Pescara, cabina di trasformazione primaria a Loreto Aprutino, la risoluzione dei consiglieri Blasioli e Paolucci: «Delocalizzare l’impianto per minimizzare l’impatto ambientale e dare attuazione ai decreti per prevenire casi analoghi» – La vicenda della cabina di trasformazione primaria di Enel Distribuzione in località Remartello di Loreto Aprutino, e di quello che potrà seguirne in termini di occupazione di suolo agricolo con pannelli fotovoltaici, riporta alla ribalta un tema centrale per la nostra Regione, di cui ci siamo occupati anche nella precedente consiliatura con una legge che purtroppo è stata impugnata dal Governo e cassata dalla Corte Costituzionale.
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Il tema è polare nell’agenda politica, tra la tutela del territorio e la produzione di energia pulita.
Proprio perché condividiamo appieno l’esigenza di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2030, riteniamo altresì che sia necessario dare al più presto attuazione al D.Lgs. 199/2021, che permette alle Regioni, a seguito di indirizzi forniti da un apposito Decreto Interministeriale condiviso con la Conferenza delle Regioni, di individuare le superfici e le aree idonee e inidonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, al fine di contemperare obiettivi energetici e tutela ambientale. Già l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha avuto modo di trattare di questo tema relativo al consumo di suolo, specie il suolo pianeggiante e collinare, particolarmente adatto alla vocazione agricola ma preso di mira per il raggiungimento degli obiettivi di fabbisogno energetico.
Spetta dunque al Ministero dell’Ambiente disciplinare principi e criteri per l’individuazione da parte delle singole Regioni dei siti idonei e non ad ospitare pannelli fotovoltaici, e qualora ciò non dovesse accadere, quanto sta accadendo a Loreto potrebbe verificarsi anche in altre aree della nostra Regione.
Nel caso specifico, all’interno di un ampio piano di potenziamento della rete elettrica nazionale, E-Distribuzione dovrebbe infatti realizzare in Abruzzo ben 7 cabine primarie di trasformazione, un investimento importante che interessa anche il Molise, prevede una spesa di circa 90 milioni di euro e ha l’obiettivo di migliorare la capacità di ospitare e integrare ulteriore generazione di energia distribuita da fonti rinnovabili.
Tra queste cabine c’è ovviamente anche quella in località Remartello, per la cui realizzazione la società proponente ha individuato un terreno agricolo. Noi sposiamo in toto la richiesta del Comune di Loreto di delocalizzarla nella vicina zona industriale, un dislocamento che consentirebbe di minimizzare l’impatto ambientale senza determinare grossi stravolgimenti per E-Distribuzione, per cui questa mattina chiediamo al Consiglio Regionale di votare la nostra risoluzione. Un atto con cui intendiamo affrontare anche la prospettiva che più spaventa amministrazioni comunali, cittadinanza interessata e associazioni di agricoltori, e che discenderebbe dalla realizzazione della cabina, ovvero l’installazione di pannelli fotovoltaici fino ad un massimo di 400 ettari, costituendo uno dei campi fotovoltaici più grandi d’Italia.
Esiste pertanto una duplice questione ambientale. La prima riguarda la paventata realizzazione della cabina di trasformazione primaria in un’area a forte vocazione agricola e con vincolo paesistico, come effettivamente si evince dalla cartografia del Prg del Comune di Loreto Aprutino (se solo la Regione Abruzzo avesse adottato il Piano Regionale Paesistico del 2004), elemento su cui occorre tenere alta l’attenzione per fare in modo che la delocalizzazione – che, come si evince dalle dichiarazioni apparse sulla stampa, sta incontrando, almeno nelle intenzioni, anche il parere favorevole di numerosi esponenti di maggioranza – venga effettivamente portata a casa. La seconda riguarda invece l’occupazione di suolo agricolo con pannelli fotovoltaici come presumibile e diretta conseguenza della realizzazione della cabina.
