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Il film d’autore stasera in TV: “L’uomo che rubò Banksy” lunedì 17 luglio 2023

banski

Il film d’autore stasera in TV: “L’uomo che rubò Banksy” lunedì 17 luglio 2023 alle 21.15 su Rai 5 (Canale 23) – Nel 2007 lo street artist Banksy è entrato in Palestina per dipingere sui muri della Barriera di separazione israeliana. Il pezzo di muro su cui era stato disegnato il graffito più controverso fu letteralmente ritagliato e venduto online, generando un grandissimo interesse tra i collezionisti più facoltosi.

Quello che ne seguì è una storia incredibile di arte, furti, mercato nero e scontro tra culture diverse, su cui svettano le complesse implicazioni politiche e socio-economiche del lavoro di Banksy.

Regia: Marco Proserpio

Banksy (Bristol1974) è un artista e writer britannico, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane ancora sconosciuta.

Le sue opere sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l’etica.

Sono noti anche i suoi impegni come attivista, politico e regista.[1] La street art di Banksy è di natura satirica e sovversiva. Le sue opere combinano un umorismo oscuro con graffiti eseguiti con la tecnica dello stencil. I suoi murales di critica sociale e politica sono apparsi su strade, muri e ponti di città in tutto il mondo.[2] Il lavoro di Banksy è nato nella scena culturale underground di Bristol, che ha visto collaborare artisti e musicisti.[3] Banksy afferma di essersi ispirato a 3D, un artista di graffiti che in seguito divenne membro fondatore del gruppo musicale inglese Massive Attack.[4] Banksy mostra la propria arte su superfici visibili in pubblico. Non vende fotografie o riproduzioni su altri supporti di suoi graffiti di strada, ma è noto che i banditori d’asta cercano di vendere la sua arte di strada sul posto, lasciando nelle mani dell’offerente vincitore l’onere della rimozione.[5]

«Fa tutto questo e resta anonimo. Penso che questo sia fantastico. Nei nostri giorni tutti tentano di essere famosi. Ma lui ha l’anonimato»

(Brad Pitt[6])

Sulla reale identità di Banksy continuano i confronti e i dibattiti, e nessuno sa ancora con certezza chi si nasconda dietro quel nome; è stato speculato anche che Banksy in realtà sia una donna, oppure un collettivo di sei artisti riuniti sotto lo stesso nome.[7] In un’intervista del 2003 con Simon Hattenstone di The Guardian, Banksy è stato descritto come “bianco, 28 anni, trasandato casual: jeans, maglietta, un dente d’argento, catena d’argento e orecchino d’argento. Sembra un incrocio tra Jimmy Nail e Mike Skinner dei The Streets“.

Secondo uno studio condotto dal Mail on Sunday nel 2008, l’elusivo artista britannico sarebbe Robin Gunningham, già studente della Bristol Cathedral Choir School;[8] i risultati di questa inchiesta sono stati confermati dagli studiosi della Queen Mary University di Londra che, servendosi del metodo di indagine della «profilazione geografica», mutuato dalle tecnologie poliziesche per la ricerca di criminali, hanno fatto corrispondere l’identità di Banksy a Gunningham.[9] Alcuni, anche dopo un involontario accenno fatto dal musicista britannico Goldie durante un’intervista, ritengono che Banksy sia, in realtà, il musicista e graffitista Robert Del Naja dei Massive Attack.[10] Un’altra ipotesi avanzata è quella che il nome di Banksy dissimuli l’identità dell’artista svizzero Maître de Casson[11], circostanza da quest’ultimo smentita sul suo sito web[12].

Foto interna ed esterna: https://www.raiplay.it/programmi/luomocherubobanksy