sabato, Aprile 27, 2024
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Nasce Lectus. Vox Populi, rito collettivo di lettura

Un rito collettivo di lettura, un esperimento sociale. “Lectus. Vox Populi” nasce da un’idea di Renato Pilogallo, uomo di scena e di teatro, operatore culturale. Dal 2 all’8 ottobre, Teramo, con i luoghi dell’accoglienza e quelli identitari della città,  diventerà il palcoscenico di un reading collettivo che conta di coinvolgere centinaia di cittadini in qualità di lettori; gli uomini e le donne delle istituzioni in quanto responsabili delle politiche e delle scelte pubbliche, le associazioni, portatrici di interesse della comunità e spesso di “visuali” non convenzionali.

 

Non è un caso che il progetto sia stato condiviso e promosso dal Comitato di quartiere di San Berardo, comitato “storico” della città di Teramo, sede del Coordinamento dei comitati di quartieri, nonché cuore pulsante di attività ad alto valore sociale aggiunto: dall’assistenza al cittadino consumatore, alla scuola di pittura, dalla webtv alla raccolta fondi e risorse materiali per le fasce disagiate. “Vox Populi, dice il progetto, e noi siamo davvero la voce del popolo – sottolinea il presidenteFranco de Angelis –  il Comitato nasce quando San Berardo era considerato il quartiere popolare e popolano della città. Oggi non è più così ma questa suggestione e anche quest’anima, un po’ rivoluzionaria e controcorrente, caratterizza ancora questo luogo che, non a caso, è diventata sede di confronto su molti temi caldi della città”.

 

Quattro eventi di lettura al giorno, una Festa della resilienza all’Ipogeo, i grandi temi della vita: l’amore, il dolore, la morte, la religione  il cambiamento, l’ambiente, l’informazione, la politica, il terremoto, la ricostruzione, le leggi e i regolamenti,  emergono attraverso la lettura di brani e testi “universali” proponendo il “diritto e il rovescio” di fatti, cose, persone.

 

Tutto è partito da una riflessione. La città capoluogo si sta interrogando su un futuro che sia sul piano sociale sia su quello economico appare molto difficile. Il rischio di una depauperazione di ruolo e di contesto è dietro l’angolo mentre si disgregano anche le tradizionali dinamiche relazionali, culturali e politiche che contribuiscono a cementare l’identità. Fenomeni tipici e ricorrenti dopo eventi calamitosi di tale portata: al di là degli aspetti drammatici immediati, il terremoto, impone alla comunità un processo di trasformazione in tempi rapidi aprendo una fase carica di pericoli ma anche di nuove prospettive.

 

Da qui il rito collettivo, la riconquista di uno spazio fisico – quello della città desertificata – che utilizza la lettura e la parola per esorcizzare la paura, ricostruire i legami emotivi, riflettere su una possibile strada da percorrere. Vogliamo cogliere questa opportunità che nasce dalla  conoscenza e dalla cultura, il valore della creazione intellettuale e la forza della sua condivisione,  per dare vita ad un happening dove i lettori sono i teramani e le letture vengono scelte declinando le grandi questioni da affrontare” dichiara Renato Pilogallo.

 

E’ il momento di attivare la Resilienza, quella capacità dei materiali di assorbire l’urto senza rompersi e degli uomini di affrontare un trauma adattandosi al cambiamento riorganizzando positivamente la propria vita. Il collante della Resilienza è il senso di appartenenza e la partecipazione. Non si tratta, però, di una risposta naturale e immediata al trauma: va individuata come soluzione, adottata e coltivata.  Per farlo, bisogna conoscere, quindi leggere.

 

Questo il cuore di Lectus.Vox Populi: riconquistare il tempo lento della lettura, in luoghi sociali, insieme per trovare delle risposte.

 

Cerchiamo lettori

Pilastro del progetto, quindi, la partecipazione dei cittadini in qualità di lettori: studenti, commercianti, imprenditori, intellettuali, artisti, amministratori e dirigenti della cosa pubblica, operatori sociali, professionisti.  Per ogni sezione una selezione di brani da leggere congruente con l’attività o il ruolo svolto dal lettore all’interno della comunità. Da oggi si cercano i lettori.  I punti “fisici” di raccolta: la Biblioteca Delfico, le librerie “La sapienza”, “Empatia”, “Tempo Libero”,  “Giunti al Punto” al Centro Commerciale Gran Sasso, l’Università di Teramo e naturalmente il Comitato di quartiere di San Berardo.  Poi si potrà aderire anche sui social https://www.facebook.com/Lectus.Teramo/ sul sito www.letcusteramo.altervista.org; scrivendo a: lectusteramo@gmail.com .