L’area in questione, ricordiamo, si trova nella vallata del fiume Tavo e, oltre ad essere soggetta a vincolo paesistico, è anche inserita all’interno del contratto di Fiume “Tavo, Fino e Saline”, costituito da 15 Comuni e oggetto di cospicui finanziamenti, da ultimo circa 1 milione e mezzo di euro di fondi Fesr. È inoltre rinomata per le colture di pregio viticole, olivicole ed ortofrutticole, e per la produzione del fagiolo tondino del Tavo, una varietà autoctona e tradizionale a rischio di estinzione che è entrata a far parte, nel 2018, dei 18 Presidi Slow Food Abruzzesi, progetto di recupero finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Nella nostra risoluzione evidenziamo oltretutto quanto messo in atto da altre Regioni, come l’Emilia Romagna, che in questa fase transitoria in cui sulla base del comma 6 dell’Articolo 20 non possono essere disposte moratorie – ovvero sospensioni dei termini dei procedimenti di autorizzazione – al fine di tutelare i suoli agricoli si è comunque espressa con un provvedimento di Giunta, poi approvato dall’Assemblea Legislativa, dettando criteri generali per l’individuazione delle aree idonee alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, e che ha lanciato una raccolta firme nazionale per la tutela dei suoli agricoli, nonché un forte appello al Governo per sollecitare l’approvazione dei Decreti.
Con questo atto intendiamo quindi chiedere anche alla Regione Abruzzo di fare la sua parte, di attivarsi per accelerare le procedure di approvazione del Decreto Ministeriale e soprattutto tutelare con ogni mezzo le zone agricole caratterizzate da produzioni agro-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, al fine di non compromettere o interferire negativamente con la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali e del paesaggio rurale.
Pescara, 4 maggio 2024
I Consiglieri Regionali
Antonio Blasioli
Silvio Paolucci
Pescara, lì 3 maggio 2024
Al Presidente della II Commissione “Territorio e Ambiente”
Preg. mo Dott. Emiliano Di Matteo
seconda.commissione@crabruzzo.it
Al Presidente della III Commissione “Agricoltura, sviluppo economico e attività produttive”
Preg. mo Dott. Nicola Campitelli
terza.commissione@crabruzzo.it
Oggetto: Invio risoluzione avente ad oggetto: “Cabina di trasformazione primaria in località
Remartello di Loreto Aprutino e adempimenti di cui al D.Lgs. 119/2021”.
Preg.mo sig. Presidente,
ai sensi dell'articolo 158 del Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale, Le trasmetto
la risoluzione allegata, chiedendo che la stessa venga discussa nel corso della prossima seduta.
L'occasione mi è gradita per porgerLe cordiali saluti.
I Consiglieri Regionali
Al Presidente della II Commissione
Al Presidente della III Commissione
RISOLUZIONE
(EX ARTICOLO 158 DEL REGOLAMENTO INTERNO DEI LAVORI DEL CONSIGLIO REGIONALE)
Oggetto: “Cabina di trasformazione primaria in località Remartello di Loreto Aprutino e
adempimenti di cui al D.Lgs. 119/2021”.
