personaggi di rilievo della politica Kosovara, a partire dall’ex premier Hashim Thaçi. 

Ricordo oggi anche alcune accuse al Governo Jugoslavo Slobodan Milosevic che nemmeno erano vere ma questo non impedì a nessuno di distruggere un Paese bombardandolo.

C’è da chiedersi che se da un Paese come Kosovo “liberato” dalla NATO e trasformato in un covo di jihadisti tra cui quelli che volevano uccidere Papa Francesco, cosa si vorrebbe creare da un Paese che elogia il nazismo?”

A Genova, Città Medaglia d’oro per la Resistenza dei Partigiani, si è svolta una Manifestazione Antifascista che, anche loro, hanno preso le nette distanze dal corteo di oggi: “Se lo avessi saputo, avrei partecipato”, conclude la Matikj.

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