sabato, Aprile 20, 2024
Home > Arte, Cultura e Spettacoli > Togliatti, la Russia e i Testimoni di Geova

Togliatti, la Russia e i Testimoni di Geova

Togliatti, la Russia e i Testimoni di Geova

Non sono molti in Italia – se si fa eccezione per alcuni vecchi militanti dell’allora PCI – a sapere che in Russia esiste una città di nome Togliatti. La città di Stavropol sul Volga nella regione di Samara, nella Russia centrale, era stata ribattezza Togliatti nel 1964 (e non Togliattigrad), una settimana dopo la morte del leader comunista italiano avvenuta a Jalta, in Crimea. Fu uno dei due soli casi di attribuzione del nome di una città sovietica di un dirigente comunista straniero. Il 5 agosto del 1966, fu stipulato un accordo tra il regime comunista e la Fiat che siglò la costruzione di una nuova fabbrica sulle sponde del fiume Volga, rafforzando i rapporti tra i due paesi in piena guerra fredda. Nel dicembre 1996 si svolse un referendum comunale riguardante il ripristino della denominazione originale. Il referendum, anche se non vincolante (per un’affluenza al voto di solo il 48,6% degli elettori), vide l’82% favorevole a conservare il nome di Togliatti.

Anche a Togliatti, come altre regioni della Federazione Russa, la libertà religiosa non è contemplata. E stiamo parlando del 2022 e non dell’epoca sovietica. Lo dimostra il caso di numerosi Testimoni di Geova locali arrestati  – dal 2017- con l’accusa di aver violato l’articolo del codice penale 282.2 della Federazione Russa riguardante le attività estremistiche. Il tutto mentre la Russia è impegnata nel conflitto armato con l’Ucraina.

Il 21 settembre 2022 – come riportato dal sito jw-russia.org – sono state effettuate perquisizioni nelle case di due Testimoni di Geova, Vladimir Zubkov e Alexander Chagan, proprio a Togliatti.

Intorno alle 19:30, mentre Vladimir Zubkov, 71 anni, stava parlando con degli amici in videoconferenza, ben 12 uomini delle Forze di Sicurezza Russe, alcune delle quali armate, hanno fatto irruzione nell’appartamento. Il figlio di 33 anni di Vladmir  è stato costretto a sdraiarsi sul pavimento per ore. Alla  famiglia sono stati confiscati dispositivi elettronici, carte bancarie e varie traduzioni della Bibbia.

Per quanto riguarda il 51enne Alexander Chagan, le Forze di Sicurezza hanno nuovamente (era già accaduto nel marzo 2022) invaso la loro casa, entrando dalla finestra. Senza mostrare nessun documento, hanno intimato a tutti i membri della famiglia di sdraiarsi sul pavimento per poi ammanettare il capofamiglia. Hanno poi condotto una perquisizione. Nel cuore della notte, Alexander è stato portato per l’interrogatorio al comitato investigativo, dopodiché è stato inviato in un centro di detenzione temporanea. Il tribunale lo ha rilasciato su cauzione. Lo stesso giorno, Alexander è diventato un imputato in un procedimento penale. È stato accusato di aver organizzato le attività di una comunità estremista.

Sono numerosi i casi di presunte accuse, trasformatesi in custodia cautelare, che il pubblico ministero chiede sempre di prorogare. Di solito il giudice accetta la richiesta e lascia in prigione gli accusati che sono donne, giovani e persone anziane, alcune gravemente malate, che peggiorano il loro stato di salute in carcere e rischiano la stessa sopravvivenza. Ciò avviene non solo a Togliatti, ma in decine di altre città sparse, fino a questo momento in 71 regioni della Federazione Russa.

Numerose autorità e governi stranieri hanno condannato la repressione nei confronti dei Testimoni di Geova.

Durante i lavori dell’Assemblea Costituente nel 1946, Togliatti tesseva le lodi della Costituzione Sovietica in vigore dal 1936, sostenendo che alcuni principi erano replicabili anche nella  Carta Costituzionale italiana. La costituzione Sovietica – anche se può sembrare strano – non proibiva l’esercizio personale delle pratiche religiose e la libertà di culto, seppur in contesti riservati appositamente, come recitava l’articolo 124.

L’articolo sulla libertà religiosa, che permise alle elezioni del 1937 l’ammissione di candidati comunisti espressamente credenti, fu voluto da Joseph Stalin in contrapposizione a gran parte della dirigenza del PCUS, che voleva invece proibire il culto e la libertà religiosa.

Ma fu proprio Stalin a disattendere la Costituzione Russa. Nel 1951, in barba alla prevista libertà religiosa, il regime comunista intraprese una deportazione di massa verso i Testimoni di Geova. Fu la più grande deportazione di membri di un singolo gruppo religioso nella storia dell’URSS. Un totale di 9.793 testimoni di Geova e le loro famiglie furono esiliati in Siberia. La decisione approvata di persona da Stalin. 

L’eco dell’operazione si fa sentire anche oltre 70 anni dopo nel contesto del moderno procedimento penale contro i Testimoni di Geova in Russia. Tragici corsi e ricorsi storici.

Oggi i Testimoni di Geova continuano a essere  nonostante l’attuale Costituzione Russa all’Articolo 28 reciti così: “A ciascuno è garantita la libertà di coscienza, la libertà di professione religiosa, compreso il diritto di professare individualmente od in comune con altri qualsiasi religione o di non professarne alcuna, di scegliere liberamente, di avere e di diffondere convinzioni religiose ed altre e di agire in conformità con esse”.

Paradossi della storia: negli stessi anni di repressione sovietica – anni ‘50 e ‘60-  in Italia l’Unità, organo del Partito Comunista italiano, il cui segretario era proprio Palmiro Togliatti, stigmatizzava il comportamento di fanatici religiosi cattolici che aggredivano verbalmente e fisicamente i Testimoni di Geova che organizzavano riunioni, definendolo specificamente “disgustosa persecuzione religiosa”. (Il prezzo delle diversità, pagg. 142-144, Paolo Piccioli).

E se in Italia e in altri Paesi la libertà di professare la propria religione – tra i fondamenti di tutte le altre libertà – in modo organizzato è consentita a tutti, pochi avrebbero immaginato che in Russia si sarebbe verificato un funesto ritorno al passato, nei confronti di minoranze religiose presenti, tra l’altro, da più di un secolo nel territorio russo. Si dice che quando la storia si ripete due volte è tragedia e poi farsa. Per centinaia di fedeli Testimoni di Geova e di altre minoranze vessate, al di là della commedia, la storia assume principalmente i connotati di un’angosciante, violenta e anacronistica replica.

Roberto Guidotti

La foto è tratta da Wikipedia

La Notizia.net è un quotidiano di informazione libera, imparziale ed indipendente che la nostra Redazione realizza senza condizionamenti di alcun tipo perché editore della testata è l’Associazione culturale “La Nuova Italia”, che opera senza fini di lucro con l’unico obiettivo della promozione della nostra Nazione, sostenuta dall’attenzione con cui ci seguono i nostri affezionati lettori, che ringraziamo di cuore per la loro vicinanza. La Notizia.net è il giornale online con notizie di attualità, cronaca, politica, bellezza, salute, cultura e sport. Il direttore della testata giornalistica è Lucia Mosca.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright La-Notizia.net