PREMESSO CHE
All’interno di un ampio piano di potenziamento della rete elettrica nazionale, E-
Distribuzione dovrebbe realizzare 7 cabine primarie di trasformazione in Abruzzo;
Un investimento importante per l’Abruzzo e per il Molise, compreso nella specifica linea di
investimento, che prevede una spesa di circa 90 milioni di euro, che aiuterà a migliorare la
capacità di ospitare e integrare ulteriore generazione di energia distribuita da fonti
rinnovabili;
A tal fine, E-Distribuzione ha richiesto alla Regione Abruzzo le relative autorizzazioni;
Tra queste, una dovrebbe essere realizzata in località “Remartello” nel Comune di Loreto
Aprutino, in Provincia di Pescara;
La Regione Abruzzo ha pertanto proceduto alla convocazione di apposita Conferenza di
Servizi decisoria ai sensi della Legge 241/90 e s.m.i., tendente al rilascio dell’atto di
autorizzazione unica ai sensi delle Linee Guida del DM 20/10/2022 e del D.L. 181/2023,
relativamente alla “Costruzione ed esercizio per l’opera elettrica denominata NUOVA
CABINA PRIMARIA ELETTRICA DENOMINATA “CP LORETO” di tensione di esercizio 220/20
kV, da ubicarsi nel Comune di Loreto Aprutino, Provincia (PE), e relative opere accessorie e
raccordi AT e MT – AUT”;
RILEVATO CHE
Per la realizzazione della suddetta cabina di trasformazione, la società proponente ha
scelto un terreno agricolo, nonostante l’area sia relativamente vicina alla zona industriale
di Loreto Aprutino su cui il Comune, in via preliminare, ne avesse chiesto la
delocalizzazione;
Tuttavia, una cabina di trasformazione con una tensione di esercizio pari a quella per la
quale è stata richiesta l’autorizzazione. potenzialmente potrebbe arrivare ad assorbire
energia prodotta da un impianto fino a 400 ettari di pannelli fotovoltaici, circostanza che
ha spaventato molti cittadini, imprenditori agricoli, associazioni e non ultimo le Istituzioni
locali;
Oltre alla scelta della localizzazione della cabina, è evidente che la realizzazione della
stessa, in assenza di misure tese ad escludere un campo fotovoltaico di queste dimensioni
in un’area di pregio, porterebbe alla sottrazione di terreni agricoli a favore
dell’installazione di pannelli fotovoltaici, al fine di sfruttarne appieno le potenzialità;
VERIFICATO CHE
Il Comune di Loreto Aprutino, a seguito di apposita nota della Regione Abruzzo, nel
richiedere delle integrazioni sulla base di una documentata e precisa richiesta, depositata
entro il 21 marzo 2024, di ulteriori informazioni e chiarimenti sia alla Regione Abruzzo che
alla società proponente, ha ottenuto il rinvio della Conferenza dei Servizi, previsti per lo
scorso 19 aprile,
VERIFICATO INOLTRE CHE
L’area scelta per la localizzazione della cabina, si trova nella vallata del fiume Tavo, è
soggetta a vincolo paesistico, ed inserita all’interno del contratto di Fiume “Tavo, Fino e
Saline”, costituito da 15 Comuni, e oggetto di cospicui finanziamenti, da ultimo circa 1
milione e mezzo di euro di fondi Fesr. Ricordiamo che il contratto di fiume è uno strumento
volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta
gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla
salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale;
L’area è inoltre rinomata oltre che per le colture di pregio viticole, olivicole ed
ortofrutticole, per la produzione del fagiolo tondino del Tavo. Si tratta di una varietà
autoctona e tradizionale a rischio di estinzione che è entrata a far parte, nel 2018, dei 18
Presidi Slow Food Abruzzesi; progetto di recupero finanziato dal Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali, Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale
delle Imprese con avviso n° 1/2018 “Slow Food in azione: le comunità protagoniste del
cambiamento”, ai sensi dell’articolo 72 del codice del Terzo Settore, di cui al decreto
legislativo n 117/2017”;
È comprensibile pertanto, in un’area di tale pregio dal punto di vista agricolo, la contrarietà
dell’amministrazione comunale di Loreto Aprutino nonché quella dei Comuni limitrofi, che
si sono riuniti, lo scorso 18 aprile in una manifestazione pubblica, insieme a cittadini e
organizzazioni di categoria del mondo dell’agricoltura, contro la realizzazione della cabina
di trasformazione nell’area individuata;
CONSIDERATO CHE
Esiste pertanto una duplice questione ambientale: la prima riguardante la cabina di
trasformazione primaria in un’area a forte vocazione agricola e con vincolo paesistico e la
