mercoledì, Marzo 27, 2024
Home > Anticipazioni TV > Anticipazioni per “Macbeth” di Verdi del 22 maggio alle 18.15 su Rai 5: dalla Scala di Milano

Anticipazioni per “Macbeth” di Verdi del 22 maggio alle 18.15 su Rai 5: dalla Scala di Milano

macbeth

Anticipazioni per “Macbeth” di Verdi del 22 maggio alle 18.15 su Rai 5: con la direzione di Davide Chailly e la regia di Davide Livermore dalla Scala di Milano

L'oro del Reno" del 7 dicembre su Rai 5: Wagner dalla Scala di Milano

L’opera che ha inaugurato la stagione 2021-2022 del Teatro alla Scala di Milano: è il “Macbeth” di Giuseppe Verdi nell’allestimento firmato da Davide Livermore, che Rai Cultura ripropone domenica 22 maggio alle 18.15 su Rai 5.

Protagonisti Luca Salsi (Macbeth), Ildar Abdrazakov (Banco), Anna Netrebko (Lady Macbeth), Francesco Meli (Macduff) e Ivan Ayon Rivas (Malcolm).

Sul podio il Maestro Riccardo Chailly. La regia televisiva è di Arnalda Canali. Per la prima volta alla Scala l’opera è stata eseguita secondo l’edizione critica del 1865, curata da David Lawton.

Nel IV atto, però, è inserita la morte di Macbeth dalla prima versione del 1847, che andò in scena al Teatro della Pergola di Firenze.

Macbeth è la decima opera lirica di Giuseppe Verdi. Il libretto, tratto dal Macbeth di William Shakespeare, fu firmato da Francesco Maria Piave.

Dopo l’iniziale successo, il 14 marzo 1847, al Teatro della Pergola di Firenze, l’opera cadde nel dimenticatoio, e in Italia fu riesumata con strepitoso successo al Teatro alla Scala il 7 dicembre 1952, con Maria Callas nei panni della protagonista femminile. Da allora è entrata stabilmente in repertorio.

Trama

Atto I

In Scozia, nell’XI secolo, Macbeth e Banco sono di ritorno da una vittoriosa battaglia contro i rivoltosi. Incontrano alcune streghe che fanno loro una profezia: Macbeth sarà signore di Cawdor e in seguito re di Scozia, mentre la progenie di Banco salirà al trono. Parte della profezia si avvera subito. Giunge infatti un messaggero che comunica a Macbeth che re Duncano gli ha concesso la signoria di Cawdor. Venuta a conoscenza della profezia delle streghe, l’ambiziosa Lady Macbeth incita il marito a uccidere il re.

Atto II

Del delitto viene incolpato il figlio di Duncano, Malcolm, che si trova costretto a fuggire in Inghilterra. Ora che Macbeth è re di Scozia, la moglie lo convince a liquidare Banco e soprattutto il figlio di costui, Fleanzio, nel timore che si avveri la seconda parte della profezia. I sicari di Macbeth assassinano Banco in un agguato, ma Fleanzio riesce a fuggire. Durante un banchetto a corte, Macbeth è terrorizzato dall’apparizione del fantasma di Banco.

Atto III

Inquieto, Macbeth torna dalle streghe per interrogarle. Il verdetto è oscuro: egli resterà signore di Scozia fino a quando la foresta di Birnam non gli muoverà contro, e nessun “nato di donna” potrà nuocergli. Lady Macbeth, intanto, lo incita a uccidere la moglie e i figli del nobile profugo Macduff che, insieme a Malcolm, sta radunando in Inghilterra un esercito per muovere contro Macbeth.

Atto IV

L’esercito invasore giunge segretamente al comando di Malcolm e Macduff. Giunti nei pressi della foresta di Birnam, i soldati raccolgono i rami degli alberi e con questi avanzano mimetizzati dando l’impressione che l’intera foresta si avanzi (come nella profezia). Lady Macbeth, nel sonno, è sopraffatta dal rimorso e muore nel delirio. Macbeth, rimasto solo, fronteggia l’invasore, ma è ucciso in duello da Macduff, l’uomo che, venuto al mondo con una sorta di parto cesareo, avvera la seconda parte del vaticinio (“nessun nato di donna ti nuoce”).

Caratteristiche generali

La complessa struttura del dramma shakesperiano in cinque atti fu sintetizzata da Francesco Maria Piave, non senza difficoltà, in una struttura in quattro atti che prevede numerosi cambi di scena e scenari variegati, con ben due scene ambientate nel bosco (introduzione dell’atto primo e finale ultimo). Il lavoro di Piave fu rivisto da Andrea Maffei e il risultato finale mostra una notevole aderenza al testo di Shakespeare.

In questa opera Verdi appare ancora legato alle forme tradizionali. L’azione drammatico-musicale si sviluppa infatti attraverso pezzi chiusi. Non mancano tuttavia scene dalla struttura meno segmentata, come la celebre aria del sonnambulismo di Lady Macbeth.

La distinzione tra i personaggi positivi (Malcolm, Macduff, Banco) e la coppia malvagia dei protagonisti si riflette nello stile di canto, spianato e nobile per i primi, incline ad una declamazione drammatica e cupa (inclusi alcuni effetti di sottovoce) per i secondi.

Personaggi

Lady Macbeth

Lady Macbeth è il personaggio psicologicamente più sfaccettato: è malvagia, ma al tempo stesso fragile e compassionevole. È lei a spingere Macbeth, di per sé ignavo, verso la serie di efferati delitti che lo portano al trono. Verdi affidò il ruolo a un soprano drammatico d’agilità, mantenendosi spesso nell’ambito di una tessitura media: alla cantante sono richieste potenza e agilità insolite, una notevole estensione e tenuta nel registro grave e una tecnica inappuntabile (basti pensare al re bemolle sovracuto nella scena del sonnambulismo, da eseguire “con un fil di voce”). Se si eccettua l’aria del primo atto «Vieni! t’affretta», con la brillante cabaletta «Or tutti sorgete», la sua musica ha un tono lugubre e inquietante. Si narra che Verdi, per la prima dell’opera, dicesse che la Lady dovesse avere voce sgradevole e strisciare sul palcoscenico, con caratteri più da demone che da donna.

Tra le più famose Lady spiccano Maria CallasMara ZampieriLeyla GencerBirgit NilssonShirley VerrettGrace BumbryGhena DimitrovaDīmītra Theodossiou, e, recentemente, anche il soprano russo Anna Netrebko.

Macbeth

Macbeth è invece un virile baritono a cui vengono affidate pagine brillanti e insieme di estrema introspezione (vedi il duetto Due vaticini e l’aria finale Pietà, rispetto, amore) che Verdi evidenzia con un’accurata notazione sul rigo musicale a lui relativo.

Le streghe

Fra i gruppi di cui sopra si interpongono le streghe che sono i mezzi del fato. Le loro apparizioni sono due all’inizio dell’atto primo, nell’Introduzione, dove assumono dei caratteri grotteschi e quasi ironici e nell’atto terzo, dove invece sono le misteriose artefici del fato con lugubri toni e tuttavia grande grazia e sensibilità si richiede alle cantanti nel coretto ballabile “Ondine e silfidi”. Molto curioso è il fatto che i tre gruppi di streghe (uno per ciascuna strega dell’originale) mantengano l'”io” dell’originale in luogo di “noi”, ciò che potrebbe suggerire che nelle menti del librettista e del compositore le streghe in scena dovrebbero essere fisicamente solo tre, ma suonare come sei (Verdi aveva previsto un coro di diciotto streghe).