giovedì, Maggio 16, 2024
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Natale 2023 libri da regalare come ormai da tradizione. Rubrica a cura di Franco Leggeri per LaNotizia.net

Natale 2023 È sempre bello regalare un libro a Natale, fa chic. Non possiamo negare e dire :“Ho visto questo titolo e ho subito pensato a te” ! Chi non si sentirebbe lusingato se un contenuto letterario gli fosse immediatamente associato? E siccome a Natale siamo tutti buoni e generosi allora, eccovi una lista di libri che, spero, vi riaccenda l’amore per la lettura che vada oltre il periodo natalizio.

Inizio questa rubrica con tre titoli di Case Editrici prestigiose e note al grande pubblico ma, in seguito troveranno, sicuramente, spazio TUTTE le realtà del mondo editoriale-Spero che questa rubrica diventi un appuntameto fisso giornaliero o settimanale vedremo cosa deciderà la Direttrice Lucia Mosca de LaNotizia.net

Zhang Wei -L’antica nave

Giulio Einaudi editore

Il libro

Pubblicato originariamente nel 1987, due anni prima delle proteste che sfociarono poi nella tragedia di Piazza Tienanmen, L’antica nave ripercorre quattro decenni di storia cinese, mettendo in risalto tutte le speranze che la rivoluzione maoista aveva inizialmente suscitato e le delusioni che la realtà del socialismo portò con sé. Il settimanale «Asia Weekly» l’ha inserito fra i cento migliori romanzi cinesi del XX secolo.

Alla morte di Mao, nel 1976, in Cina venne dichiarata conclusa la «lotta di classe» e avviata l’era delle riforme con l’intento di pacificare la società, dilaniata dall’odio, e avviare la modernizzazione del Paese. Fu allora che si tornò a parlare di umanesimo, del valore dell’uomo in quanto persona e non tassello di un congegno sociale, «vite di un ingranaggio» come sosteneva lo stesso Mao. L’autentica aspirazione del socialismo doveva tornare a essere la liberazione dell’essere umano, non il suo asservimento a un’idea. La storia venne riletta e rinarrata prendendo in conto soprattutto le sofferenze subite dalle vittime delle precedenti campagne politiche: la riforma agraria, la lotta contro gli elementi di destra, la carestia seguita al Grande balzo in avanti, la Rivoluzione culturale. Il romanzo di Zhang Wei si inquadra in questo momento storico e tenta, oltre a ribaltare il passato prossimo, di ricollegare la storia recente con una grandezza ormai andata perduta. L’antica nave che viene riportata alla luce dal letto del fiume Luqing, prosciugatosi nel corso dei secoli, è il simbolo della gloria del passato e del contatto poi interrotto con il mondo esterno. La vicenda è ambientata nella piccola città di Wali sulla riva del fiume Luqing, un luogo di fantasia nella provincia dello Shandong. Narra i fluttuanti rapporti fra tre generazioni delle principali famiglie del posto – i Sui, i Li e gli Zhao – dagli anni Trenta ai primi anni Ottanta. Nel periodo Repubblicano, il clan Sui – industriali e proprietari terrieri – possiede un’enorme fabbrica di vermicelli di soia, i celebri «Drago bianco», che vengono esportati in tutto il mondo. Gli Zhao, invece, lavorano la terra o fanno gli operai. La rivoluzione del 1949 ribalta tuttavia ogni cosa: gli Zhao conquistano il potere e sfogano il loro odio nei confronti dei padroni del passato prendendo possesso dei loro beni e facendo violenza alle loro donne; la fabbrica viene nazionalizzata e i membri della famiglia Sui sono trasformati in operai della loro stessa azienda, mentre i Li, scienziati un po’ eccentrici, non possono piú dedicarsi all’innovazione scientifica ma si vedono costretti a riparare i macchinari. Ma il ribaltamento dei ruoli non «è un pranzo di gala», ha gravi conseguenze e porta con sé infinite tragedie; e anche la suddivisione della popolazione in classi è spesso artificiosa, come dimostra il figlio maggiore dei Sui, Baopu, che sente sulle sue spalle il peso dei torti precedentemente inflitti dalla sua famiglia: animato da un piú alto ideale, non vuole continuare la faida, ma realizzare una pacificazione a favore della nazione e del popolo, in vista di un bene comune.