seconda, discendente, dell’occupazione di suolo agricolo con pannelli fotovoltaici che
potrebbe seguire la prima;
Per quanto concerne la prima questione, al di là delle richieste di chiarimento fatte dal
Comune di Loreto Aprutino a seguito dell’indizione della Conferenza dei Servizi, è
opportuno ricordare come l’area sarebbe sottoposta a vincolo paesistico, come
effettivamente si evince dalla cartografia del Prg del Comune di Loreto Aprutino, se solo la
Regione Abruzzo avesse adottato il Piano Regionale Paesistico del 2004;
Si è quindi di fronte a un’area della quale è riconosciuto il pregio paesistico, ma sulla quale
non è effettivamente posto uno specifico vincolo;
In merito alla seconda questione, occorre ricordare che, nell’aprile 2023, sono state
introdotte modifiche al D. Lgs. 199/2021 “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del
Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'uso
dell'energia da fonti rinnovabili”;
Le modifiche fanno riferimento, tra le altre, all'individuazione di superfici e aree idonee per
l'installazione di impianti a fonti rinnovabili;
Nello specifico, l’articolo 20 disciplina:
o al comma 1 come, con uno o più decreti del Ministro della transizione ecologica di
concerto con il Ministro della cultura, e il Ministro delle politiche agricole,
alimentari e forestali, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo
8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, da adottare entro centottanta
giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, “sono stabiliti principi e
criteri omogenei per l'individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee
all'installazione di impianti a fonti rinnovabili aventi una potenza complessiva
almeno pari a quella individuata come necessaria dal PNIEC per il raggiungimento
degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili”;
o sempre il comma 1 disciplina inoltre che questi decreti debbano prioritariamente
“dettare i criteri per l'individuazione delle aree idonee all'installazione della potenza
eolica e fotovoltaica indicata nel PNIEC, stabilendo le modalità per minimizzare il
relativo impatto ambientale e la massima porzione di suolo occupabile dai suddetti
impianti per unità di superficie, nonché dagli impianti a fonti rinnovabili di
produzione di energia elettrica già installati e le superfici tecnicamente disponibili,e
indicare le modalità per individuare superfici, aree industriali dismesse e altre aree
compromesse, aree abbandonate e marginali idonee alla installazione di impianti a
fonti rinnovabili”.
o al comma 3 che nella definizione della disciplina inerente le aree idonee, i decreti di
cui al comma 1, “tengono conto delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e
del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell'aria e dei corpi idrici,
privilegiando l'utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e
parcheggi, nonché di aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e
logistica, e verificando l'idoneità di aree non utilizzabili per altri scopi, ivi incluse le
superfici agricole non utilizzabili, compatibilmente con le caratteristiche e le
disponibilità delle risorse rinnovabili, delle infrastrutture di rete e della domanda
elettrica, nonché tenendo in considerazione la dislocazione della domanda, gli
eventuali vincoli di rete e il potenziale di sviluppo della rete stessa”;
o al comma 4 che “conformemente ai principi e criteri stabiliti dai decreti di cui al
comma 1, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore dei medesimi
decreti, le Regioni individuano con legge le aree idonee”;
o al comma 5 che “in sede di individuazione delle superfici e delle aree idonee per
l'installazione di impianti a fonti rinnovabili sono rispettati i principi della
minimizzazione degli impatti sull'ambiente, sul territorio, sul patrimonio culturale e
sul paesaggio, fermo restando il vincolo del raggiungimento degli obiettivi di
decarbonizzazione al 2030 e tenendo conto della sostenibilità dei costi correlati al
raggiungimento di tale obiettivo”;
Allo stato attuale, a un anno dall’entrata in vigore dell’Articolo 20 del D. Lgs. 199/2021, i
Ministeri competenti non hanno ancora emanato i decreti disposti dallo stesso. Tuttavia,
sono state poste all’attenzione della Conferenza delle Regioni, numerose bozze;
Nelle bozze sottoposte fino adesso alla Conferenza delle Regioni, sembra emergere
comunque la conferma dei principi contenuti nel D. Lgs. 199/2021 ed elencati dai commi 3
