lunedì, Aprile 29, 2024
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Anticipazioni per il Grande Teatro di Sternheim in TV del 25 ottobre alle 15.45 su Rai 5: “Il gigante (Die Hose)”

il gigante

Anticipazioni per il Grande Teatro di Carl Sternheim in TV del 25 ottobre alle 15.45 su Rai 5: “Il gigante (Die Hose)” – Per il Grande Teatro in TV oggi mercoledì 25 ottobre alle 15.45 andrà in onda su Rai 5 la commedia “Il Gigante (Die Hose)” di Carl Sternheim nella versione televisiva trasmessa dalla Rai nel 1976 con la regia teatrale di Luca Ronconi, la regia televisiva di Claudio Fino e scene e costumi di Enrico Job.

Interpretazione di Sergio Fantoni, Valentina Fortunato e Roberto Herlitzka.

Il primo testo teatrale di Carl Sternheim, considerato il maggiore drammaturgo tedesco del Novecento insieme a Bertolt Brecht..

Il Gigante (The Pants o Die Hose) è il titolo di una commedia di Carl Sternheim . La prima di questa commedia il 15 febbraio 1911 provocò uno scandalo . La rude franchezza e la caustica presa in giro del filisteo tedesco portarono al divieto temporaneo dello spettacolo .

Trama 

L’ eroe della pièce è Theobald Maske, sua moglie Luise è l’oggetto del desiderio dei due inquilini Mandelstam e Scarron. Mentre i rivali di Theobald falliscono miseramente – Mandelstam recita invano Richard Wagner per ammorbidire Luise, e Scarron, dopo averla sottomessa con un’effusione poetica di frasi pompose, scompare nella sua stanza e si chiude dentro – Theobald riesce mantenendo tutto l’ordine e l’apparente decenza a soddisfare i suoi bisogni sensuali con la sua vicina Gertrud Deuter. In questo modo mette a nudo i doppi standard da cui non riesce a liberarsi, ma che usa per i propri interessi senza scrupoli.

Lo spettacolo è stato continuato nelle commedie di Sternheim The Snob e 1913 . È stato girato anche al cinema nel 1927 con il titolo The Pants di Hans Behrendt con Jenny Jugo e Werner Krauß nei ruoli della coppia di maschere.

Die Hose (noto anche col titolo La lega dei tre[1]) è un film del 1927, diretto da Hans Behrendt, basato sul lavoro teatrale omonimo di Carl Sternheim. Behrendt morrà ad Auschwitz nel 1942, vittima dell’Olocausto[2].

Un singolare incidente si verifica sul sagrato della chiesa di una cittadina tedesca del XIX secolo, quando i fedeli, compresi i notabili locali e il principe stesso, vi si radunano per partecipare alla messa domenicale: all’avvenente Luise – moglie di Theobald Maske, segretario della cancelleria di stato – i bianchi mutandoni della sottoveste, chissà come, si slacciano e, alla vista di tutti, le scivolano lungo le gambe, sotto la gonna lunga, per arrestarsi alle caviglie.

L’avvenimento suscita un certo scalpore fra diversi uomini della comunità, che, a quel punto, desidererebbero una maggiore vicinanza con Luise: fra di essi vi sono il parrucchiere Mandelstam e l’ideologo di corte Scarron, che vanno prontamente a prendere possesso delle due camere che i Maske avevano offerto in affitto presso la loro abitazione.

Luise accetta la corte fattale dal più facoltoso dei due, Scarron, che la invita una sera presso un padiglione del palazzo del principe. Fingendo un viaggio presso i propri genitori fuori città – il che lascia il goloso Theobald perfettamente soddisfatto, perché già pregusta lo speck che la moglie gli avrebbe portato dalla campagna – Luise prende il treno, dal quale viene però prelevata da Scarron in carrozza. Ma dimentica il proprio bagaglio sul vagone.

Giunta al palazzo principesco ella fa conoscenza nientedimeno che con il principe stesso. E un principe è pur sempre meglio di un suo dipendente. Scarron viene rifiutato (saprà consolarsi di lì a poco) e Luise – che confessa di sentire l’esigenza, anche solo per breve tempo, di evadere dal suo tran tran quotidiano – trascorre una romantica notte con il principe. Ella lascia gli appartamenti di corte la mattina dopo, piuttosto tardi, con il principe che dorme ancora, ma contenta di aver soddisfatto il proprio desiderio di evasione.

La stessa mattina un impiegato delle ferrovie consegna a Theobald i bagagli che la moglie aveva lasciato sul treno; Mandelstam insinua che Luise potrebbe non aver passato veramente la notte presso i genitori, e Theobald, offeso, lo caccia via. Luise rientra, e Theobald è profondamente dispiaciuto per l’assenza dello speck di campagna, che ella dice di aver dimenticato dai genitori. Ed in quel momento si presenta una guardia del principe, che convoca Theobald alla corte.

Il principe ripensa alle qualità di Luise, e si rende conto che né per lui né per la donna la loro avventura avrebbe rappresentato qualche cosa di duraturo. Egli riceve Theobald e, decorandolo, lo promuove al ruolo di capo-cancelliere.

Passa qualche tempo. Theobald è soddisfatto, solo ammonisce la moglie – a titolo di prudenza generale – affinché non perda più i mutandoni in pubblico.

Foto interna ed esterna: https://m.facebook.com/raicinque/videos/il-gigante/275556836765797/