 

 

Numerose le sezioni. Ambiente, scienza, giurisprudenza (leggi, codici e sentenze..), disubbidienza civile, revolution, politica, storia, migrantes, religioni,solidarietà, psicologia, sport,

informazione e new media, scienza, terremoto, resilienza, poesia, letteratura, le arti (fotografia, musica cinema, fotografia), filosofia, psicologia, urban (hip pop, free style e “muralismo”); astronomia, astrologia, cibo, moda. La scelta dei brani e dei lettori animerà il progetto fino alla settimana della manifestazione: il  suo carattere “universale” e’ dato dall’incontro sul pulpito di lettori occasionali, dall’artigiano allo sportivo,  dal politico all’artista, senza barriera alcuna; si scandaglierà’ fra le maglie della città e dell’uomo invisibile. Ogni lettore avrà il suo tempo, il suo spazio, la sua lettura. Non saranno letti solo libri ma anche giornali, carteggi storici, lettere,  codici e regolamenti, poesie. Leggere per capire e  leggere per riconoscersi.

 

Nelle sezioni un focus specifico, e non poteva essere diversamente visti gli obiettivi del progetto, sulla informazione/formazione scientifica e sul giornalismo:  abbiamo visto quanta importanza rivestono nei processi di crisi, cambiamento e resilienza che si innestano di fronte a calamità naturali. Qui, un ruolo determinante, viene attribuito alla collaborazione con l’ Università, che in questa riflessione porta un contributo non rinunciabile e poi anche con l’Istituto Zooprofilattico e l’Osservatorio astronomico di Collurania,  interpreti di un metodo di ricerca che deve incarnarsi in divulgazione, trasparenza e informazione” specifica Pina Manente, giornalista, curatrice del progetto.

 

Le istituzioni e le associazioni questa mattina a Lectus. Non un semplice progetto ma un format culturale, come è stato sottolineato oggi dai promotori nella partecipata conferenza stampa di presentazione al Consorzio Bim di Teramo. Presenti, fra gli altri: la Biblioteca Delfico con Dimitri Bosi Nadia Ranalli, il regista Marco Cassini, l’associazione culturaleScambialibro, il presidente del Lyons Teramo Michele Capomacchia, il musicista Fabrizio Medori della rivista “Magazzini Inesistenti”, Leda Regas del Comitato Genitori per la sicurezza nelle scuole, l’associazione “Amici della Delfico”.

 

“Abbiamo subito aderito con convinzione a questo progetto – afferma il presidente del Consorzio Bim, Moreno Fieni – che ha alla base un’idea rivoluzionaria nella sua semplicità, sviluppare la resilienza favorendo la riconciliazione della comunità cittadina in un momento in cui ce n’è strettamente bisogno riappropriandosi, attraverso la lettura, delle piazze, delle scuole, degli spazi della nostra quotidianità. Le istituzioni si riavvicinano così alla collettività”.

 

E’ intervenuto anche il consigliere regionale con delega alla Cultura, Luciano Monticelli, che ha sottolineato come “Lectus sia un vero e proprio evento culturale di rottura” e ribadito “la volontà dell’Ente regionale di una programmazione dei fondi e delle risorse destinate al settore sempre più basata sull’ascolto delle esigenze dal basso, della collettività”.

 

Per il Comune di Teramo, che ha appena lanciato la candidatura di Teramo a Città della Cultura, era presente l’assessore al ramo, Caterina Provvisiero: “Questo progetto ci rappresenta e rappresenta gli obiettivi che ci hanno spinto a candidarci. Lectus coglie anche le contraddizioni, che pure ci sono, offrendoci una lettura di prospettiva. Credo davvero che ci aiuterà a riannodare un po’ di fili”.

 

Il regista e attore Marco Cassini, impegnato nel montaggio del suo secondo film completamente girato in Abruzzo e con l’80% di attori abruzzesi, ha evidenziato quanto sia difficile lavorare in questa terra e che “Lectus rappresenta l’occasione di un onesto e diretto confronto, davvero necessario per ripartire”.