giovedì, Maggio 16, 2024
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Consentì l’omicidio dei genitori, la Cassazione conferma condanna a 16 anni

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ANCONA – Confermata dalla Cassazione la condanna a 16 anni di reclusione nei confronti della 17enne che il 7 novembre del 2015 ad Ancona, con la complicità del fidanzato Antonio Tagliata, autore materiale del delitto, consentì l’uccisione dei suoi genitori, Fabio Giacconi e Roberta Pierini. La giovane è reclusa nel carcere minorile di Napoli.

I coniugi si opponevano alla relazione tra Antonio e la figlia alla luce dei riscontrati problemi con la giustizia del padre di lui, collaboratore di giustizia. Tagliata aveva subito confessato di aver sparato ai genitori della fidanzata, aggiungendo però che era stata lei a dirgli ”spara, spara”. “Volevo minacciarli, non volevo ucciderli”. L’allora sedicenne aveva negato di averlo indotto a questo. Antonio aveva sostenuto all’epoca di aver acquistato l’arma, gettata in un cassonetto durante la fuga insieme ai tre caricatori di cui era munito, da un albanese in piazza Cavour per 450 euro.  Durante la fuga si sarebbe poi disfatto anche del giubbotto e del telefonino, trovato poi completo di batteria ma privo di sim.  “Non ho mai detto ad Antonio di sparare. In realtà ho avuto paura di essere uccisa come i miei genitori”. La giovane ha sempre negato di aver spinto il fidanzato Antonio Tagliata a fare fuoco e si definì impietrita dalle dichiarazioni del ragazzo. 

Dall’altra parte Antonio, condannato a 20 anni in primo grado, aveva in subito dopo affermato di non ricordare più con esattezza i fatti e, soprattutto, il momento in cui aveva fatto fuoco. “Ricorda – dichiarò allora il legale della difesa – di aver parlato con i genitori della giovane nella speranza di un chiarimento e di essere stato preso in giro dalla signora Pierini”. “Mi faceva passare per stupido”, avrebbe detto al proprio legale.  Dopo essere finito dietro le sbarre, il giovane riferì ai genitori di aver ingerito della candeggina e di sentire delle “voci in testa”.