Linda Kinstler Il contrario dell’oblio

L’Olocausto tra memoria e giustizia

Giulio Einaudi editore

Il libro

Tra le storie amare del Novecento europeo, quella della Lettonia è un concentrato di dolori e rimozione. Un lungo dominio sovietico, tre anni di occupazione nazista, la comunità ebraica quasi interamente distrutta. Poi, nei decenni successivi, un silenzio sordo, un oblio riservato tanto alle vittime quanto ai carnefici. Tra questi ci sono i membri del famigerato Commando Arājs, ritenuto responsabile di aver rastrellato gli abitanti del ghetto di Riga e averli condotti alla morte nella foresta di Rumbula. Alcuni, come il «Lindbergh lettone», l’eroe aviatore Herberts Cukurs, fuggirono in Sudamerica. Altri sparirono nel nulla, come il nonno di Linda Kinstler. Anni Dieci del nuovo secolo: la notizia che il procuratore generale della Lettonia ha aperto un’indagine su Cukurs spinge l’autrice a scandagliare le vicende del suo Paese di origine e della sua famiglia. Kinstler ripercorre cosí la storia di Cukurs, ormai morto da tempo – il Mossad l’ha assassinato nel 1965 – ma oggetto di un’intensa campagna di riabilitazione, e si mette sulle tracce di suo nonno Boris, di cui non si sa piú nulla dalla fine degli anni Quaranta. Nel farlo si avventura nel complesso rapporto che la nuova Lettonia europea ha col proprio passato, e cerca di esplorare il modo in cui «la memoria dell’Olocausto si protende nel presente e lo condiziona». Dalla storia familiare si passa inevitabilmente a quella collettiva, ricostruita attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e dei loro figli, la cronaca dei processi celebrati in Germania, in Unione Sovietica e in Israele, gli articoli dei giornali brasiliani e le lettere scambiate dai rifugiati ebrei in tutto il mondo. Guidata dalle riflessioni dello studioso Yosef Yerushalmi, che si chiede se il contrario dell’oblio non sia la memoria bensí la giustizia, l’autrice illumina gli aspetti legali e i dilemmi familiari, le eredità private e collettive, prendendo nota «dei fallimenti, delle vittorie e dei silenzi della legge», e cercando di capire che cosa significhi conservare la memoria in questa nuova epoca incerta.

«Evitando conclusioni semplicistiche o definitive, Kinstler fornisce un modello di ricerca storica approfondita unita a una narrazione emozionante e coinvolgente».
«New York Journal of Books»

-La Sibilla –Vita di Joyce Lussu-

Editori Laterza -Bari

DESCRIZIONE

«Laggiù, in una bella casa di campagna tra Porto San Giorgio e Fermo, vive una donna formidabile, saggia e generosa, ricchissima di pensieri, intuizioni, toni, bellezza, forza, argomenti, intelligenza. La mia Joyce, la mia sibilla.»

Lungo tutto il secolo breve, una donna bellissima e fortissima pensa, scrive, agisce, lotta. Viaggia prima per studio, poi attraversando fronti e frontiere dell’Europa occupata dai nazifascismi: Parigi, Lisbona, Londra, Marsiglia, Roma, il Sud dell’Italia dove sono arrivati gli Alleati. Documenti falsi, missioni segrete, diplomazia clandestina. Joyce, insieme al marito Emilio Lussu e ai compagni di Giustizia e Libertà, sostenuta nelle sue scelte dalla sua famiglia di origine, è in prima linea nella Resistenza. Poetessa, traduttrice, scrittrice, ha sempre coniugato pensiero (prefigurante, modernissimo) e azione. Azione che prosegue nel dopoguerra con la ricerca di poeti da tradurre per far conoscere le lotte di liberazione degli altri paesi, in particolare dell’Africa e del Curdistan. Nazim Hikmet, Agostinho Neto, i guerriglieri di Amílcar Cabral che compongono canti di lotta durante le marce, sono alcuni degli autori che Joyce ‘scopre’ e propone attraverso traduzioni rivoluzionarie. Rievocando le scelte, gli incontri, le occasioni, ripercorriamo l’esistenza di questa donna straordinaria (laica, cosmopolita, ‘anglo-marchigiana’) e il suo essere, da sempre, riferimento per molte donne e molti giovani.

Edizione: 2022, II rist. 2022
Pagine: 248
Collana: i Robinson / Letture
ISBN carta: 9788858147535
ISBN digitale: 9788858150399
Argomenti: Storia contemporanea, Biografie, autobiografie

Scheda dell’Autrice-Silvia Ballestra

Silvia Ballestra, marchigiana, vive e lavora a Milano. È autrice di romanzi, raccolte di racconti e saggi pubblicati per i maggiori editori italiani. Tra i suoi libri, tradotti in varie lingue: Compleanno dell’iguana; Gli Orsi; Nina; I giorni della Rotonda; Joyce L. Una vita contro; Amiche mie; Vicini alla terra. Storie di animali e di uomini che non li dimenticano quando tutto trema; La nuova stagione. Dal suo La guerra degli Antò è stato tratto l’omonimo film diretto da Riccardo Milani. Per Laterza ha pubblicato Christine e la città delle dame.

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