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Violenza sulle donne: 47 chiamate ogni mese nelle Marche al 1522

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Violenza sulle donne: 47 chiamate ogni mese nelle Marche al 1522

Ancona – Sono state 430 le richieste di aiuto al numero 1522 nelle Marche, nei primi 9 mesi dell’anno 2023. Si tratta di oltre 47 chiamate ogni mese. Il numero 1522 è stato istituito alcuni anni fa per aiuto e sostegno alle vittime di violenza e stalking. Lo rileva l’Istat mettendo in risalto che nel terzo trimestre si è registrato un aumento delle chiamate.

A livello nazionale le chiamate sono state più di 30.000, sempre nello stesso periodo.

Analizzando i tipi di violenze, per circa la metà delle vittime è quella fisica a motivare il ricorso alla chiamata di aiuto (47,6% sul totale delle risposte.). La violenza psicologica è la seconda causa delle chiamate (36,9%). Considerando inoltre i casi di vittime che hanno subito due o più tipi di violenza, nel 62,3% è la violenza psicologica ad essere subita in forma rilevante. Va notato che, quando le violenze sono multiple, è la violenza economica, oltre a quella fisica, ad essere più frequentemente associata alle altre.

Continuando ad osservare i tre trimestri del 2023, la maggior parte delle vittime riporta un lungo vissuto di violenze subite: il 64,5% di esse infatti dichiara di aver subito per anni, e il 25,5% per mesi la violenza, mentre il dato relativo alle richieste di aiuto di vittime che hanno subito soltanto uno o pochi episodi di violenza si attesta al 10%.

Il 24,8% delle vittime che si sono rivolte al 1522 hanno paura di morire e timore per la propria incolumità e dei propri cari, mentre i 2/3 di esse provano ansia e il 24,3%  si sente in grave stato di soggezione. Il 10,2% si sente invece molestata, ma non in pericolo.

La violenza riportata al 1522 è preminentemente di tipo domestico: nei tre trimestri del 2023 il 79,4% dei rispondenti dichiara che il luogo della violenza è la propria casa. Questo spiega l’elevata percentuale dei casi di violenza assistita. Nei tre trimestri considerati circa la metà delle vittime rispondenti (44,5%) ha figli e di esse il 24,3% dichiara di avere figli minori. È pari al 57,1% la percentuale di vittime che dichiarano che i propri figli hanno assistito alla violenza e nel 25,8% l’hanno subita loro stessi.

Dal racconto che le vittime fanno alle operatrici del 1522 emerge che la maggior parte di esse non denuncia la violenza subita alle autorità competenti. Solo il 15,8% nei tre trimestri considerati ha infatti denunciato la violenza subita (1.311 vittime). I dati evidenziano una persistente resistenza a denunciare: il 59,4% delle vittime infatti dichiara di non denunciare anche se la violenza subita dura da anni.

Roberto Guidotti

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