Anticipazioni per il Grande Teatro in TV di Vaclav Havel del 13 maggio alle 16.10 su Rai 5: “Memorandum” – Per il Grande Teatro in TV di Vaclav Havel andrà in onda oggi sabato 13 maggio alle 16.10 su Rai 5 il dramma scritto dall’autore nel 1965 “Memorandum” nella versione andata in onda nel febbraio 1969 sulla Rai con la regia di Enrico Colosimo.
Interpretazione di Ennio Balbo, Giulio Girola, e Vincenzo de Toma.
Un ufficio statale sotto il regime comunista è alle prese con una fantomatica direttiva, che nessuno sembra aver promulgato, inerente all’inserimento nella struttura organizzativa di una nuova lingua, il ‘ptidepe’, che con la sua grammatica razionale, il suo ricco lessico, le sue basi scientifiche.
Memorandum è il nome comune in inglese dell’opera teatrale Vyrozumění del 1965 , del drammaturgo ceco Václav Havel . La prima traduzione inglese, di Vera Blackwell nel 1967, utilizzava questo titolo. Nel 2006, il traduttore canadese Paul Wilson ha pubblicato una nuova traduzione, intitolata The Memo su richiesta dello stesso Havel.[1]
Lo spettacolo è una commedia nera che parodia la burocrazia e il conformismo. Havel lo scrisse prima della Primavera di Praga del 1968 come satira ironica in dissenso contro il regime comunista. Nonostante i suoi temi velati, lo spettacolo è stato approvato dalla censura del governo e pubblicato. Il Memorandum è incentrato sull’introduzione di un nuovo linguaggio, “Ptydepe”, che ha lo scopo di rendere il lavoro più efficiente pur avendo l’effetto opposto. [2] Sam Walters considera The Memorandum il capolavoro di Havel. [3]
Josef Gross (Andrew Gross nella traduzione di Wilson), direttore di un’organizzazione senza nome, riceve un memorandum scritto in Ptydepe, un linguaggio costruito , su un audit. Scopre che Ptydepe è stato creato per eliminare le connotazioni emotive e le somiglianze tra parole non correlate (come “volpe” e “bue”). Gross cerca di convincere qualcuno a tradurre il memorandum per lui, e gradualmente si oppone all’uso di Ptydepe. Alla fine trova una riluttante segretaria di nome Maria (Alice nella traduzione di Wilson) che spiega che, sebbene possa tradurre il memorandum, non ha ancora il permesso per farlo.
Il giorno successivo, il vice di Gross Jan Ballas (Max Balas nella traduzione di Wilson) assume il suo posto. Gross diventa un “osservatore del personale”, qualcuno che spia i lavoratori dell’organizzazione senza nome. Nel frattempo, Maria viene licenziata per aver tradotto il memorandum di Gross. Gli ultimi studenti di Ptydepe nell’organizzazione rinunciano alla lingua. Dopo un po’, Ballas restituisce il lavoro a Gross. Ptydepe viene sostituito con un’altra lingua, Chorukor, una con somiglianze molto estreme tra le parole in modo da facilitarne l’apprendimento, ma alla fine si decide di tornare alla lingua madre . Lo spettacolo si conclude con la maggior parte dei personaggi che vanno a pranzo.
Václav Havel (IPA: [ˈvaːt͡slav ˈɦavɛl]; Praga, 5 ottobre 1936 – Hrádeček, 18 dicembre 2011) è stato un politico, drammaturgo, saggista e poeta ceco.
Dissidente e perseguitato politico sotto il regime comunista dell’allora Cecoslovacchia, in quanto figura di spicco del movimento politico-sociale conosciuto come Charta 77, a seguito del graduale processo di liberalizzazione del Paese, che difatti portò alla caduta del suo pluridecennale governo comunista, ricoprì la carica di suo presidente dal 1989 al 1992, anno della sua dissoluzione a favore della formazione di due distinte entità statali (ed a cui egli inizialmente si oppose strenuamente), ricoprendo poi quella di presidente della neo-costituita Repubblica Ceca dal 1993 al 2003[1].
Foto interna ed esterna: https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2020/11/A-teatro-con-Rai5-canale-23-c7ac591e-8640-4546-8676-7c6d58dd4476-ssi.html
