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Ue: Cia-Agricoltori Italiani, proposta italiana è buona ma il fattore tempo è determinante

Roma, 27 feb. – Dalla semplificazione della Pac alle proteste dei trattori, alla fauna selvatica. Questi alcuni dei temi sollevati dal presidente Cia-Agricoltori Italiani ,Cristiano Fini, nel corso del suo intervento alla conferenza stampa odierna del ministro Francesco Lollobrigida al Masaf. “La proposta italiana portata a Bruxelles è condivisibile -ha dichiarato Fini- e contiene molte istanze che sono da tempo cavallo di battaglia della nostra associazione. Riteniamo, dunque, possa portare benefici al mondo agricolo, che non può più aspettare. A questo punto il fattore tempo è, però, determinante. Serve concretezza per invertire il trend fortemente negativo in atto nel settore”.

Secondo Cia, il tema della semplificazione è prioritario, una revisione della Pac non si può dissociare dallo smaltimento del pesante carico burocratico che la contraddistingue. “Sugli eco-schemi sono stati commessi degli errori e bisogna intervenire in emergenza. Dobbiamo ascoltare le voci della protesta a livello europeo, il malessere cui assistiamo viene da lontano -prosegue Fini-. Rispetto al tema del debito siamo d’accordo con la proposta del ministro sulla moratoria europea per gli agricoltori e auspichiamo un intervento anche a livello nazionale sui mutui. Le nostre aziende hanno sofferto il terribile impatto negativo del climate change e ora hanno meno risorse dalla Pac rispetto al passato per farvi fronte”. Cia è, inoltre, favorevole a proseguire con il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, prevedendo maggiori margini di manovra economica per dare un sostegno concreto alle aziende”.

Sulla questione fauna selvatica e gestione ungulati, Cia ritiene sia giunto il tempo di superare l’impasse che si è creata: bisogna intervenire sia a livello europeo, che a livello governativo e regionale. “A Bruxelles si deve invertire il paradigma che punta a raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale mettendo in secondo piano il mondo produttivo agricolo. Chiediamo a tutte le istituzioni un approccio che non sia più ideologico ma solo scientifico, altrimenti non raggiungeremo alcun risultato e causeremo lo spopolamento delle nostre campagne, creando in quel modo un vero danno ambientale ai territori”.

La Cia-Agricoltori Italiani è una delle maggiori organizzazioni di categoria d’Europa che lavora per il miglioramento e la valorizzazione del settore primario e per la tutela delle condizioni dei suoi addetti, contando su circa 900 mila iscritti in Italia.
Nata nel 1977 come Cic – Confederazione Italiana Coltivatori, derivata dall’Alleanza Nazionale dei Contadini del 1955, nel 1992 è diventata Cia – Confederazione Italiana Agricoltori.
Tra gli interessi della Confederazione: la tutela e lo sviluppo della figura dell’imprenditore agricolo e della sua impresa, la salvaguardia del reddito degli agricoltori, i diritti del lavoro agricolo esercitato come impresa, l’affermazione del settore primario nel sistema economico italiano, la competitività delle imprese sui mercati, l’affermazione nella società della cultura della terra intesa come bene di tutti, limitato e non riproducibile. La Cia-Agricoltori Italiani punta su agricoltura sostenibile con attenzione a qualità, sicurezza, educazione alimentare, tutela e valorizzazione dell’ambiente, agriturismo, foreste, agricoltura biologica, energie alternative; tra i suoi ambiti, anche editoria ed informazione legislativa agraria.
La Cia-Agricoltori Italiani ha sede nazionale a Roma ed è presente in circa cinquemila Comuni italiani, con sedi regionali, provinciali e zonali, oltre ad avere una rappresentanza a Bruxelles. È tra i membri del COPA (Comitato delle Organizzazioni Professionali Agricole dell’Unione Europea) e dell’OMA (Organizzazione Mondiale Agricoltori).
La Confederazione dà voce anche ai circa 400 mila iscritti all’Associazione Nazionale Pensionati ANP. Circa 37 mila il numero dei giovani in agricoltura (Agia), 10 mila le Donne imprenditrici rappresentate in “Donne in Campo”.
In crescita i dati relativi a comparti di forte innovazione: circa 4500 gli agriturismi associati, mentre il comparto dell’Associazione del settore biologico (Anabio) si attesta a circa 9500 aziende; circa 5000 le aziende che effettuano vendita diretta associate a “La Spesa in Campagna”.
L’organizzazione ha al suo interno anche un ente di formazione ed è promotrice di diversi premi e riconoscimenti per incentivare le migliori pratiche agricole, la preservazione del territorio e della ricerca scientifica. Tra i riconoscimenti istituiti: Bandiera Verde Agricoltura e il premio di Laurea “Giuseppe Politi”.
Cia-Agricoltori Italiani, con Confagricoltura, Copagri e Aci, ha creato “Agrinsieme” portare “una sola voce” condivisa ai Tavoli istituzionali.
Oggi la Cia-Agricoltori Italiani guarda l’agricoltura del prossimo futuro con uno slancio particolare verso l’innovazione e sempre maggiore sostenibilità.
L’impegno della Confederazione è garantire i diritti e la valorizzazione dei circa 900 mila iscritti e delle 300 mila imprese agricole attive associate sul territorio nazionale; circa 100 mila le imprese che assumono manodopera.
Circa 1.400.000 il numero delle persone che si avvalgono dei servizi offerti da Cia-Agricoltori Italiani durante l’anno, attraverso le consulenze e l’assistenza dei suoi professionisti.

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