lunedì, Aprile 29, 2024
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Latina, un pomeriggio nel segno della libertà e della Resistenza antifascista

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Latina, un pomeriggio nel segno della libertà e della Resistenza antifascista – Un bel pomeriggio di primavera ha accompagnato la passeggiata della libertà lunedì 17 aprile a Latina in tandem tra due punti della città che rappresentano, ciascuno a suo modo, le battaglie per i diritti civili, per la verità e la giustizia.

Prima tappa presso il monumento a Sandro Pertini di una delegazione di Articolo 21 e Anpi che ha esposto cartelli con i nomi di alcuni dei giornalisti e intellettuali perseguitati e uccisi durante il fascismo, tra cui i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Antonio Gramsci, Ezio Cesarini

La seconda tappa presso la panchina dedicata a Mario Paciolla, il giornalista napoletano e cooperante Onu morto in Colombia per cause che troppo in fretta si volevano ricondurre al suicidio mentre ci sono plurimi elementi che portano a tutt’altra pista.

«Latina si conferma con questa iniziativa (che rientra tra le prime del programma nazionale del 25 aprile 2023 promosse dall’Associazione Articolo 21, ndr) città dei diritti, della libertà, delle dignità- – ha rilevato Giuseppe Giulietti, coordinatore dei circoli di Articolo 21 –. Le panchine dedicate a Peppino Impastato, o ad esempio la piazza Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e la panchina per Paciolla, sono il simbolo di scelte ben precise. Altri spazi saranno poi dedicati a Giulio Regeni, Andrea Rocchelli, Giancarlo Siani, tutte dediche – ha proseguito Giulietti – di Articolo 21 a questa città […]. È fondamentale ricordare i giornalisti uccisi dai regimi di ieri e di oggi, dalle mafie e da chi vorrebbe veder trionfare l’oscurità sulla libertà di espressione».

Il direttore dell’Istituto Altiero Spinelli, Mario Leone ha ricordato Eugenio Colorni, «una figura importante della Resistenza antifascista, un socialista che ha iniziato la sua attività in Giustizia e Libertà e che durante il confino a Ventotene, con Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, ha contribuito a redigere e pensare al manifesto di Ventotene, in seguito ha collaborato con l’Avanti clandestino».

«Le panchine per i giornalisti morti nell’esercizio del loro lavoro, sono parte di un progetto più ampio di diffusione della conoscenza del sacrificio di colleghi uccisi, solamente perché raccontavano verità scomode, ciò ci dimostra che la difesa della libertà di espressione è necessaria a tutte le latitudini in qualunque periodo storico», ha ricordato Graziella Di Mambro, responsabile legalità di Articolo 21.

Alla passeggiata della libertà hanno preso parte Patrizia Migliozzi e Fabio D’Achille di Mad, che hanno contribuito alla realizzazione del progetto delle panchine per i giornalisti uccisi e dato vita insieme a Graziella Di Mambro e Giuseppe Giulietti, all’avvio del futuro presidio di Articolo 21 a Latina.

(Nelle foto alcuni momenti dell’iniziativa che si è svolta a Latina)

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