domenica, Aprile 28, 2024
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Comprensorio Archeologico di Minturnae –Minturno (Latina)

Il Comprensorio Archeologico di Minturnae racchiude le spoglie dell’antica città-porto di Minturnae. Secondo Tito Livio la città faceva parte della Pentapoli aurunca e fu distrutta da Roma nel 315 a.C.. Vista la posizione favorevole ai commerci e al controllo della via d’acqua, i Romani ricostruirono la città facendone una colonia nel 295 a.C. Nell’alto medioevo, Minturnae venne nuovamente distrutta, probabilmente dai Longobardi tra il 580 e il 590.

L’Area Archeologica di Minturnae

Nei pressi del fiume Garigliano, che divide il Lazio dalla Campania, sorgono i resti dell’antica Minturnae. In seguito alla costruzione dell’Appia (Regina Viarum), voluta nel 312 dal censore Appio Claudio Cieco, la città iniziò a risorgere. Nel 296 a.C. fu ripopolata con la deduzione di una colonia romana. Altri coloni giunsero successivamente, ai tempi di Cesare e di Augusto. Centro commerciale di rilievo, Minturnae assolse (soprattutto in epoca imperiale) la funzione di controllo della “strada fluviale” (l’antico Liris, oggi Garigliano) e del pons Tirenus, menzionato da Cicerone.

Il Comprensorio Archeologico di Minturnae racchiude, oggi, gran parte dei resti della città-porto. Spicca il maestoso Teatro Romano, costruito verso il I sec. d.C. Diviso nei tre settori caratteristici (scaena, orchestra, cavea), accoglieva oltre 4 mila spettatori. Ogni estate, l’antica struttura ospita una prestigiosa Stagione di spettacoli, inaugurata nell’agosto del 1960 dall’attrice Emma Gramatica, protagonista de “Le troiane” di Euripide.
All’interno dell’area sono visibili un tratto originale della via Appia (Decumanus Maximus), costruito in blocchi di lava basaltica; i resti del Foro Repubblicano (II sec. a.C.), del Capitolium (dedicato a Giove, Giunone e Minerva), del Foro Imperiale, del Macellum (mercato), delle Tabernae, del complesso termale (II sec. d.C.). Negli spazi sottostanti alla càvea è situato il Museo che accoglie statue acefale, sculture, ex voto, epigrafi, monete (ripescate nel vicino fiume) e numerosi reperti, rinvenuti nel secolo scorso a Minturnae, nel centro urbano di Scauri e nella zona di Castelforte.
Il moderno tracciato dell’Appia si interseca con numerose ed imponenti arcate dell’Acquedotto Romano, un tempo lungo circa 11 chilometri. Verso la foce del Garigliano si trovano, poi, le rovine di un antico luogo sacro, il Tempio della ninfa Marica, divinità delle acque. A pochi metri dal Comprensorio sorge il Ponte Borbonico (1832), con tiraggi a catene di ferro, il primo realizzato in Italia, restaurato alcuni anni fa.

Il Comprensorio archeologico racchiude, oggi, gran parte dei resti; si possono ammirare:

– Il Teatro Romano, costruito verso il I secolo d.C. Diviso nei tre settori caratteristici (scaena, orchestra, cavea), accoglieva oltre 4000 spettatori. D’estate, dal 1960, l’antica struttura ospita rappresentazioni teatrali e spettacoli musicali. Negli spazi sottostanti alla càvea è situato il Museo che accoglie statue acefale, sculture, ex voto, epigrafi, monete (ripescate nel vicino fiume) e numerosi reperti, rinvenuti nel secolo scorso a Minturnae, nel centro urbano di Scauri (l’antica Pirae) e nella zona di Castelforte.
– Un tratto originale della via Appia (Decumanus Maximus), costruito in blocchi di lava basaltica.
– I resti del Foro Repubblicano (II secolo a.C.), del Capitolium (dedicato a Giove, Giunone e Minerva), del Foro Imperiale, del Macellum (mercato), delle Tabernae, del complesso termale (II secolo d.C.).

Nei pressi del comprensorio il moderno tracciato dell’Appia si interseca con le numerose ed imponenti arcate dell’Acquedotto Romano, un tempo lungo circa 11 chilometri, nonché è possibile ammirare il “Ponte pensile” sul Garigliano, con tiraggi a catene di ferro, il primo realizzato in Italia con tale tecnica. Tale ponte fu progettato dall’ingegnere Luigi Giura ed inaugurato nel 1832 dal re Ferdinando II delle Due Sicilie. Adiacente al comprensorio sorge anche il vasto Cimitero di guerra di Minturno e che accoglie 2049 caduti durante Seconda guerra mondiale dell’Impero Britannico.

 

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