Croazia, con l’arrivo dell’euro volano i prezzi. Interviene il governo – Sembra proprio confermato il pensiero di tanti che asseriscono che entrare nell’euro significhi entrare “nell’Inferno Dantesco”.
Così, mentre gli inglesi son fuggiti dall’Europa i Croati, ci sono “cascati con tutte le scarpe” ed i risultati della “disastrosa scelta” sono tangibili fin da subito. Dal primo gennaio e’ arrivato l’Euro e i prezzi volano. Rincari su pane e burro anche del 30%. Rincari ritenuti ingiustificati dal governo, che ha annunciato un intervento nei prossimi giorni.
Ricordiamo che ciò avvenne anche in Italia, e la “colpa” fu attribuita al governo Berlusconi, nonostante la strada fosse stata spianata da Prodi. In Croazia, come allora avvenne in Italia, la maggior parte degli aumenti riguarda arrotondamenti che in molti casi superano di molto la logica della conversione, con rincari dal 5 fino al 20 per cento rispetto ai prezzi precedenti l’introduzione della moneta unica europea.
Ad accusare “una parte dei commercianti e imprenditori di approfittare della transizione dalle kune croate all’euro” è stato anche il primo ministro Andrej Plenković, che ha annunciato possibili interventi se entro venerdì la situazione non si normalizzerà.
Plenković ha detto che il governo dispone di strumenti forti “che non esiterà ad adoperare”. Tra i possibili interventi si parla di aumenti di tasse e imposte mirati, abolizioni di sussidi per gas ed energia o anche il congelamento di prezzi per centinaia di articoli ai livelli di dicembre.
Ricordiamo che, oltre ad entrare nell’Eurozona, la Croazia e’ ultimo Paese a essere entrato nell’Ue nel luglio 2013 ed all’inizio dell’anno ha aderito anche alla zona Schengen di libera circolazione in Europa.
Chissà perché, alla luce di ciò, ci tornano in mente i versi infernali di dantesca memoria da dedicare ai NeoEuropei Croati, divenuti “compagni” di sventura: “Lasciate ogni speranza, o Voi che entrate”.
Ettore Lembo
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