e 5 del citato Articolo 20, che quindi salvaguarderebbero le aree a vocazione agricola;
In questa fase transitoria, in cui sulla base del comma 6 dell’Articolo 20, non possono
essere disposte moratorie ovvero sospensioni dei termini dei procedimenti di
autorizzazione, la Regione Emilia Romagna, che pure si è espressa con un provvedimento di
Giunta poi approvato dall’Assemblea Legislativa dettando criteri generali, evitando dunque
l’impugnazione da parte del Governo, proprio per tutelare i suoli agricoli, ha lanciato una
raccolta firme nazionale, nonché un forte appello al Governo per sollecitare l’approvazione
dei Decreti;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
Nell’ambito dell’approvazione della L.R. 8/2021, è stato presentato dai sottoscritti
Consiglieri Regionali, un emendamento, poi approvato dall’aula che mirava a “sospendere
le installazioni non ancora autorizzate di impianti di produzione di energia eolica di ogni
tipologia, le grandi installazioni di fotovoltaico posizionato a terra e di impianti per il
trattamento dei rifiuti, inclusi quelli soggetti ad edilizia libera, nelle zone agricole
caratterizzate da produzioni agro-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni
D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) e/o di particolare pregio
rispetto al contesto paesaggistico-culturale, al fine di non compromettere o interferire
negativamente con la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali e del paesaggio
rurale”;
L’Articolo è stato impugnato dal Governo per contrasto con gli articoli 41, 97 e 117, commi
primo e terzo, della Costituzione, così come le successive modificazioni legislative
intervenute per evitare l’impugnazione;
Con Sentenza n. 77/2022 e 27/2023, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità
costituzionale dell’articolo;
Appare pertanto necessaria una rapida approvazione dei Decreti previsti dall’Articolo 20;
Il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato lo scorso 12 marzo una mozione che
impegna la Giunta Regionale ad adottare ogni procedura utile, entro il 31 dicembre 2024,
alla individuazione delle superfici,aree idonee e non idonee, per la localizzazione degli
impianti destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, in attuazione dell’art. 20
del decreto legislativo n. 199 del 2021;
La Regione Abruzzo, con Delibera di Giunta Regionale n. 186/2024 ha istituito un “gruppo
di lavoro” a cui è affidato il compito di stabilire principi e criteri omogenei per
l'individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all'installazione di impianti
a fonti rinnovabili funzionali al raggiungimento degli obiettivi di produzione di energia da
fonti rinnovabili;
Tutto ciò premesso il Consiglio Regionale
IMPEGNA
Il Presidente e la Giunta Regionale
ad intervenire presso il Governo per la rapida approvazione dei decreti di cui al comma 1
dell’Art. 20 del D .Lgs. 199/2021 che consenta alle regioni di procedere all’individuazione
delle superfici e delle aree idonee e non idonee all'installazione di impianti a fonti
rinnovabili;
a promuovere in sede di Conferenza delle Regioni l’inserimento all’interno del Decreto in
corso di stesura, tra le aree non idonee all’installazione di pannelli fotovoltaici, delle zone
agricole caratterizzate da produzioni agro-alimentari di qualità (produzioni biologiche,
produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) e/o di particolare
pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, al fine di non compromettere o
interferire negativamente con la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali e del
paesaggio rurale;
a promuovere l’inserimento dei territori soggetti a vincolo paesistico (A1, B1 e C1) in aree
non idonee alla installazione di impianti fotovoltaici a terra;
ad adottare ogni procedura utile, per la individuazione delle superfici, aree idonee e non
idonee, per la localizzazione degli impianti destinati alla produzione di energia da fonti
rinnovabili anche valutando la procedura seguita dalla Regione Emilia Romagna che si è
espressa con un provvedimento di Giunta poi approvato dall’Assemblea Legislativa
dettando criteri generali ed evitando così l’impugnazione da parte del Governo;
a verificare, con E-Distribuzione, la possibilità di dislocare la cabina primaria di
trasformazione prevista per la località Remartello di Loreto Aprutino, in area industriale già
indicata dal Comune.
l Consiglieri Regionali
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