lunedì, Giugno 10, 2024
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Passeggiate per la sicurezza, Forza Nuova presidia il territorio

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ASCOLI PICENO – Nella serata di venerdì un gruppo di militanti del movimento nazionalista Forza Nuova ha dato vita alla prima delle passeggiate per la sicurezza presidiando le vie del territorio.

Stazione centrale, Porta Maggiore, Giolly, zona Vescovile, sono solo alcune delle strade che i militanti hanno percorso cercando di dare un segnale forte alla microcriminalità dilagante.

“Lo Stato tace e resta immobile? Difenderemo noi la nostra gente – afferma Giuseppe Zito, dirigente nazionale di Forza Nuova -. Lo stupro ai danni di una 13enne, la rissa in via Benedetto Croce ed il pestaggio di una donna a Porta Cappuccina hanno una caratteristica in comune tra loro: la mano di immigrati, alcuni dei quali persino beneficiari di ospitalità per via del loro presunto titolo di ‘profughi di guerra’”.

La 13enne a cui si riferisce Forza Nuova é stata costretta ad un doppio rapporto sessuale. E poi minacciata affinché non riferisse a nessuno quanto accaduto. Conosceva uno dei suoi aguzzini, come confermato dall’analisi dei messaggi scambiati su WhatsApp. Dovevano vedersi in un posto tranquillo, abitualmente frequentato dai giovani. Poi, da lì, ha avuto inizio l’incubo. I fatti sembrerebbero risalire alla sera del 20 ottobre, tra le 20 e le 22, e si collocherebbero in prossimità dei giardini di Viale De Gasperi, in pieno centro storico, ma nel punto in cui ha avuto luogo la violenza ben celata agli occhi dei passanti.

“Mentre le forze “democratiche” ed antifasciste  – scrive ancora il movimento – diffondono spauracchio per il pericolo “nero”, gli Italiani muoiono sotto i colpi della crisi e dell’immigrazione: ma Forza Nuova agisce e con i suoi militanti ha dato inizio alle passeggiate per la sicurezza, iniziativa che in tutta Italia ha portato vantaggi ai residenti dei quartieri più abbandonati”.

“Nella tutela della sicurezza dei cittadini risiede il fulcro della nostra azione – spiega Zito -, che consiste nel riprendersi gli spazi attraverso una presenza costante sul territorio, con quello spirito che un tempo veniva chiamato senso civico ed esprimeva un senso di comunità che i “tossicodipendenti ideologici” da antifascismo non hanno mai conosciuto e coltivato”.