Teramo – Venerdì 3 novembre 2017 alle ore 18, presso la Sala conferenze del PALAZZO VESCOVILE di TERAMO, in Piazza Martiri della Libertà 14, si terrà l’attesa presentazione del ponderoso volume di Enrico Santangelo dal titolo PER L’ARTE IN ABRUZZO, pubblicato per i tipi di Ricerche&Redazioni.
L’incontro, dopo il saluto di S.E. Mons. Michele Seccia, Vescovo di Teramo-Atri, sarà moderato dall’archeologa Paola Di Felice, e vedrà l’intervento del libraio pescarese Filippo Montefusco. A presentare il volume interverrà lo storico dell’arte Giovanbattista Benedicenti, che dialogherà con l’Autore.
Il libro è una silloge di saggi di storia dell’arte in Abruzzo, tra Pittura e Scultura, con argomenti che vanno dal Duecento al Seicento. Enrico Santangelo raccoglie vari studi recenti, alcuni inediti, altri già pubblicati in riviste specializzate. Si tratta di una ricognizione puntuale di aspetti e questioni, condotta attraverso il vaglio critico della letteratura più recente e delle fonti documentarie, nonché sulla base del confronto diretto delle opere; studi originali sulla Pittura e la Scultura abruzzesi dal Medioevo al Rinascimento, mirati in alcuni casi ad approfondire tematiche e problematiche già dibattute, in altri casi ad avanzare nuove proposte interpretative; ora indirizzati all’individuazione di nuove personalità artistiche, ora tesi a una nuova sistemazione del corpus operum di artisti già noti.
Per il suo carattere itinerante, e per il taglio monografico degli argomenti trattati, il volume indaga a tutto tondo luoghi e contesti culturali a volte distanti tra loro, dal territorio aquilano a quello “peligno”, dalle pendici majellesi alle pianure della Valpescara, dalla montagna alla costa adriatica, nei quali riconoscere tuttavia, come costante, l’identità di un’arte che possiamo definire tout court “abruzzese”, e che possiede delle autentiche peculiarità, spesso d’eccezione, seppure muovendosi all’interno di un più ampio panorama geo-artistico, nella messa in evidenza di rapporti, connessioni e influenze rispetto ai centri maggiori della produzione artistica nazionale.
I saggi di Santangelo gettano nuova luce su problemi già dibattuti dagli studi più recenti e accreditati, con prospettive spesso inedite e avvincenti: uno spaccato appassionato su aspetti talora poco conosciuti dell’arte dell’Abruzzo, ma sempre degni della migliore considerazione, condotto con dovizia di riferimenti bibliografici ed equipaggiato di un ricchissimo corredo fotografico. Personalità artistiche ancora misconosciute, come il duecentesco Gentile da Rocca, o l’enigmatico “Maestro del trittico di Caramanico”, sono messe in risalto con un ampliamento significativo del catalogo delle opere; i molti scultori attivi nella regione tra Quattrocento e Cinquecento, come Paolo Aquilano, Giovanni di Biasuccio, Giovanni Antonio da Lucoli, sono sottoposti a un nuovo vaglio critico, con proposte attributive inedite e stimolanti. Un viaggio seducente attraverso le stagioni più significative del Medioevo e del Rinascimento abruzzese.