domenica, Maggio 19, 2024
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“Un sito vincolato non può essere distrutto in favore di un parcheggio privato”

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“Non è possibile pensare di distruggere un sito vincolato per dare vita ad un parcheggio ad uso privato”. Claudio Sesto Travanti, ex assessore del Comune di Ascoli Piceno,  informa di aver trasmesso il 4° Esposto alle massime Autorità di Stato, riguardante la cessione dell’area “Poligono ex Tiro a Segno”, passata dal Comune di Ascoli Piceno a favore dei privati Magazzini Gabrielli. “L’area in questione  – spiega – è una parte importante dell’area Parco di Porta Romana, sita al centro urbano della città e di forte interesse Paesaggistico e Archeologico per le mete turistiche e tradizionali. Tanto è vero che, la stessa area Parco è stata vincolata dalla Soprintendenza delle Marche il 06 novembre 2003, affinchè venisse tutelate tutte le forme della struttura dell’ex “Poligono Tiro a Segno” ivi compreso la base in muro di pietra e il rilevato in terra, in entrambi i lati confinanti con Via Oberdan e Viale Treviri”.

Travanti  puntualizza che “è bene ricordare che fino ad oggi, giustamente, la Soprintendenza delle Marche ha sempre negato agli abitanti di Via Oberdan confinanti per pochissimi metri lineari (2 metri circa) con la base in muro di pietra e con il rilevato in terra come già detto vincolato, la possibilità della demolizione totale dello stesso, affinchè si possa recuperare visibilità e spazio per i bambini e/o al parcheggio delle auto per i residenti. Gli stessi residenti che sono costretti a vivere vicino, da moltissimi anni, con il muro in pietra e il rilevato in terra vincolato, ritengono che non sia giusto che i Magazzini Gabrielli possano ottenere, in quanto politicamente potenti, l’autorizzazione per l’abbattimento del muro in pietra e il rilevato in terra (per una larghezza di circa 6 metri e per una lunghezza di circa 70 metri), adiacente alla proprietà privata degli stessi Magazzini Gabrielli, affinchè possano realizzarvi i parcheggi auto ad uso esclusivo dei loro clienti del Supermercato Tigre”.

E aggiunge: “L’autorizzazione all’alienazione della suddetta area vincolata, tra l’altro prevista dalla legge 22 gennaio 2004, a firma della Dr.ssa Giorgia Muratori (solo cambio di intestazione proprietà) e riportante il documento di istruttoria dell’allegato “parere” a firma dell’Arch. Pierluigi Salvati, del 18 novembre 2015, lascia molti dubbi discutibili. Ebbene, oltre a notare una disparità di trattamento, disponibilità e valutazioni tecniche preventive tra gli abitanti di Via Oberdan e i Magazzini Gabrielli (Salvati ha sempre riferito che non vi erano i presupposti per l’abbattimento del muro in pietra e il rilevato in terra confinante con le abitazioni di Via Oberdan in quanto vincolato).

Infatti, la descritta relazione dell’Arch. Salvati, in ordine ai prospettati lavori “vincolati” di “pavimentazione”, questi non sono praticabili senza la rimozione parziale del suddetto muro in pietra e del rilevato in terra, insistente sul sito protetto per il quale già in passato sono stati, come già detto, giustamente negati interventi di analoghe caratteristiche funzionali. In effetti, il responsabile dell’istruttoria sembra aver omesso di considerare e, conseguentemente valutare, la circostanza assorbente che quella che si intende per semplice pavimentazione comporta necessariamente il livellamento del sito vincolato con ripercussioni sensibili su quello che è tutta l’area Archeologica di enorme importanza storico culturale e Paesaggistica.

Non può passare inosservato il “filing” dopo circa 10 anni, che si è creato tra l’Arch. Pierluigi Salvati e i vertici dell’Amministrazione Comunale, per cui si chiede la sostituzione dello stesso Arch. Salvati con altro professionista, ci sembra d’obbligo, in modo da togliere per il futuro, ogni qualsiasi dubbio di imparzialità, affinché si valuti tutte le situazioni con obiettività SIN equanimità e neutralità. Tornando al progetto del privato che prevede la costruzione del parcheggio, si ricorda, che tale problematica è stata trattata dalla locale Associazione di Italia Nostra e da altri, esprimendo con il parere negativo alla demolizione del sito vincolato per favorire la realizzazione dei suddetti parcheggi. Mentre il FAI da sempre contrario oggi tace, in quanto ha ottenuto, come sembrerebbe, la sede gratuita in Corso Mazzini nel Palazzo Malaspina, pare per intercessione dello stesso Sindaco”.

E conclude: “Si rimane sbalorditi dal fatto che l’Amministrazione Comunale, non abbia tenuto presente e informato lo stesso Notaio Cappelli, che ha redatto qualche giorno fa il passaggio a favore dei Magazzini Gabrielli, dell’atto notarile firmato dalla Famiglia dei Conti Merli che alla fine degli anni 60 passarono la proprietà dell’ex Poligono dell’ex Tiro a Segno al Demanio, come tutta la cittadinanza Ascolana è a conoscenza, gratuitamente con il vincolo che la stessa area rimanesse pubblica. Non rimane altro di augurare che il Ministro Dario Franceschini e il Sottosegretario di Stato Ilaria Buitoni, interloquiscano con la Direzione della Soprintendenza delle Marche, affinchè si valuti con attenzione, la necessità di salvaguardare il sito vincolato così attualmente esistente anche se oggi è di proprietà privata, senza che si passi alla demolizione del muro in pietra e il rilevato in terra. Alle Autorità della Magistratura Penale e Contabile, si chiede di valutare ipotetici reati nei fatti narrati ad oggi”.