La figura della Musa compare nei racconti mitici fin dall’origine dell’umanità, cercata e citata da Omero nelle prime righe sia dell’Iliade che dell’Odissea, arriva ai giorni nostri, ma con un significato decisamente mutato e ridimensionato. Un tempo intesa come complice dell’esecutore che la invita a guidare il “suo braccio” in un’opera composta a metà, sembra oggi essersi riconvertita, ridimensionata al massimo nel ruolo di attrice o modella che si presta dietro compenso al ruolo o al brand che è chiamata a rappresentare.
Mario Vespasiani torna invece all’origine, anche perchè la Musa è stata sempre presente nella sua opera creativa e con questo progetto non fa altro che evidenziare la naturalezza di un percorso che fonde arte e vita. Nessuna strategia, nessuna voglia di provocare come vogliono le attuali tendenze dell’arte contemporanea, bensì un’intenzione di testimoniare con decisione la parità dei ruoli pur nelle differenze, che a volte si invertono e perfino si fondono, ma rimanendo salde nelle proprie caratteristiche.
Negli ultimi decenni dopo aver visto sparire la figura della Musa dalla pratica intuitiva degli artisti contemporanei Vespasiani con l’imprevedibilità che gli appartiene la abbraccia donandole nuova luce. Dopo i dipinti, le immagini si manifestano in un susseguirsi di fotografie e disegni che si espandono in più direzioni, fino a diventare punti di partenza di altre opere e di infinite suggestioni. Dal bianco e nero affiorano essenziali gli sfondi e le dinamiche tracciate dai movimenti, conducono ad una forza ardente e viva che ferma il tempo, immortalando un incontro, una scintilla, in cui uomo e donna si fondono e danno senso alla creazione, dove una bellezza spontanea intreccia la natura e il mistero.
Mara as Muse è un progetto senza precedenti nella storia dell’arte, in cui la Musa torna ad essere una donna vera e autentica fonte di ispirazione.
In 3 libri, 500 pagine e 250 immagini, due giovani visionari danno una nuova forma al presente e la presentazione ufficiale alla Galleria d’Arte Moderna di Roma non fa che confermarne il valore.
Mario Vespasiani è uno dei talenti più eclettici e interessanti della giovane arte italiana. Dal suo esordio, non ancora ventenne, ha esposto su tutto il territorio nazionale. Mara è da sempre la sua Musa e dal 2016 sono uniti in matrimonio. I ritratti che la riguardano sono stati in mostra e conservati in chiese, musei e collezioni. Nel 2015 è stata la Prima Dama nel corteo storico del Palio dell’Assunta di Fermo, il più antico d’Italia e ritratta come Madonna nel drappo.
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Nella foto: Mario Vespasiani e Mara – 2017
Curriculum
Mario Vespasiani (1978) è un artista visivo italiano. Inaugura la prima mostra non ancora ventenne e ad oggi ha esposto su tutto il territorio nazionale, in gallerie, musei e luoghi di culto. Durante la sua carriera le sue opere sono state poste in dialogo diretto con alcuni maestri dall’arte italiana, quali Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto e Mario Giacomelli. La sua ricerca non ha riferimenti analoghi nel panorama contemporaneo per tematiche, scelte espositive e collaborazioni, nel corso del tempo è stato uno dei pochi ad avere interessato anche studiosi di discipline che vanno dalla teologia all’astrofisica, dall’antropologia alla filosofia. Si esprime attraverso un alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana e sulla pratica alchemica della pittura: attento osservatore delle leggi naturali e degli insegnamenti della sapienza orientale il suo lavoro va inteso come continuazione dell’opera creativa universale, da cui cogliere il sentimento spirituale. Dal 2013 lavora a Mara as Muse, un progetto composto da dipinti, disegni, fotografie e libri d’arte, che rimette la presenza femminile al centro dell’ispirazione artistica. Ha esposto nel 2011 al Padiglione Italia della Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi nella sede di Torino e qui con Imago Mundi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Di recente è stato in mostra a Venezia e Chiavenna nella collettiva Our place in space, promossa da NASA ed Esa che proseguirà nel 2018 in un tour mondiale. Nel 2016 è l’ideatore del primo Festival sul pensiero contemporaneo la Sibilla e i Nuovi Visionari, che nel 2017 si è esteso anche in alcuni centri colpiti dal sisma; sempre nel 2017 è stato il promotore degli incontri interculturali dal titolo: Indipendenti, Ribelli e Mistici, che hanno coinvolto esponenti di vari ambiti a discutere sul presente, tra creazione e condivisione. In questi giorni è in corso presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle la sua mostra personale dal titolo Fly Sky and Air. Trentanove sono ad oggi le pubblicazioni personali, che dall’esordio, hanno documentato in maniera metodica la sua ricerca.