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Un unico abbraccio da Fermo per il ritorno di Otello Lupacchini

un unico abbraccio

Un unico abbraccio da Fermo per il ritorno di Otello Lupacchini

di Maurizio Verdenelli

(foto di Luciano Carletti)

Affetto, stima profondi, applausi, cuore: un unico abbraccio da Fermo per il ritorno di Otello Lupacchini. In piazzale Azzolino, il Procuratore Emerito nato a Lapedona ha unito insieme, per una volta indistintamente nel Belpaese, giovani e meno giovani attorno alla sua figura che ne hanno fatto un simbolo per le indagini sul fronte dolentissimo della cronaca che e’ gia’ storia italiana. Da pretore a Procuratore generale; da Cortina e Belluno a Roma, Venezia, Riesi (Sicilia), Bologna, ancora Roma, Catanzaro (e Torino). Da nord a sud un periglioso ‘giro’ d’Italia’.

Sara Gambini

“Incrociando eventi sanguinosi, personaggi ripugnanti e consorterie micidiali. Stragi, sequestri di persona con soppressione dell’ostaggio, bombaroli neri, terroristi assassini rossi e neri, uomini d’ onore sanguinari, banditi nati per uccidere e morire ammazzati, sbirri e spioni senza scrupoli, pubblici funzionari corrotti o, peggio, dediti alla concussione, politicanti doppiogiochisti, statisti senza alcun senso dello Stato, faccendieri spregiudicati, tirapiedi in agguato per prendermi all’amo”. Lo attesta lo stesso dottor Lupacchini testimone principe di tantissimi anni di ‘male oscuro’ (neppure tanto) nazionale. Lo scrive ‘nell’aletta di destra’ del suo ultimo libro-testimonianza: De Iniustitiae execratione (anti prefazione di Earl D. Sanson, saggio di Ilario Ammendolia). Il latinorum del titolo puo’ essere segnaletico anche in piena next generation in cui il ‘messale’ sembra per tutti diventato il cellulare dove anche le parole vengono perlopiu’ sostituite dalle ‘faccette’.

Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro

Per chi il Latino non lo conoscesse perche’ nato in anni successivi alla sua soppressione nella Scuola Media, l’Autore (del proprio tema) ne fa un’estrema sintesi ‘in vulgata’ nella copertina di quarta: “Per taluni, commettere ingiustizia e’ l’unico modo di esercitare il potere”.

A ridare…il microfono al magistrato sono stavolta i giovani fermani. Gli universitari dell’associazione Koine’ che in pieno lockdown hanno fondato pure un giornale online per imporre una volta tanto Cultura e Dalogo-  ha spiegato dal palco il direttore Luca Simone.

Sara Gambini ha poi introdotto l’Ospite al centro del festival fermano -che nella due giorni insieme con la musica di Lucio Matricardi, ha visto pure l’inviato de la7 in Ucraina, Alessio Lasta. Ad intervistarlo il giornalista Andrea Braconi. A patrocinare l’evento con il Comune di Fermo, l’Associazione nazionale Magistrati. Sul palco il sindaco Calcinaro e il pm Dicuonzo.

Due ore, intense, partecipate, dove i toni catilinari non hanno trovato sede ma l’analisi di un Paese che non cambia mai. Dove – parola di Otello- c’e’  spazio per il ‘leccapiedismo buonista e di volta in volta litigioso’,  pure la platea…affollata di tanti protagonisti della scena nazionalpopolare che gridano di contro ad una presunta e dunque ‘coraggiosa’ solitudine. Il contrasto e’ affidati ad una sola arma. Tuttavia potente e possibile: il sarcasmo, ha detto il Procuratore. Ed ha parlato di Falcone e Borsellino, della loro eredita’ spirituale (ci e’ parso di capire: ancora di incerta collocazione) del CSM, dei moniti (inascoltati?) del Presidente Mattarella, del caso Moro, del golpe Borghese e della ‘madre di tutti i misteri d’Italia’: l”eliminazione di Enrico Matte sul cielo tempestoso di Bascape’ la sera del 27.10.1962, 60 anni or sono.

Pochi nomi, anzi pochissimi: giammai quello del dottor Nicola Gratteri, il procuratore distrettuale di Catanzaro al centro del ‘caso’ (originato da un’intervista) adversus il PG Lupacchini. Della sua difesa davanti alla sezione disciplinare del Consiglio superiore della Magistratura, l’Autore parla subito nel libro (aletta di destra) presentato a Fermo. Un ritorno nell’anima di un territorio che ha accolto il magistrato come il ‘figlio’ sempre lontano in un piazzale da dove l’antica citta’ domina il mare Adriatico. Lontano mille miglia in modo equidistante da Catanzaro e da Torino, l’ultima ‘stazione’ di Otello Lupacchini in quest’ Italia stabilmente ‘In pessimo Stato’ -il titolo di uno dei suoi libri piu’ famosi.

In copertina il dottor Otello Lupacchini intervistato da Andrea Braconi

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