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Anticipazioni per “Trianon Opera” di Roberto De Simone e Davide Iodice del 15 giugno alle 10 su Rai 5

trianon

Anticipazioni per “Trianon Opera” di Roberto De Simone e Davide Iodice del 15 giugno alle 10 su Rai 5: tra pupi, sceneggiata e belcanto dal Teatro Trianon di Napoli – Roberto De Simone torna al Teatro Trianon, firmando insieme a Davide Iodice una messa in scena che è un vero e proprio omaggio alla cultura teatrale e musicale napoletana: è “Trianon Opera”, in onda giovedì 15 giugno alle 10 su Rai 5.

Tra gli intermezzi scenici ispirati ai canovacci tradizionali, spicca la versione fonetica de Il Vero Lume tra l’Ombre, di Andrea Perrucci, che narra l’avventuroso viaggio di Giuseppe e Maria verso Betlemme e l’eterna lotta tra Bene e Male.

Un viaggio tra musica e teatro, tra cultura popolare e belcanto, in cui risuonano arie indimenticabili, tra le quali “Ah non credea mirarti” di Vincenzo Bellini, “Il mio ben quando verrà” di Paisiello, “In braccio a mille furie” di Leonardo Vinci, fino allo struggente “Quando corpus di Pergolesi”. Regia tv di Claudia De Toma.

Un viaggio in cui risuonano arie indimenticabili di Bellini, Paisiello, Vinci, Pergolesi e con intermezzi scenici da Il Vero Lume tra l’Ombre di Andrea Perrucci.

Il teatro Trianon Viviani, conosciuto da sempre come teatro Trianon, è il teatro pubblico napoletano dedicato alla Canzone napoletana, tra tradizione e contemporaneità. Sorge dal 1911 nel cuore del centro storico di Napoli, patrimonio mondiale dall’UNESCO, in piazza Vincenzo Calenda, allo sbocco di Forcella e in prossimità di Castel Capuano e dei Decumani.

Le origini

Sito in piazza Vincenzo Calenda a Napoli, viene inaugurato l’8 novembre del 1911 nella zona di Forcella. Il proprietario è Amadio Salsi. Lo spettacolo inaugurale vede calcare il palcoscenico Vincenzo Scarpetta che debutta nel ruolo di don Felice Sciosciammocca nella classica commedia Miseria e nobiltà del padre Eduardo Scarpetta. Sin dalla sua inaugurazione, il Trianon puntò tutto sulla programmazione musicale, incentrata principalmente sulla tradizione della canzone napoletana. Dopo l’acquisto nel 1923 da parte di Giuseppe De Simone e Gennaro De Falco, nel 1940 fu acquistato da Gustavo Cuccurullo che, nel 1947, lo trasforma in sala cinematografica, rinominandolo cinema Splendore.[1] Nel corso degli anni, ha visto la presenza delle maggiori famiglie teatrali: dagli Scarpetta ai De Filippo, dai Viviani ai Taranto, dai Maggio ai Di Maio, nonché di attori come Nicola Maldacea e Totò e cantanti come Elvira DonnarummaMario PasqualilloSalvatore Papaccio. In seguito il Teatro, negli anni cinquanta e gli anni sessanta, è stato location di manifestazioni piedigrottesche che hanno visto esibirsi cantanti come Sergio BruniMario TreviPino Mauro ed altri artisti napoletani.[1]

Da Splendore a Trianon a Viviani

Il 7 dicembre del 2002 Gustavo Cuccurullo, un pronipote omonimo, riporta la sala alla sua antica dimensione teatrale, riprendendo il nome di teatro Trianon e inaugurando la stagione con Eden Teatro di Raffaele Viviani con la regia di Roberto De Simone. Dall’aprile del 2006 il teatro diventa pubblico, con soci la Regione Campania e la Provincia di Napoli ed è dedicato al grande commediografo e attore Raffaele Viviani.[2][3] Oggi le competenze della Provincia sono passate alla città metropolitana di Napoli. Per nomina diretta, il governatore Antonio Bassolino affida la direzione artistica del teatro a Nino D’Angelo. D’Angelo rimane alla direzione del Trianon dal 2006 fino al 2010, anno in cui Stefano Caldoro succede a Bassolino alla presidenza della Regione Campania. La presidenza del teatro è affidata a Maurizio D’Angelo e la direzione artistica a Giorgio Verdelli.

Asta e tentativo di riapertura

Nel corso del decennio il teatro accumula un debito di quasi 500.000€ con l’Inps, un privato (il direttore dei lavori) ed alcuni istituti di credito, in particolare il Banco di Napoli e la Banca Nazionale del Lavoro. Ciò porta la struttura ad essere chiusa e messa all’asta il 17 giugno 2014 con un prezzo di partenza di 4,5 milioni di euro.[4] L’asta, però, è deserta. Il 3 luglio viene rimesso all’asta per 3,37 milioni di euro.[5] Ancora una volta l’asta fallisce. Il 15 gennaio 2015 viene resa pubblica la notizia della possibilità di svendere il teatro e trasformarlo in un supermercato o una sala bingo. La notizia fa nascere proteste da parte dei dipendenti e della popolazione.[6][7] Il 19 maggio dello stesso anno, in occasione delle elezioni alla presidenza della Regione Campania, Vincenzo De Luca, candidato del Partito Democratico e avversario di Caldoro, tiene un incontro fuori dal teatro, al quale partecipa attivamente anche l’ex direttore artistico Nino D’Angelo.[8][9] Diventato presidente della Regione, il 23 luglio De Luca riceve D’Angelo a palazzo Santa Lucia per definire un piano di lavoro per far riaprire il teatro Trianon.[10] Il 26 novembre 2016, al termine dei lavori, il teatro è inaugurato da De Luca e riaperto al pubblico sotto la direzione artistica di D’Angelo e la presidenza di Giovanni Pinto.[11] Dal 2020 il direttore artistico è l’attrice Marisa Laurito.

Struttura

Il teatro si propone come una struttura di 530 posti, nella sua forma classica di teatro all’italiana, con tre ordini di palchi. I complessi lavori di ristrutturazione (dal 2000 al 2002) hanno recuperato la matrice architettonica originaria, mettendo in luce, nella platea del teatro, l’importantissimo reperto greco della torre della Sirena (IV / III sec. a.C.), unica torre in elevato esistente in Campania, e dotando il teatro di un avanzato impianto di climatizzazione che consente un’attività continuativa nel corso dell’anno. Il teatro è molto apprezzato per la sua acustica. È inoltre dotato di diverse sale per attività varie, utilizzate per mostre, seminari e conferenze.

Foto interna ed esterna: https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2022/09/Trianon-Opera–836a6705-20c7-4023-8de7-aeaa60930358-ssi.html